LE ALTERNATIVE

Per vestirsi senza crudeltà


Cupro, Viscosa, velluto, microfibre, pile, ciniglia, caldocotone, cotone felpato, acrilico, Alcantara, Lorica, Vegetan, finta pelle, pelliccia ecologica, Fibrefil.

E ancora: cotone, cotone, lino, viscosa, acrilico, rayon, raso di cotone, canapa, fustagno, goretex, nylon, poliestere, thinsulate, polarguard, cordura, ecc.

Scegliete le scarpe in base
ai simboli riportati:

quelli cruel-free sono il rombo (altre materie non in pelle) o la rete (fibre tessili).

 

 

 


Scusi signora, la sua pelliccia gronda sangue!

pelliccia


Per fare una pelliccia ci vogliono molti più animali di quanti possiate immaginare. Per una pelliccia di un metro occorrono a seconda del tipo: 16 coyote, 18 linci, 60 visoni, 45 opossum, 20 lontre, 42 volpi, 40 procioni, 50 zibellini, 8 foche, 50 topi muschiati o 15 castori. Ma lista non finisce qui, si potrebbe continuare.

Milioni di animali che ogni anno ed in ogni parte del mondo vengono allevati ed uccisi per diventare capi d'abbigliamento. Pellicce intere ma non solo, anche colli, polsini e vari inserti qua e là cuciti. Una sofferenza inaudita evitabile.

 

Negli allevamenti

Gabbie troppo piccole, freddo, condizioni igienico sanitarie inesistenti, stress da detenzione, paura, violenza, sofferenza: sono questi i principali elementi che caratterizzano la vita di milioni di animali, come volpi, ermellini, visoni, cincillà, conigli e tanti altri animali, allevati e fatti riprodurre con il solo scopo di ricavarne pellicce.

Vittime sacrificali che hanno la sola colpa di avere un pelo folto, lucente e purtroppo ricercato dall'industria della moda. Perché sono proprio gli stilisti il principale motore di questo continuo e assurdo massacro. E l'uccisione, alla fine di una vita di sofferenze, avviene tramite metodi il cui unico scopo e' quello di non rovinare la "preziosa" pelliccia: elettrocuzione anale, colpo contundente al muso, rottura delle ossa cervicali o tramite il gas, questi sono solo alcuni dei metodi più comuni negli allevamenti europei.

 

In natura

Ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi, solo per il valore della loro pelle. La maggior parte, quasi 30 milioni, viene uccisa con le tagliole. Un terzo di essi va perduto perché a forza di morsi si staccano la zampa, il piede o le dita. Insieme a questi animali vengono intrappolati anche animali domestici, come cani e gatti, capitati inconsapevolmente nella trappola.

Nello stomaco delle volpi artiche catturate spesso vengono trovate parti del loro stesso corpo: frammenti di denti rotti nella lotta con la tagliola e talvolta parti di piedi maciullati, pezzi di pelliccia, brandelli di pelle, schegge di ossa.

Gli animali da pelliccia presi in trappola sono circa 12 milioni. Ma questa è solo una parte della tragedia. Per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre inutili ai fini della pelliccia, senza valore commerciale.

Tutte le specie animali vengono catturate, quelli che hanno un valore e quelli che non valgono niente, i predatori e gli animali domestici, quelli ancora immaturi e le femmine gravide: la trappola non fa distinzioni.

 

Inserti in pelliccia

Anche colli, polsini o altri inserti di pelliccia provengono da animali barbaramente uccisi per il loro pelo. Le giacche col cappuccio in pelliccia, che tanto vanno di moda in questi anni, con ogni probabilità sono state prodotte con il sangue di innocenti uccisi. Quei polsini che adornano troppo spesso i capi d'abbigliamento erano quasi certamente di un animale.

Le etichette che descrivono la derivazione dei capi d'abbigliamento spesso non sono veritiere, nel dubbio non comperare un prodotto se non puoi essere certo che non sia stato fabbricato ammazzando animali. Loro non sono decorazioni per giubbotti, borse o scarpe, ma sono esseri senzienti non umani e come tali hanno diritto alla vita.

Non essere complice di questo sterminio, vestiti senza crudeltà.

 


MODA SENZA CRUDELTÀ


Se volete capire fino a che punto la crudeltà verso gli animali sia radicata nella nostra società date un'occhiata al vostro guardaroba. Quella pelliccia era una volta il mantello di dozzine di volpi, quelle scarpe di cuoio erano la pelle di una mucca e quella maglia di lana teneva caldo d'inverno una pecora..
Mille anni dopo essere usciti dalle caverne molti di noi vestono ancora con pelli di animali. Ma la presenza stessa di prodotti animali nel nostro guardaroba significa anche che il potere di proteggere gli animali è nelle nostre mani. Ciò che indossiamo comporta la differenza tra la vita e la morte di numerosi animali!
Ed è questa la decisione che conta. Oggi in tutto il mondo il mercato dell'abbigliamento è molto sensibile alla domanda dei consumatori. Rifiutati di comperare dunque sofferenza animale. Le alternative ci sono, sono tante sono molto valide.

 

LE PELLICCE

Per fare una pelliccia ci vogliono molti più animali di quanti possiate immaginare. Per una pelliccia di un metro occorrono a seconda del tipo: 16 coyote, 18 linci, 60 visoni, 45 opossum, 20 lontre, 42 volpi, 40 procioni, 50 zibellini, 8 foche, 50 topi muschiati, 15 castori.
Gli animali da pelliccia sono derivano generalmente da appositi allevamenti, ma non mancano anche le catture di selvatici tramite apposite tagliole. E gli animali che restano presi nelle tagliole soffrono in media 15 ore prima di essere finiti a mazzate o soffocati dal cacciatore. Le ganasce d'acciaio delle tagliole sono così dolorose, che molti animali per liberarsi si mordono la zampa fino ad amputarsela.
Negli allevamenti gli animali vengono ammassati in minuscole gabbie di rete metallica nell'attesa di essere prelevati per l'uccisione e lo squoiamento.
Le gabbie hanno il fondo di rete metallica per consentire agli escrementi di cadere al suolo attraverso le maglie, eliminando così le operazioni di pulizia delle gabbie. Le zampe di questi animali vengono così lacerate dai fili metallici.
Poiché gli allevatori di animali da pelliccia sono soprattutto interessati al guadagno, uccidono gli animali nel modo più economico possibile, che sovente è anche il più crudele. Le tecniche piu' comuni sono il soffocamento, le scariche elettriche, la rotture del collo o un colpo di martello sul muso.

 

LA LANA

Gli animali subiscono innumerevoli sevizie, i maschi vengono castrati con "l'elastico", a tutti gli animali viene tagliata la coda o praticato il "mulesing".
Oggi, ormai, la tosatura è quasi totalmente automatizzata per misure standard; questo comporta il rischio che quando la pecora è fuori misura, le lame, che in pochi minuti hanno il compito di tagliare tutta la lana, taglino anche la carne.
Dopo quattro anni di vita la lana cresce molto più lentamente e quindi l'animale viene macellato.

Il mulesing è un operazione che comporta lo scuoiamento dell'area perianale ed il taglio della coda dell'animale, lasciando la carne viva e sanguinante, in questo modo si evita che la pecora sporchi il suo prezioso vello con gli escrementi o che le mosche depositino le loro uova tra la lana. Naturalmente il tutto viene fatto senza anestesia.

 

LA SETA

La seta è prodotta dal bozzolo della farfalla. Pochi sanno che per impedire che i bachi escano dal bozzolo, mangiando la parete, e quindi rompendo i fili di seta, le larve vengono uccise con ebollizione oppure in forno.


IL PIUMINO D'OCA

Le piume vengono strappate dalla pelle delle oche vive, senza alcun tipo di anestesia.


IL CUOIO E LA PELLE

La maggior parte del cuoio proviene da pelle di animali uccisi per la loro carne, o da mucche che non sono più in grado di produrre latte. Il cuoio è un prodotto diretto dell'industria crudele degli allevamenti intensivi.
Bisogna poi tenere presente che la lavorazione del cuoio (la conciatura) comporta l'impiego di sostanze chimiche tossiche e altamente inquinanti.