Inchiesta sulle soppressioni di animali sani in Ticino

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stop soppressioni

 

Questa campagna di Offensiva Animalista chiede al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio del Canton Ticino di varare una legge che proibisca la soppressione di animali domestici sani, sia in strutture private (veterinari) che nelle protezioni animali sussidiate dallo stato.

A tutt'oggi, infatti, anche se sono pochi a saperlo, un proprietario di un cane o di un gatto, stanco per le ragioni più disparate del proprio amico a quattro zampe, può chiederne e ottenerne la soppressione presso un qualsiasi veterinario. Un semplice trasloco, la nascita di un bambino, un cane da caccia che non "punta" più bene, sono motivi sufficienti per decretare la morte di un essere vivente. Chiediamo anche che nelle protezioni animali non sia più possibile uccidere animali sani, solo perché ritenuti non adottabili, dal momento che la legislazione lo permette.
Lanciamo un appello a tutte le protezioni animali, alle associazioni zoofile e ai veterinari del Cantone Ticino (a cui verrà inviata una richiesta formale) di aderire a questa campagna in difesa della vita e della civiltà.
La deputata Patrizia Ramsauer è disposta a collaborare in tal senso.

 


Cronologia delle azioni:

 

COMUNICATO STAMPA:

L'ennesimo avvelenamento di cani e gatti a Biasca e nulla è stato fatto.

L'avvelenatore, oltre che conosciuto, sarebbe pure un bracconiere. Ad oggi rimane impunito.

Offensiva animalista prende atto dell'ennesimo avvelenamento di cani a Biasca, dove da anni numerosi animali domestici sono stati avvelenati senza che nessuna seria indagine sia mai stata svolta.
Da anni si mormora il nome di una persona, che peraltro sarebbe pure un bracconiere. Da anni gli animali muoiono. Da anni le autorità balbettano scuse.
Come si possa dimostrare tanto cinismo, tanto lassismo e tanta insensibilità non solo nei confronti degli animali, ma anche dei loro proprietari, lascia sbigottiti.
Sarà bene ricordare che gli agenti della polizia di Biasca vengono stipendiati dai cittadini, e che nel nostro Paese la legge proibisce l'avvelenamento di animali.
I solerti funzionari che stanno da anni con le mani in mano ne sono consapevoli?

OA si domanda se il sospetto sia mai stato interrogato. Se sia stata mai perquisita la sua abitazione. Se sia amico di qualche agente o di qualche municipale. Perché è lapalissiano che non fare assolutamente nulla di fronte a decine di casi di avvelenamento, significa voler proteggere qualcuno.

OA chiede aiuto alla popolazione per raccogliere prove. Ci penseremo poi noi a far perdere il vizio a chi ha l'hobby dell'omicidio, perpetrato grazie al lassismo di chi non sa fare il proprio dovere.

Scrivere a: [email protected], [email protected]

 

Articoli correlati:

http://www.cdt.ch/ticino-e-regioni/cronaca/73508/sospetti-avvelenamenti-a-biasca.html

http://www.cdt.ch/ticino-e-regioni/cronaca/50319/cani-avvelenati-con-il-cianuro.html

http://www.tio.ch/Ticino/Cronaca/News/648458/Il-killer-dei-cani-e-un-bracconiere

http://www.tio.ch/Ticino/News/708790/Gatti-spariti-e-cani-avvelenati-Non-siamo-piu-tranquilli

 


COMUNICATO STAMPA

La verità sull'uccisione del dogo argentino

Pubblichiamo un documento che non avremmo mai voluto pubblicare e che riguarda la soppressione (avvenuta due anni fa) del dogo argentino di cui si sono occupati, a lungo, i mass media ticinesi e che ha intristito e lasciato perplesse persone da tutta la Svizzera.

Il cucciolo di dogo, colpevole solo di essersi difeso dalle sevizie di un padrone che gli spegneva le sigarette in testa, è stato tenuto in custodia a lungo dalla SPAB in attesa che il Vet. Cant. Tullio Vanzetti decidesse la sua sorte. Era un cane del tutto recuperabile.

Nonostante le diverse opzioni che Offensiva Animalista aveva offerto, in collaborazione con alcuni noti esperti, il cane è stato ucciso dalle autorità. In seguito all'incontro avuto in precedenza con il veterinario cantonale, infatti, il clima sembrava positivo e la speranza era alta.

Eppure, improvvisamente, la notizia della soppressione. Nessun perché, nessun preavviso.

Ora, a distanza di due anni, possiamo finalmente far luce su questo mistero. La lettera che ci è pervenuta risale infatti alla settimana prima dell'uccisione.

Non aggiungiamo alcun commento.

Giudicate voi chi è il responsabile della morte di quel cane.
Giudicate voi se un'associazione, piuttosto che veder riconosciuto qualche merito ad un'altra, preferisce decretare la morte di un animale.

Una precisazione importante: Simona Mombelli, membro dell'ATRA (Associazione per l'abolizione della vivisezione), nonché rappresentante del CDA (Centro di documentazione animalista) non ha affatto agito a livello personale.

La lettera al veterinario cantonale che segue è stata discussa durante una riunione del CDA, come ci hanno dichiarato ex attivisti del gruppo di Molteni e che, proprio per questo motivo, se ne sono andati sbattendo la porta.

vedi il documento

 


URGENTE!
Questi due cani cercano casa

A rischio soprressione

Zaira:

è un dolcissimo incrocio pastore tedesco, ha nove anni. È molto affettuosa ma le piace anche starsene per i fatti suoi. È abituata a camminare al guinzaglio, lei e Marwin (sotto) sono molto uniti se si porta a spasso solo uno dei due piangono entrambi per non separarsi. Zaira fa da mamma a Marwin e lo sgrida quando abbaia per nulla. E' molto educata e abituata a stare in giardino ma anche in casa.

Marwin:

è un incrocio husky e ha sette anni, È un cane continuamente in cerca di attenzioni, coccole e compagnia. Adora stare in casa, è un po' permaloso vuole essere al centro dell' attenzione se si coccola solo Zaira (sopra). Ha molta paura dei temporali e dei botti o fuochi d'artificio.
È molto dolce ed educato.

Tutti e due i cani sono sterilizzati, vaccinati e hanno il microcip.
Se possibile sarebbe bello trovare casa a queste 2 creature senza separarle.

Adozione solo in Ticino!

per informazioni: 091 646 05 85 (Sara)

 


LA VITA DI GIADA

ancora aspettiamo dalla Signora Rossi le prove che la gatta è viva ed è stata adottata

Lugano, 04.08.09

Il caso di Giada, gatta anziana ospitata da tempo presso il rifugio/pensione "Paradiso dei Gatti" a Canobbio che ora ha chiuso i battenti, è ancora aperto. Ieri la ex-volontaria, che ci ha segnalato la possibilità di soppressione della gatta a causa della sua età (17 anni, forse poco meno), ha ricevuto la risposta del Procuratore Pubblico in merito alla denuncia che la proprietara della struttura, Signora Giuseppina Rossi, aveva sporto nei suoi confronti accusandola di calunnia. Ovviamente la decisione è stata un non luogo a procedere, trattandosi di un'accusa infondata, inquanto l'ex-volontaria non si era inventata alcunché ma aveva semplicemente espresso, tramite una lettera pervenuta a Offensiva Animalista, la sua preoccupazione riguardo il destino della gatta, dal momento che la Signora Rossi aveva più volte esposto (anche in presenza di altri) la sua intenzione di addormentarla.
Il testo del decreto è visibile qui: pagina 1, pagina 2, pagina 3, pagina 4

In seguito all'ammissione della stessa Signora Rossi (vedi paragrafo inquadrato alla pagina 2) di aver effettivamente dichiarato quell'intenzione in passato, l'evidente pericolo di vita nel quale si trovava Giada è definitivamente certo.

Alla luce di ciò, ribadiamo che siamo tutt'oggi in attesa di prove concrete che Giada non sia stata effettivamente addormentata ma che, come afferma la Signora Rossi, sia stata adottata e si trovi ora presso una persona che si sta prendendo cura di lei.
Fino a prova contraria, infatti, riteniamo che le parole dell'ex-proprietaria del "Paradiso dei Gatti" non siano sufficienti (anche perché persino in sede di interrogatorio sono state alquanto contraddittorie).

Attendiamo, quindi, con ansia da parte della Signora Rossi quanto meno delle foto con data, altrimenti continueremo a sospettare fortemente che Giada non sia più in vita e che quindi lei abbia dichiarato il falso sia ai media che alle autorità, pur di salvarsi la faccia.

 


Risposta del CdR all'interrogazione "Eutanasia cani pericolosi"

Di Patrizia Ramsauer

In data 22.04.09 il Consiglio di Stato risponde all'interrogazione presentata da Patrizia Ramsauer il 18 dicembre del 2008 (vedi in basso o al link: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/interrogazioni/286.08.htm )

Interrogazione 18 dicembre 2008 n. 286.08
Eutanasia cani pericolosi


Signora deputata,

in merito alla sua interrogazione del 18 dicembre 2008 "Eutanasia cani pericolosi", rispondiamo alle domande formulate come segue.
Dal mese di maggio del 2006, in base all'Ordinanza sulla protezione degli animali (art. 78), me-dici, veterinari, educatori cinofili e rifugi per animali hanno l'obbligo di notificare all'Ufficio del veterinario cantonale i casi di morsicatura su persona o su altri animali, come pure i cani che mostrano un comportamento oltremodo aggressivo. Sulla base dei contenuti della notifica e dopo aver proceduto ad una verifica dei fatti, l'Ufficio del veterinario cantonale è tenuto ad ordi-nare le misure di sua competenza per garantire la sicurezza pubblica (art. 79). Le misure ordi-nate devono essere efficaci e proporzionate alla gravità del caso. In alcuni casi, di regola sulla base di una perizia esperita da un veterinario specialista in medicina comportamentale, le esi-genze di sicurezza possono rendere necessaria l'eutanasia dell'animale morsicatore.

Sia per il cane importato dall'Italia, sia per il dogo argentino, chi ha stabilito la loro soppressione? Per quali motivi erano ritenuti pericolosi?
La decisione di procedere all'eutanasia del cane importato dall'Italia è stata presa autonoma-mente dalla proprietaria dell'animale a seguito di ripetuti episodi di aggressione ai danni dei due figli ancora in tenera età. In base a quanto si è potuto stabilire, le aggressioni avvenivano in modo imprevedibile, fatto questo che aumenta considerevolmente la pericolosità della tenuta. Inoltre le informazioni circa la gestione del cane prima della sua importazione erano frammenta-rie e in parte contraddittorie.
Per quanto riguarda il dogo argentino l'eutanasia è stata ordinata dall'Ufficio del veterinario can-tonale dopo una attenta valutazione dei fatti e aver vagliato le possibili soluzioni.
È stato accertato che il dogo ha morsicato più persone in situazioni diverse e non unicamente il suo proprietario. Nel caso più grave la morsicatura ha comportato la perforazione della musco-latura. Si è quindi proceduto ad un esame peritale che ha confermato la pericolosità dell'anima-le. Questo anche in considerazione della massa corporea, della mancanza di autocontrollo e di un grave deficit uditivo. In base a questi elementi il rischio di recidiva era molto alto.
Una collocazione permanente del dogo in un canile, oltre a costituire un problema di sicurezza per chi deve accudire l'animale, non soddisfa le esigenze di protezione degli animali e porta nella maggior parte dei casi ad un aggravamento dei problemi comportamentali.

Per quale motivo, nel caso del dogo, dal momento che era possibile consegnarlo ad un'associa-zione italiana che da anni si occupa della riabilitazione di cani difficili, non è stata scelta questa opzione?
L'Ufficio del veterinario cantonale ha esaminato la possibilità di consegnare il cane a centri di recupero in Italia o in altri cantoni, ma in base alle informazioni raccolte le garanzie di sicurezza per considerare un possibile ricollocamento dell'animale erano insufficienti.

Per quale motivo il Dogo, proveniente dal sottoceneri è stato affidato alla SPA di Bellinzona e non alla SPA della giurisdizione da cui proveniva, disposto ad ospitarlo?
Il cane è stato collocato presso SPA di Bellinzona per motivi contingenti di ordine organizzativo. In termini generali l'UVC collabora con tutte le Società protezione animali nel Cantone.

Il cane proveniente dall'Italia era provvisto di tutto quanto la legge svizzera prevede? Microchip, vaccinazioni, certificato di sanità, altro? Se no, come è stato possibile che l'animale venisse importato?

Il dogo era regolarmente identificato con microchip. Dopo l'importazione la proprietà del cane è cambiata ripetutamente. Non sono disponibili dati circa le modalità di importazione dell'animale, che risale a parecchio tempo prima l'episodio di morsicatura.

Quanti animali da compagnia, in particolare cani, sono stati importati illegalmente in Ticino negli ultimi 10 anni? Di che razza o taglia erano? Per quale motivo non erano legali e chi ha permesso la loro entrata illegale? Quanti cani con coda e orecchie tagliate sono stati importati in Ticino negli ultimi 10 anni? Come è stato possibile? Si è proceduto contro chi l'ha importato o acquistato? In che modo? Quanto si è incassato di multa per ogni singolo caso? Per cosa viene utilizzato l'introito delle multe? I veterinari del Canton Ticino sono obbligati a segnalare all'Ufficio del veterinario cantonale cani non in regola? Lo fanno solitamente?

L'importazione di cani in Svizzera prevede che questi siano identificati tramite microchip, regi-strati alla banca dati del paese di nascita, siano vaccinati contro la rabbia e siano muniti di pas-saporto per animali da compagnia. Inoltre la legislazione svizzera vieta l'importazione di cani che hanno subito l'amputazione della coda o delle orecchie, indipendentemente dal motivo per il quale questi interventi sono stati effettuati.
L'entrata illegale in Svizzera consiste nel passaggio della frontiera senza i requisiti sopraelenca-ti. Le importazioni illegali rilevate dagli organi di controllo doganali o dall'Ufficio del veterinario cantonale possono essere quantificati in circa 20 all'anno. Nella maggior parte dei casi si tratta di cani di razza importati con la coda amputata: Cocker Spaniel, Boxer, Yorkshire Terrier, Pin-scher, Dobermann.
In caso di infrazione all'importazione l'Ufficio del veterinario cantonale opera in collaborazione con la Direzione delle Dogane di Lugano (infrazioni all'importazione di competenza doganale) e con l'Ufficio federale di veterinaria di Berna (infrazioni alla legislazione sulla protezione degli animali). L'ammontare delle sanzioni può variare dai 1'500 ai 2'500.- franchi per caso ed è ri-scosso direttamente dall'autorità che emette la decisione.

Le perizie di pericolosità per questi cani da chi vengono effettuate? Viene chiesto il parere di più veterinari o ci si basa unicamente su quella di un veterinario? Quanto costa una perizia e chi la paga?
Le perizie sono effettuate da medici veterinari comportamentalisti con una formazione speciali-stica riconosciuta, o da specialisti con titolo equipollente. Lo scopo della perizia è di valutare il grado di pericolosità della tenuta dell'animale in contesti diversi e di stabilire le misure gestionali atte a scongiurare il rischio di recidiva. I test utilizzati, descritti in letteratura, sono standardizzati
e collaudati dagli esperti del settore a livello internazionale. Il parere autorevole di un solo perito è ritenuto ampiamente sufficiente per ordinare le misure necessarie. I costi della perizia variano a dipendenza della complessità del caso e sono posti a carico del proprietario.

Quanti cani sono stati sottoposti a perizia negli ultimi 5 anni? Di che razza o taglia erano? Per quale motivo si ritenevano pericolosi? Di che tipologia era il proprietario? Gli animali erano stati maltrattati? Gli animali provenivano dall'estero o da allevamenti svizzeri? Sono tutti stati soppressi? Se no, che ne è stato di loro?
Da quando è entrato in vigore l'obbligo di notifica dei casi di morsicatura o comportamento ag-gressivo superiore alla media in base all'OPAn, sono state ordinate dall'Ufficio del veterinario cantonale dieci perizie riguardanti cani di varie razze (pastori tedeschi o loro incroci, Chow-Cow, dogo argentino, lupo cecoslovacco).
In questi casi la perizia è stata ordinata in seguito a gravi o ripetute aggressioni ai danni di persone, spesso accompagnate da lacune gestionali. Non è possibile attribuire la casistica ad una particolare tipologia di detentore, né di provenienza degli animali. In un solo caso, peraltro non confermato in sede di accertamento, vi è stato il sospetto di maltrattamento dell'animale.
Le misure ordinate dall'Ufficio del veterinario cantonale, finalizzate a garantire la sicurezza delle persone e degli animali e rispettose del principio di proporzionalità, sono state di varia natura: eutanasia (4 casi), cambiamento di detenzione (1 caso), terapia comportamentale (tre casi con esito favorevole) misure gestionali (1 caso).

Etologi di fama europea quali Giorgio Celli, hanno ribadito che cani mordaci sono rieducabili e la soppressione è da scartare a priori. Come viene valutata questa considerazione dall'Ufficio del veterinario cantonale? E dai veterinari esperti in perizie sui cani cosiddetti pericolosi?

Diversamente da quanto indicato nella citazione della deputata, determinate carenze educative e deprivazioni sociali dei primi mesi di vita del cane, oppure vere patologie a carico del sistema nervoso non sono recuperabili e pongono una prognosi molto sfavorevole. In questi casi la probabilità di ulteriori morsicature è elevata. La reclusione permanente in un canile di cani con gravi problemi comportamentali non è un'opzione praticabile per motivi attinenti alla protezione degli animali, alla sicurezza del personale e non da ultimo per motivi finanziari, quando a sostenere i costi è chiamato l'ente pubblico.

L'Ufficio del veterinario cantonale è a conoscenza di quanti animali da compagnia, in particolare cani e gatti, vengono eutanasiati annualmente per ordine dei proprietari, unicamente perché non vogliono più tenerli? I veterinari ticinesi devono segnalare i casi all'Ufficio del veterinario cantonale? Vengono prese sanzioni verso questi ingrati umani?
Occorre precisare che la legislazione federale in materia di protezione degli animali non vieta l'eutanasia di animali. Pone tuttavia dei vincoli precisi al detentore che è tenuto a prendersi cura del benessere dell'animale e, in caso di malattia, a curarlo adeguatamente e, in casi gravi con prognosi molto sfavorevole, a sopprimerlo per evitare ulteriori e inutili sofferenze (art. 5 cpv. 2 OPAn).
La decisione dell'eutanasia è presa di comune accordo tra proprietario e veterinario curante. Se un proprietario chiede l'eutanasia per un animale sano e che non mostra segni di aggressività, il veterinario lo indirizza di regola ad una Società protezione animali con l'obiettivo di trovare un nuovo detentore.
Le eutanasie non devono essere notificate all'Ufficio del veterinario cantonale. Non sono pertanto disponibili dati statistici a tale riguardo.


Il presidente di una SPA ticinese, che è pure veterinario, può decider autonomamente la soppressione di animali ceduti alla Società? Anche se si tratta di animali giovani e sani? Può, da solo, stabilire che l'animale non è adottabile? Su quali basi etiche e legali?
Le società per la protezione degli animali dispongono di un'ampia autonomia organizzativa e operativa nella misura in cui rispettano la legislazione sulla protezione degli animali e ogni altra norma applicabile alla tenuta degli animali. Eventuali inadempienze a tali norme devono essere circostanziate e denunciate all'autorità preposta.


Voglia gradire, signora deputata, l'espressione della nostra stima.

PER IL CONSIGLIO DI STATO

Il Presidente: G. Gendotti
Il Cancelliere:
G. Gianella

testo in pdf: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/interrogazioni/risposte/pdf/r286.08.pdf

 


QUESTIONARIO SULLE EUTANASIE INGIUSTIFICATE IN TICINO

Risultati e considerazioni sull'indagine svolta da Offensiva Animalista in difesa degli animali domestici

A fine gennaio abbiamo inviato a tutti i veterinari, alle protezioni animali e ai rifugi sussidiati del Cantone Ticino un questionario riguardante le soppressioni di animali domestici sani con 5 domande alle quali dare risposta (leggi pdf).
Si richiedeva in sintesi di dare la propria opinione sulla pratica ben nota e purtroppo sempre attuale di uccidere senza una grave motivazione medica gli animale da compagnia.

Ben poche le risposte ricevute e ancor meno quelle complete, a dimostrazione dell'omertà che avvolge questa tematica negli operatori del settore. I Ticino ma non solo, gli animali vengono uccisi nell'ignoranza generale della popolazione.

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COMUNICATO STAMPA

una vita in pericolo

Lugano, 21.03.09

Durante la settimana tra il Offensiva Animalista è stata contattata da una volontaria del rifugio Paradiso dei Gatti di Canobbio di cui la signora Giuseppina Rossi è la responsabile.
La volontaria ci ha segnalato il caso di una gatta anziana a rischio di soppressione e ci sentiamo in dovere di esporlo a tutti ticinesi.Dopo la ricezione di questa lettera , firmata con nome e cognome da parte della signora volontaria, ella si è detta disposta a testimoniare quanto sta purtroppo accadendo tra le mura del gattile. La struttura difatti dovrà chiudere entro breve e ora rimane solo questa gatta, di nome Giada, che però la responsabile non vuole assolutamente cedere in adozione alle varie persone che ne hanno fatto richiesta. Sembra che il destino della micia anziana sia la soppressione, decisa per motivi ritenuti "alquanto discutibili" da parte della volontaria.Offensiva Animalista chiede dunque pubblicamente alla signora Rossi di salvare la vita a Giada e di ritornare sulle sue decisioni a dimostrazione del suo amore per i felini che l'ha portata ad occuparsi per tanti anni del Paradiso dei Gatti.

giada

Le Belle e le Bestie, rubrica di Radio 3iii dedicata agli animali in cerca di casa, ha intervistato dapprima la Signora Rossi riguardo al destino di Giada:

Dalla telefonata con Signora Rossi

"Potete chiedere ai miei veterinari, Giada ha trovato casa, sta bene. Il gatto non viene soppresso, l'ho dato ad una signora che è una fanatica, le sta preparando la cameretta. Potete venire su a controllare! Potete domandare a chiunque di come tengo i gatti. Non avrei mai il coraggio di ucciderla. Non si può dare un'informazione falsa!".

In seguito, la nostra risposta:

Offensiva Animalista ribadisce di avere uno scritto firmato da parte di una volontaria del Rifugio Paradiso dei Gatti riguardo la triste fine che Giada avrebbe dovuto fare. Inoltre ieri un'altra signora a conoscenza di questo fatto ha preso contatto con noi, dicendosi disposta a confermare per iscritto quanto detto dalla signora volontaria.
Offensiva Animalista verificherà che la gattina verrà adottata e ringrazia la signora Rossi per aver per voluto dare una seconda chance a Giada.

link all'intervista di Radio 3iii

Un'altra persona ci ha consegnato una lettera firmata che conferma quanto già detto dalla prima volontaria.
Smentiamo dunque quanto detto dalla Signora Rossi alla Regione di Lugano odierna (articolo qui a fianco); chi ci ha reso attenti sulla situazione non ha nulla a che fare con la persona accusata per aver rubato del materiale.
A tutt'oggi Giada è ancora al Gattile, a differenza di quanto detto dalla signora Rossi (vedi parti sottolineate nelle interviste), ma con gli occhi puntati su di lei la micia non potrà più essere soppressa.

 

31.03.2009

Risposta del Lic. Iur. Padlina, per conto della Sig.ra Rossi:

Egregi Signori,

vi scrivo a nome e per conto della signora Giuseppina Rossi titolare del “Paradiso dei gatti” un rifugio per felini. Nel corso delle scorse settimane diversi media locali hanno dato spazio ad un vostro comunicato stampa che riguardava la mia assistita. Questo comunicato in sostanza sosteneva, che la signora avesse l’intenzione di sopprimere Giada, l’ultima gatta rimasta presso il rifugio che purtroppo sta per chiudere.

Quanto asserito non corrisponde al vero. Giada, nonostante qualche acciacco dovuto ai suoi 17 anni, gode di ottima salute ed è viva e vegeta, come testimonia la foto che vi allego. Nessuno ha mai avuto intenzione di sopprimerla.

La signora, che in tanti anni ha sfamato e curato centinaia e centinaia di gatti, non ha mai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di poter uccidere Giada ne qualsiasi altro gatto in salute. Dopo aver dedicato una vita intera ai gatti, accusarla ingiustamente e pubblicamente di voler perpetrare un atto di simile crudeltà è stato un gesto inqualificabile. L’ex-volontaria che vi ha contattato e con la quale la mia assistita ha pendente una vertenza che verrà chiarita nelle sedi opportune, ha agito unicamente per dispetto.

Da quanto mi è stato riferito, in passato la signora Rossi vi ha ospitato per le vostre riunioni nel suo gattile e ha pure prestato assistenza e rifocillato gatti che le avete portato. Dispiace vedere che persone che dovrebbero collaborare tra loro per il bene degli animali debbano perdere il loro tempo con questioni come questa. Visto quanto sopra e in considerazione del servizio fornito alla collettività da parte della signora Rossi, ormai 83enne, spero vogliate provvedere a rettificare il vostro comunicato stampa e a toglierlo dal vostro sito internet.

Fiducioso in un riscontro positivo a questa missiva elettronica, l'occasione mi è grata per augurarvi tutto il successo possibile per la vostra lodevole attività e per porgervi cordiali saluti.

lic. iur. Gianluca Padlina

 

Comunicato stampa in risposta al Lic. Jur. Gianluca Padlina, patrocinatore della Signora Giuseppina Rossi del rifugio "Paradiso dei Gatti".


Offensiva Animalista ha il dovere di prendere posizione sullo scritto inviato dal Signor Padlina che risulta essere in buona parte non corrispondente ai fatti.
Innanzitutto, la persona che ha segnalato per prima la situazione al nostro gruppo non è la ex-volontaria su cui penderebbe una causa penale, ma una persona di tutto rispetto e con la quale abbiamo potuto verificare quanto affermato. Inoltre, dopo aver diffuso il nostro primo comunicato stampa, precisiamo che un'altra persona si è rivolta a noi, confermando per iscritto quanto già detto dalla prima testimone.

Offensiva Animalista ribadisce, dunque, quanto già comunicato e ricorda inoltre che Giada, a tutt'oggi, si trova ancora al gattile. E non è ancora stata data in adozione come, invece, promesso ai media dalla stessa responsabile.

Attendiamo dunque dalla Signora Rossi un chiaro segnale e prove certe che il futuro della gattina anziana sia assicurato.
Precisiamo che quanto affermato riguardo riunioni e soccorso prestato ad altri gatti dal signor Padlina non ha alcun fondamento di verità, in quanto Offensiva Animalista non ha mai tenuto nessuna riunione presso il gattile né vi ha mai portato animali.

Ricordiamo inoltre che Offensiva Animalista, prima di diffondere notizie e lanciare accuse precise e dettagliate, verifica attentamente tutto ciò che afferma.
Del resto, siamo ancor oggi in attesa della denuncia che, due mesi fa, ci era stata preannunciata dalla Signora Corinne Ferrari Fani, a proposito del rischio di soppressione di due cani (Orso e Gea) e che non è mai arrivata.
Viste le prove inconfutabili in nostro possesso non poteva essere altrimenti. Ma cercare di mettere in dubbio il nostro lavoro con menzogne, peraltro facilmente smontabili, non è un comportamento accettabile in una società civile.

I nostri detrattori non si illudano: non ci muoviamo senza documentazione scritta, affermazioni registrate e testimoni.

 


13.02.09

COMUNICATO STAMPA: Orso e Gea cercano casa

a rischio di soppressione

Offensiva animalista apprende con sollievo che i due pastori tedeschi ospiti di una pensione di Novazzano non verrano soppressi, ma ribadiamo che le informazioni in nostro possesso erano di tutt'altra natura. Meglio così.
I soggetti in questione, quindi, ovvero la pensione, la Protezione Animali che li prenderebbe in consegna e il comune di Stabio che ha pieno potere decisionale sulla questione, non avranno alcun problema a mettere per iscritto che i due cani, anche se non dovessero trovare un proprietario, potranno rimanere - vita natural durante - vivi e vegeti, senza che qualcuno, per mancanza di posto o per altri motivi, decida di sopprimerli per fa spazio a cani più adottabili.
Perché questo succede di norma. A noi, infatti, risulta che in tutta la Svizzera le soppressioni di animali domestici sani da parte di privati, canili e protezioni animali sia purtroppo perfettamente legale.
O qualcuno è in grado di smentirci? Rimaniamo in fiduciosa attesa.

La proposta di varare una legge che impedisca l'uccisione di animali domestici, se non per gravi problemi di salute, rimane dunque più attuale che mai.

Offensiva animalista ha appreso che la pensione Il Mulino di Prudenza di Novazzano (http://www.mulinoprudenza.com/) si appresterebbe ad uccidere due pastori tedeschi, Orso Gea, lì ospitati poiché il proprietario è deceduto recentemente.
Questo solo perché la struttura sembra non avere spazio dove tenerli.
I cani sono sani e docili, come ha riconosciuto lo stesso canile. Ma si parla di soppressione come se si trattasse del provvedimento più normale del mondo.
Come sia possibile uccidere animali sani e che non hanno mai dato fastidio a nessuno, peraltro dopo pochi giorni di permanenza, è un atteggiamento che non fa certo onore al nostro Paese.
Qui non c'è di mezzo un presunto dogo che ha morsicato un padrone violento e irresponsabile. Ci sono due cani buoni come il pane, a detta di tutti.
Ma se nessuno li adotterà, le civili norme che regolano il nostro vivere, porranno legalmente fine alla loro vita. È disgustoso.
In altri paesi le soppressioni ingiustificate - e questa lo è certamente - sono vietate dalla legge.
Chiediamo pertanto con forza e determinazione alla classe politica di intervenire, emanando una legge che proibisca la soppressione di animali domestici sani.
Che il governo e il Gran Consiglio intervengano non solo per vietare razze o definirne altre pericolose. Ma, una volta tanto, per salvare la vita a quello che dovrebbe essere il miglior amico dell'uomo.
Anche se tutti se ne dimenticano un po' troppo spesso.

13-25.02.2009

A PROPOSITO DELLA DENUNCIA DI CUI LA SIG.RA CORINNE FERRARI FANI HA PARLATO CI LIMITIAMO A PUBBLICARE QUESTO ANNUNCIO APPARSO SU:

eXtra - Corriere del Ticino: numero |7| dal 14 al 20 febbraio 2009

annunci: ANIMALI E ACCESSORI

<<ATTENZIONE!! APPELLO IMPORTANTE.
Causa decesso del padrone due meraviglie di cani un po' diffidenti per la vita che hanno passato, ma con un po' d'amore ritroveranno la fiducia, cercano urgentemente casa sennò vi è la possibilità che fra qualche mese vengano addormentati.
Maschio e femmina sono nati nel 2002. I cani sono a NOVAZZANO.
Per info: [email protected]
Tel. 079/221.52.70 oppure 091/682.37.12.
QUESTO È UN APPELLO COL CUORE IN MANO.>>

orsogeaannuncio

vedi pagina intera del giornale

NO COMMENT.

Ricordiamo che gli annunci per l'uscita del 14 febbraio dovevano esser inoltrati alla redazione entro l'11 febbraio e chi l'ha scritto dev'essere la stessa persona del contatto dell'annuncio, vedi regolamento:
regolamentoExtra

 


INTERROGAZIONE
Eutanasia cani pericolosi - Patrizia Ramsauer

vedi interrogazione sul sito del Cantone

Data 18.01.2009

Durante l'estate ho ricevuto, da amici animalisti, le e-mail che allego. Le ho rese anonime, anche se sul settimanale Il Caffé è stata pubblicata la storia con tanto di nomi.

Gli scorsi giorni ha fatto notizia l'eutanasia del dogo argentino, ospite, da qualche tempo, del rifugio della SPA di Bellinzona.

Chiedo pertanto si faccia chiarezza sui due casi specifici, nonché su eventuali altri casi simili di cani eutanasiati.

Il cane proveniente dall'Italia era provvisto di tutto quanto la legge svizzera prevede? Microchip, vaccinazioni, certificato di sanità, altro?

Se no, come è stato possibile che l'animale venisse importato?

Quanti animali da compagnia, in particolare cani, sono stati importati illegalmente in Ticino negli ultimi 10 anni? Di che razza o taglia erano? Per quale motivo non erano legali e chi ha permesso la loro entrata illegale?

Quanti cani con coda e orecchie tagliate sono stati importati in Ticino negli ultimi 10 anni? Come è stato possibile? Si è proceduto contro chi non ha fatto il proprio lavoro? Si è proceduto contro chi l'ha importato o acquistato? In che modo? Quanto è stato incassato di multa per ogni singolo caso? Per cosa viene utilizzato l'introito delle multe? I veterinari del Cantone Ticino sono obbligati a segnalare all'Ufficio del veterinario cantonale cani non in regola? Lo fanno solitamente?

Sia per il cane importato dall'Italia, sia per il dogo argentino, chi ha stabilito la loro soppressione? Per quali motivi erano ritenuti pericolosi? Per quale motivo, nel caso del dogo, dal momento che era possibile consegnarlo ad un'associazione italiana che da anni si occupa della riabilitazione di cani difficili, non è stata scelta questa opzione? Per quale motivo il dogo, proveniente dal sottoceneri, è stato affidato alla SPA di Bellinzona e non alla SPA della giurisdizione da cui proveniva, disposta ad ospitarlo?

Le perizie di pericolosità per questi cani da chi vengono effettuate? Viene chiesto il parere di più veterinari o ci si basa unicamente su quella di un veterinario? Quanto costa una perizia? Chi la paga?

Quanti cani sono stati sottoposti a perizia negli ultimi 5 anni? Di che razza o taglia erano? Per quale motivo si ritenevano pericolosi? Di che tipologia era il proprietario? Gli animali erano stati maltrattati? Gli animali provenivano dall'estero o da allevamenti svizzeri?

Sono stati tutti soppressi? Se no, che ne è stato di loro?

Etologi di fama europea quali Giorgio Celli, hanno ribadito che cani mordaci sono rieducabili e la soppressione è da scartare a priori.

Come viene valutata questa considerazione dall'Ufficio del veterinario cantonale? E dai veterinari esperti in perizie sui cani cosiddetti pericolosi?

L'Ufficio del veterinario cantonale è a conoscenza di quanti animali da compagnia, in particolare cani e gatti, vengono eutanasiati annualmente per ordine dei proprietari, unicamente perchè non vogliono più tenerli? I veterinari ticinesi devono segnalare i casi all'Ufficio del veterinario cantonale? Vengono prese sanzioni verso questi ingrati umani?

Il presidente di una SPA ticinese, che e pure veterinario, può decidere autonomamente la soppressione di animali ceduti alla Società? Anche se si tratta di animali giovani e sani?

Può, da solo, stabilire che l'animale non è adottabile? Su quali basi etiche e legali?

Chiedo anche una presa di posizione da parte del Consiglio di Stato su e-mail e articolo del Corriere della sera allegati.

PATRIZIA RAMSAUER

Allegati: citati

ALLEGATO 1

Da: omissis

Data: 10.09.2008 15:33:22

Oggetto: FW: SVIZZERA ASSASSINA!!! LEGGETE TUTTI!!!

Adesso abbiamo lo scritto ufficiale di ... omissis ... concernente il cane Birillo. Adesso dobbiamo tutti muoverci e andare fino in fondo a questa storia per capire cosa e come è successo. È inoltre molto importante, per gli animali e per tutti quelli che lavorano per il loro bene, capire cosa significa in Svizzera proteggere gli animali e cioè sapere se la legge Svizzera consente o permette cose come quelle descritte nella lettera di ... omissis ... se la legge protegge gli animali dall'arbitrio dell' essere umano svizzero. Cordiali saluti, ... omissis ...
Date: Wed, 10 Sep 2008 12:23:00 +0200
Subject: SVIZZERA ASSASSINA!!! LEGGETE TUTTI!!!!
From: omissis
To omissis
Dovete assolutamente leggere questa drammatica storia!!!! (le foto possono e devono essere rese pubbliche!!!). Il 10 agosto avevo fatto adottare un cane meraviglioso ad una donna di 23 anni di Tenero, paesino vicino Locarno (Svizzera italiana), di nome ... omissis ... Sono 15 anni che faccio adottare cani e gatti e non ho mai avuto problemi in tutta la mia vita, chi mi conosce lo sa bene. Questa schifosa assassina ha ucciso il mio cane !!!!!!!!!!!!!!!!! Mi ha angosciata per settimane perché lo voleva a tutti i costi ad agosto per farlo stare con i suoi figli prima dell'inizio delle scuole e poi, dopo due giorni, mi ha telefonato dicendo che non lo voleva più. Io le ho subito detto che al mio rientro dall'estero sarei corsa a Tenero a riprenderlo e lei mi aveva dato la sua parola che lo avrebbe tenuto fino al mio arrivo. Le ho chiesto mille volte se aveva problemi a tenerlo per qualche giorno e lei mi ha sempre risposto di no, di non preoccuparmi. Mi mandava le foto, che io ho salvato, di sua figlia di 4 anni abbracciata al mio adorato Birillo con scritto di stare tranquilla che andava tutto bene. Mi ha mentito. Non andava bene per niente!!! Questa pazza mi chiamava tutti i giorni in preda ad attacchi isterici piangendo ed urlando al telefono dicendo assurdità del tipo che il cane le aveva rotto le tapparelle della cucina ed ora gliele dovevo ripagare io!!!!! Mi ha confessato di avere problemi di nervi e che aveva un esaurimento nervoso!!!!!!! Aveva crisi isteriche per telefono impressionanti!!! Dalla sua prima telefonata da matta ho subito mandato qualcuno a riprendere il cane ma non hanno trovato né lei né il mio Birillo. Ho subito iniziato a telefonarle a ripetizione e lei e sua sorella mi attaccavano il telefono in faccia. Mi insultavano e mi minacciavano di non chiamarle mai più. Continuavo a chiedere dov'era Birillo e loro non mi rispondevano!!! Prima mi hanno inventato che il cane lo avevano fatto adottare in Sicilia...???? Poi mi hanno detto che stava da una famiglia svizzera.???????? Io ero in macchina per riprenderlo, come eravamo rimaste, e lei si negava urlandomi al telefono che il cane era suo e ci aveva fatto quello che voleva!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! La verità è che questa schifosa assassina ha fatto sopprimere il mio cane da un veterinario macellaio del canton Ticino di nome Luca Bacciarini. Ho chiamato subito questo bastardo che mi ha detto che loro lì in Svizzera non mettono i cani nei canili, se una persona non li vuole più, ma li uccidono!!!!!!!!! Non importa che il cane sia sano, giovane, buono. in Svizzera l'eutanasia agli animali è legale!!! Chiunque può far sopprimere il proprio cane, o qualunque altro animale, anche perchè solo si è stufato e non lo vuole più!!!! Vi rendete conto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ve lo giuro sulla mia vita che era il cane più buono del mondo e questa bastarda mi mandava mille foto del cane con i suoi figli abbracciati dicendo che lui era un amore ma che era lei quella esaurita!!!!!!!!!!!!!!!!! Non ha rispettato i patti, mi ha mentito, non mi ha aspettata il giorno che eravamo rimaste che io sarei andata su a riprenderlo e lo ha ucciso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ho fatto la denuncia, ho iniziato tutte le pratiche con gli avvocati, ma vi prego di non far adottare mai più un cane in Svizzera!!!! La loro legge è vergognosa!!!!!!! E tutte le associazioni svizzere con le quali sono in contatto mi hanno detto la stessa cosa!!!! Gli svizzeri vogliono tanto i nostri cani dall'Italia perchè per loro è più facile averli, altrimenti dovrebbero pagare per salvarli dai loro canili. e invece, quelle povere creature chiuse nelle loro strutture, dopo un breve periodo, vengono soppressi!!!!!!!! E gli svizzeri invece di salvare i loro cani dalla morte vogliono sempre i nostri!!!!!! Sono schifata, arrabbiata, piena di dolore profondo. Voglio giustizia per il mio Birillo!!!!!!!! Hanno ucciso un essere innocente solo perchè una pazza sotto esaurimento non lo voleva più e con la complicità di questo veterinario assassino lo hanno eliminato!!!!!!!!!!!!! Vi prego di scrivere il vostro sdegno ai due veterinari responsabili dell'uccisione di Birillo sulle loro mail o telefonando, in quanto i loro contatti sono pubblici. si trovano infatti sul sito ufficiale svizzero in internet.dott. Luca Bacciarini [email protected] 0041.91.8144100 dott.ssa Marta Morini Lanfranconi (sua complice) [email protected] 0041.91.8144106.
Questi dati possono essere inseriti su tutti i forum e tutti i blog in quanto sono pubblici. La mail della responsabile di questo assassinio, ... omissis ..., li do a voi che leggete questa mail privatamente cosÌ che possiate scriverle il vostro disgusto, ma non può essere resa pubblica. Solo le associazioni possono nel loro forum renderla pubblica se vogliono. Ed io ci spero cosÌ che tutti possano farle sapere quello che pensano di lei e del suo gesto schifoso e vile!!!! Questi esseri indegni hanno fatto morire il mio Birillo che ora sarebbe tornato a casa!!!!!!!!!!! Nelle foto c'è Birillo. La prima è con me e nella terza abbracciato alla figlia dell'assassina!!!!!!!! Eccolo il cane aggressivo!!!!!!!!!! Maledetti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vorrei fare una petizione per Birillo ma non so come si fa su internet. Se qualcuno può aiutarmi. Grazie grazie a tutti e vi prego di scrivere a tutti e tre i responsabili dell'assassinio di Birillo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
da .L. da Livorno
Con mio grande sgomento ho appreso che oggi, 12 settembre, quattro (4) cani del canile Tricase (Lecce) sono partiti con il treno Lecce-Milano con destinazione finale SVIZZERA!! Come è possibile dopo tutte le orribili notizie degli ultimi tempi? Qualcuno ha notizie, sa qualcosa?
L., Livorno
da G. da Civitanova Marche (MC):
L., perchè tanto sgomento per la notizia che hai appreso? Da quelle parti esultano nello spedire i cani in Svizzera, come se non fosse possibile affidarli per lo meno nella propria regione ma si sa gli svizzeri sono molto ma molto più civili di noi e pur di non far soffrire un cane alla fine lo abbattono
Ti invio un link dal quale potrai renderti conto con quanta gioia trasbordano gli animali: risolvono il loro randagismo e non migliorano nulla.

 

ALLEGATO 2

LODOVICA: "IL MIO CUCCIOLO GIUSTIZIATO IN SVIZZERA"
Il racconto per evitare che vi siano altre storie così.



8 ottobre 2008 - Lodovica Mairè Rogati (figlia di Elio: parlamentare, ex-diplomatico, docente universitario) è una bella e giovane attrice. Fra gli interpreti di «Matrimonio alle Bahamas» con Massimo Boldi, ha condotto programmi televisivi sia alla Rai che per Mtv inglese; conta su una lunga esperienza di reporter in Africa ed è pazza per gli animali. Volontaria al canile di Porta Portese già a 12 anni, rallegra i genitori rincasando con ogni specie di esemplare ferito o abbandonato. Adulta, si perfeziona. Ne sa qualcosa il giovanotto che un giorno torna con lei in auto da Napoli: a bordo autostrada Lodovica scorge due cani a terra nel sangue. «Sono morti», dice lui.
Ma lei gli chiede di accostare comunque. Uno, in effetti, è rigido. L'altro, un setter, respira ancora. Nuovo itinerario, la Clinica Etiopia: Razzo ha salva la vita. Specialità di Lodovica diventano le adozioni private; anche grazie alla comunità animalista di Internet riesce a organizzarne una decina l'anno. Più che mai scrupolosa, ogni volta verifica l'attendibilità del destinatario, con cui rimane in contatto per l'intera vita del cane; non di rado nascono belle amicizie.
La scorsa primavera Lodovica trova Birillo, meticcio di un anno, molto affettuoso. Lo porta a casa, lo cura, quindi mette un annuncio con foto. D'estate, anziché una e-mail, riceve una telefonata da Tenero, vicino Locarno. È una ragazza di nome Romina, ha due bambini e sarebbe felicissima di accogliere il cane. Seguono lunghe conversazioni al telefono, Lodovica le fa firmare un modulo standard con l'impegno di restituirle Birillo in caso di problemi, quindi chiede ad amici che si trovano in Svizzera di andare a incontrarla, visionando casa e contesto: trovano tutto a posto. Birillo parte tranquillo, Lodovica va in vacanza in barca.
Dalla Corsica riceve frequenti chiamate di Romina, dapprima entusiasta. Poi, però, il tono si fa strano e la donna inizia a dire che il cane ha combinato qualche guaio. Ma alla comunicazione successiva è di nuovo allegra e invia col cellulare foto dei bimbi abbracciati a Birillo. In mezzo al mare, Lodovica inizia a provare inquietudine. Di lì a poco, infatti, Romina si fa viva gridando che Birillo ha morso il figlio, salvo poi ritrattare. Lodovica allora le dice che manderà subito un volontario a prelevarlo. Più calma, Romina rifiuta e la prega di lasciarla tentare ancora. Angosciata, Lodovica rientra a Roma e l'avverte che si sta mettendo in viaggio di persona, per riprendere il cane. All'altezza di Firenze le telefona, ma Romina riattacca e invece manda un sms invitandola a chiamare Luca Bacciarini, veterinario cantonale. Lodovica compone di corsa il numero e spiega al dottore di essere in cerca di Birillo, il suo cane. «L'ho soppresso ieri», risponde placido quello.
Sotto choc, Lodovica chiede chi mai l'abbia autorizzato a fare una cosa del genere. «Capisco che voi italiani siete abituati alla spazzatura di Napoli e ai veterinari che agiscono fuori dalla legalità - ribatte Bacciarini - qui invece agiamo secondo le regole». Fra lacrime e insulti, viene fuori che Romina (la quale poi, in una lettera, ammetterà di aver mentito in preda a una crisi isterica) ha consegnato Birillo dichiarandolo aggressivo. Peccato che manchino referti medici e denunce indispensabili a dimostrarne la pericolosità, ovvero quanto, apprende Lodovica dall'associazione animalista svizzera Atra, occorre al Cantone per uccidere un animale. Privatamente invece (ma non è il caso di Birillo) chiunque, in terra elvetica, pagando può ottenere che un cane sia abbattuto, anche solo perché venuto a noia.
La storia gira in rete, la comunità zoofila scrive a Romina e ai veterinari centinaia di mail indignate. Lodovica riceve al telefono minacce di morte. E apprende che i lindi canili svizzeri accolgono non più di 8 ospiti alla volta: a breve vengono eliminati. Adottarli è costoso, perciò giungono tante richieste al nostro Paese.
Decisa a sporgere querela e a rivolgersi al Nirda del Corpo Forestale dello Stato, Lodovica sta diramando a tutti i canili, le associazioni e gli amanti degli animali la sua spaventosa esperienza. Già nelle ultime ore è emerso un dramma sventato dall'Associazione Volontari Canile di Porta Portese, riusciti a recuperare una cagnolina, mandata in Svizzera da un signore, che stava per condividere la sorte di Birillo.
Corriere della Sera - ROMA -
sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-10-07 num: - pag: 1
autore: di MARGHERITA D'AMICO categoria: REDAZIONALE
Il racconto di Lodovica
«Il mio cucciolo giustiziato in Svizzera»

 


VETERINARIO O MACELLAIO?


L'avvenuto assassinio del cucciolo di dogo argentino, alla luce delle più di 500 firme in sua difesa raccolte in meno di una settimana in tutto il Ticino da parte di Offensiva Animalista, ci conferma che il Dottor Tullio Vanzetti, la Dottoressa Marta Morini-Lanfranconi, e i collaboratori dell' ufficio preposto, poco hanno davvero a che fare con la professione di veterinario e possono essere invece considerati alla stregua di macellai.
La morte del dogo è apparsa nei media con un comunicato colmo di menzogne; difatti come ci è stato ribadito da più persone, il cane era tenuto in condizioni pietose, di certo non idonee e maltrattato da un uomo con gravi problemi sociali. Inoltre il Dottor Vanzetti ha cambiato continuamente versione durante le nostre numerose chiamate informative, dando di volta in volta una risposta diversa a seconda della persona con cui stava parlando.
Considerando che il Dott. Vanzetti e tutti gli altri funzionari dell'ufficio del veterinario cantonale sono pagati con le tasse dei cittadini ticinesi ci si aspetterebbe come minimo una certa chiarezza ed onestà d'intenti.
Infine al Dottor Vanzetti è stata data non solo l'opportunità di rieducare il cane in quel di Arese nella struttura di Vita Da Cani (non un rifugio ma un centro di recupero specializzato), ma anche di affidarlo privatamente a persone competenti in Svizzera e ancora in una struttura che si occupa solo di questa razza, di cui la maggior parte sordi proprio come il cucciolo assassinato. Di alternative valide e sicure dunque ve n'erano. Ma si è deciso per la via più comoda: l'assassinio.

Alla luce di questo triste episodio, Offensiva Animalista a partire da subito e a tempo indeterminato da il via ad una protesta che si svolgerà su più fronti.

Incominciamo a far sentire il nostro sdegno ai diretti interessati:

Ufficio del Veterinario cantonale: [email protected]

Marta Morini-Lanfranconi: [email protected]
tel.: 0041/91.814.41.06

Tullio Vanzetti, veterinario cantonale: [email protected]

Luca Bacciarini sostituto veterianario cantonale: [email protected]

Ufficio del Veterinario cantonale
All'att. Tullio Vanzetti
Via Dogana 16
6500 Bellinzona
tel. 0041/91 814 41 00
fax 091 814 44 44