Inchiesta sulle soppressioni di animali domestici sani in Ticino
Campagna per il divieto di soppressione di
animali domestici sani

QUESTIONARIO SULLE EUTANASIE INGIUSTIFICATE IN TICINO
Risultati e considerazioni sull'indagine svolta da Offensiva Animalista in difesa degli animali domestici

A fine gennaio abbiamo inviato a tutti i veterinari, alle protezioni animali e ai rifugi sussidiati del Cantone Ticino un questionario riguardante le soppressioni di animali domestici sani con 5 domande alle quali dare risposta (leggi pdf).
Si richiedeva in sintesi di dare la propria opinione sulla pratica ben nota e purtroppo sempre attuale di uccidere senza una grave motivazione medica gli animale da compagnia.

Ben poche le risposte ricevute e ancor meno quelle complete, a dimostrazione dell’omertà che avvolge questa tematica negli operatori del settore. I Ticino ma non solo, gli animali vengono uccisi nell’ignoranza generale della popolazione.

I dati raccolti:

a) I medici-veterinari:

Il dott. Mossi Roberto di Giubiasco (Centro Veterinario Alla Ressiga SA), con una lettera inviataci ha esposto il suo rifiuto a rispondere alle nostre semplici domande appellandosi alla protezione dei dati.

Tutti gli altri veterinari a cui è stato inviato il questionario (vedi lista sotto) non hanno ritenuto opportuno rispondere, mancando dunque di chiarezza e trasparenza nella loro professione.

Chi non ha partecipato alla raccolta dei dati si è reso complice del silenzio in cui ogni giorno vengono uccisi animali innocenti senza un valido motivo medico che lo auspica, ma per il desiderio di viziati umani che continuano a considerare gli animali come oggetti e non come esseri senzienti capaci di provare sentimenti.

I medici-veterinari che non hanno voluto collaborare al questionario sulle soppressioni:

b) Protezioni animali e rifugi sussidiati dallo stato:

Solo una tra le protezioni animali e i rifugi supportati finanziariamente dal Cantone Ticino ha risposto in modo completo: la Società Protezione Animali (SPA) di Bellinzona .

Mentre la Società Protezione Animali di Lugano e dintorni (SPALD) in una lettera pervenutaci dichiara di non effettuare nessun tipo di eutanasie ingiustificata ma ci comunica che non apprezza il nostro metodo di lavoro definito “intimidatorio”. In questo senso noi ci chiediamo cosa ci sia di intimidatorio in un questionario con 5 semplici domande. Forse non è stato gradito il tema, che apre a naturali discussioni sul rispetto e la protezione della vita di tutti gli esseri che popolano la terra.

La Società Protezione Animali del Ceresio e Mendrisiotto ci ritorna il questionario in bianco e dichiara di non volere rispondere alle nostre domande e di dover far testo solo all’autorità cantonale preposta.

Le Protezioni animali e rifugi che non hanno collaborato al questionario:

Pensione La Stampa
Piano della Stampa
6952 Canobbio

Protezione animali Biasca e valli
via Greina 9
6710 Biasca

Protezione degli animali del Ceresio e Mendrisiotto
CP 248
6818 Melano

Protezione animali Locarno
via Stradonino
6596 Gordola

Paradiso dei gatti
Rifugio
6952 Canobbio

Le considerazioni di Offensiva Animalista:

Queste “non” risposte, le giustificazioni inesistenti e gli appelli alla protezione dei dati, non sono altro che un voler sviare il problema delle troppe eutanasie che avvengono nel nostro cantone, forse per complicità o per non voler “pestare i piedi” al Ufficio del Veterinario Cantonale (Dott. Vanzetti e sottoposti), che a tutt’oggi risulta essere l’unico ad avere i dati precisi riguardo soppressioni di animali in Ticino.

Una cosa è certa, il questionario ha dato fastidio, ha provocato delle polemiche e qualcuno si è pure sentito “offeso”.

Peccato però che a tutti quegli animali che trovano ogni giorno la morte sul tavolo da lavoro dei veterinari ticinesi, per il mero capriccio di un umano, questi silenzi complici non servono.

Offensiva Animalista ritiene che questi risultati non sono altro che lo specchio dell’omertà vigente in Ticino e in tutto il resto della Svizzera, nella quale avvengono ogni giorno questi omicidi su commissione nascosti agli occhi dell’opinione pubblica.