Campagne

 

 

 

 

 

 

 

Campagna
TOGLI FIDO DAL PIATTO

Articoli

28.01.2013

Cani e gatti, tutto fa brodo?

Di Susan Vogel-Misicka, swissinfo.ch

In Svizzera mangiare cani e gatti non è illegale, ciò che fa inorridire gli amanti degli animali da compagnia. Anche se simili pratiche sono rare, molte persone si chiedono se non sia il caso di vietarle o di regolamentare almeno la macellazione.

Il dibattito ritorna di tanto in tanto a galla, spesso in seguito a servizi apparsi sulla stampa, come quello pubblicato di recente dal Tages Anzeiger e dal Bund. In un articolo comune, i due quotidiani della Svizzera tedesca riportano la testimonianza di una persona che, sotto copertura dell’anonimato, afferma di mangiare a volte carne di gatto e di cane.
 
«Non è nulla di eccezionale, la carne è la carne», afferma questo contadino del canton San Gallo. Un altro agricoltore del vicino cantone di Appenzello descrive invece come uccide i cani a fucilate o a bastonate e poi li fa preparare da un amico macellaio prima di affumicare la carne.
 
«Quando servo del Mostbröckli [una carne secca normalmente di manzo] nessuno si accorge che è carne di cane», dichiara all’autore dell’articolo. Altre persone menzionate nel servizio affermano però che i tempi sono cambiati e che oggi per loro mangiare cani e gatti è tabù.
 
Determinare quante persone consumano questo tipo di carne è impossibile. Quando l’argomento fa capolino in una conversazione, vi è però sempre qualcuno che può raccontare un aneddoto.
 
Come quello della famiglia di agricoltori che ha per abitudine di affumicare la carne di cane nel camino. O la ricetta di stufato di gatto pubblicata nel bollettino di una piccola città.

 

Una pratica rara

«Ho sentito dire che certe cose succedono nella Svizzera orientale, ma per quanto ne so, sono casi molto, molto rari. Penso che il 99,5% degli svizzeri sia contrario all’idea di mangiare cani e gatti», osserva Dennis Turner, un etnologo e comportamentalista animale che lavora a Zurigo.
 
«Non essendo una pratica diffusa, non penso sia necessario proibire il consumo di queste carni», prosegue.
 
Martina Karl, presidente del gruppo animalista Mensch-Tier-Spirits-Helvetia, non è della stessa opinione. La percentuale di mangiatori di cani e gatti si situerebbe a suo dire attorno al 3%. La sua organizzazione sta attualmente raccogliendo firme per mettere al bando questa abitudine. Da inizio gennaio ne sono state riunite quasi 2'000.
 
«Cani e gatti non devono essere uccisi per il cibo. Allevarli o catturarli per poi mangiarli dovrebbe essere un crimine punito dalla legge», afferma.
 
Nel 1993, un altro gruppo attivo nella protezione degli animali aveva raccolto 6'000 firme per una petizione simile. Il parlamento aveva però ritenuto che non fosse necessario regolamentare in tal senso le usanze alimentari della popolazione. Si tratta prima di tutto di una questione di etica personale, era stato sottolineato.
 
Non tutto però è permesso: la vendita di carne di cane o di gatto – ad esempio in un ristorante o in macelleria – è infatti vietata.

 

Scomparsi, ma non in pentola

A preoccupare Martina Karl sono soprattutto le scomparse di gatti. Secondo la Centrale svizzera animali smarriti (STMZ), ogni anno spariscono tra 10'000 e 20'000 animali domestici. L’80% sono gatti.
 
Il direttore della Protezione svizzera degli animali (PSA), la più importante associazione elvetica del settore, dubita però che la maggior parte dei felini finisca in pentola.
 
«Forse sono 100 o 200 le persone che in Svizzera mangiano di tanto in tanto cani o gatti», afferma Hansueli Huber, contestando la proporzione del 3% avanzata da Martina Karl.
 
Anche secondo Huber, una messa al bando totale sarebbe sproporzionata vista la rarità del fenomeno. Ciò non significa però che non siano possibili miglioramenti.
 
«La mancanza di disposizioni per quanto concerne la macellazione è insoddisfacente. Ci vorrebbe almeno una norma che definisca come uccidere questi animali in maniera decorosa», come già avviene per i maiali, i bovini e il pollame, osserva.
 
Il direttore della PSA si chiede poi se non si dovrebbe rimettere in discussione questo appetito, seppur moderato, per i nostri amici a quattro zampe: «Vi è già così tanta carne in Svizzera che non c’è bisogno di mangiare cani e gatti».

 

Animali da compagnia o carne?

Dennis Turner ha svolto uno studio sulle differenze culturali d’attitudine nei confronti degli animali, analizzando 12 stati (inclusi Svizzera e Cina) e 5 grandi religioni.
 
«In tutti questi paesi, la grande maggioranza degli adulti disapprova la pratica di mangiare cani e gatti», spiega. «Penso che la ragione principale sia da ricercare nel fatto che la gente ha relazioni personali con questi animali. Quando esiste una relazione personale, si è contrari al fatto di mangiare carne di queste specie».
 
In Cina, dove il consumo di carne di cane ha una certa tradizione, le abitudini stanno cambiando, poiché sempre più persone hanno un cane come animale da compagnia.
 
D’altro canto, in Europa si mangiano conigli e vitelli, ciò che è disapprovato in altre parti del mondo, aggiunge Turner. In Svizzera, le bistecche di cavallo figurano spesso sui menù. In Gran Bretagna, invece, la catena di supermercati Tesco è nel mirino delle critiche poiché carne di cavallo è stata ritrovata nei suoi hamburger di manzo.
 
Dennis Turner farebbe fatica a mangiare cani e gatti. «In posti in cui la maggioranza della gente ha cani e gatti come animali di compagnia, penso sia moralmente sbagliato. Ritengo però che non si debbano criticare persone di altre culture, come i coreani o i cinesi, che possono avere attitudini diverse dalle nostre nei confronti degli animali».
 
Che differenza c’è tra maiali o polli e cani o gatti? «Nessuna, ma la maggior parte dei consumatori non ha una relazione personale con i primi due animali. Solo i contadini ne hanno magari una, ma raramente li macellano loro stessi».
 
Martina Karl, da molto tempo vegetariana, fa una distinzione tra animali da compagnia e bestiame. «Gli animali da compagnia fanno parte della famiglia, si rilassano con noi e si sdraiano sul letto, al contrario delle mucche», osserva, lanciando però un appello ai consumatori a prestare comunque maggiore attenzione alla provenienza del filetto che hanno nel piatto.
 
Turner annota dal canto suo che la relazione tra esseri umani e animali ha compiuto dei progressi durante tutto il secolo scorso. «Vi è più rispetto per gli animali, anche se li uccidiamo per mangiarli. L’idea di una macellazione ‘umana’ ha fatto la sua strada ed è entrata a far parte della legislazione in molti paesi», prosegue. E la Svizzera – aggiunge – ha una legge sulla protezione degli animali tra le più avanzate del mondo.

 


01/11/2010 - tio.ch

LUGANO
RSI: la ricetta della carne di gatto che indigna la Ramsauer

La deputata leghista Patrizia Ramsauer si rivolge alla Magistratura per punire il radioscoltatore che ieri durante la trasmissione culinaria di rete Uno chiedeva informazioni su come cucinare la carne di gatto

LUGANO - La trasmissione radiofonica di Rete Uno "Le consulenze" ha mandato ieri su tutte le furie la deputata leghista in Gran Consiglio, Patrizia Ramsauer, tanto che ha deciso di fare appello perfino al Ministero pubblico. Durante la trasmissione si parlava di cucina e sulla cottura delle carni a bassa temperatura. Ospite dela programma era Allan Bay, noto gastronomo autori di diversi libri. Ed ecco che a 28 minuti dall'inizio della trasmissione arriva quello che la leghista definisce "inaudito", "inammissibile" e "fuori legge".

Un ascoltatore chiama da casa e chiede informazioni su come cucinare la carne di gatto. "Personalmente non ho mai mangiato cane di gatto - premette l'ascoltatore radiofonico, un certo Gianni - ma ho degli amici che mangiano carne di gatto e vorrei sapere come cucinarla".

L'imbarazzo del conduttore e del suo ospite è percepibile di fronte a tale richiesta. "Hanno sghignazzato, che schifo" dice indignata l'animalista Ramsauer. In realtà il conduttore ha cercato di uscire fuori dall'inghippo nel miglior dei modi dicendo: "Il gatto normalmente non si vende in macelleria. Non abbiamo mai fatto le prove, quindi deve chiedere ai suoi amici come l'hanno cucinato. È un po' difficile da rispondere".

Per la deputata leghista si tratta di un intervento fuori luogo al limite del "fuori legge". "Ho tentato in tutti i modi di raggiungere telefonicamente Rete Uno, ma senza successo. Non ho potuto continuare in quanto impegnata in Gran Consiglio" fa sapere la deputata che ha inviato una mail affinché chi di dovere indaghi sulle generalità del radioascoltatore e venga denunciato alle autorità competenti.
La deputata leghista si è pure rivolta al Ministero pubblico di Lugano, per le indagini e le punizioni del caso.


In Italia non è proibito mangiare gatti
di Oscar Grazioli - ilgiornale.it

La provocazione: nel nostro Paese non c'è una legge che vieti esplicitamente di mangiare cani e gatti. Dov'è l'errore?

Premetto: spero di sbagliarmi e invito i lettori a scrivere. Accetto anche insulti stavolta.

Poche sere fa ero invitato a cena, con alcuni amici di vecchia data, a casa di un compagno di liceo. La classica rimpatriata di chi ha condiviso, per anni, giorni di felicità e di angoscia tra i banchi dove si aggiravano severi i prof di lettere antiche alla ricerca di un «pizzino» che viaggiava segretissimo illuminando il compagno disperato su quella maledetta frase intraducibile di Platone. Il padrone di casa aveva promesso una cena vegetariana, suscitando le proteste di chi, senza prosciutto e salame, si sente orfano di padre e madre. Quando dalla griglia, invece delle solite costine e salsicce, sono uscite melanzane e zucchine delicatamente cosparse di aceto balsamico, si è fatto un religioso silenzio e il rumore delle ganasce ha zittito qualunque velleità di risentimento.

Dopo un paio d'ore di rimembranze dei vecchi trascorsi sui banchi, la discussione è finita nelle solite banalità, «le donne, il tempo ed il governo» avrebbe detto il grande Fabrizio. Giunti verso la fine della serata è partita, proprio dal padrone di casa, la provocazione che ha riacceso gli animi.

L'avvocato alza la voce e guardandomi ostentatamente mi dice «Bene Oscar, visto che il clima sarà dolce ancora per pochi giorni vi invito per un'ultima grigliata sabato sera. Vi prometto una cena non meno gustosa. Se non avete preclusioni mentali, voi seguaci di Socrate ed Epicuro, sarò felice di cucinare Chow Chow e Siamesi alla griglia».

Risate di commiserazione per la banalità della barzelletta. Io rido più degli altri. «C'è poco da ridere -afferma serio l'amico avvocato-, tu potrai maledirmi e augurarmi ogni pena dell'inferno, ma non potrai impedirmi questa trimalcionesca serata».

Continuo a ridere, ma lui è serio. Tutti sorridono e mi guardano, quando alzano la mano per garantire la loro presenza. «Vedo che continui a ridere, caro il mio dottore. A questo punto mi userai la cortesia di dirmi perché non possiamo mangiarci un cane e un gatto in santa pace». «Ma perché è vietato», mi viene spontaneo. «Ah, sì -ribatte il leguleio.- E in base a quale legge, di grazia…». «Ma la legge che vieta di mangiare cani, gatti…». «E quale?», ribatte lui sentendo di avermi messo in off- side.

Ora tutti si godono la tenzone. L'avvocato contro il veterinario, per di più giornalista e animalista. Penso velocemente. Maledizione, ci sarà pure una legge… La trovo. «Caro avvocato dei miei stivali, Art. 544 - bis, legge 180: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”. ora meglio che torni a fornirti di quelle squisite melanzane prima che mi debba incomodare a portarti agrumi nelle patrie galere». «Ma io non cagiono la morte per crudeltà o senza necessità: io ho fame e la cagiono per questo», risponde il principe del foro senza fare una piega. Rifletto velocemente e sento lo scacco matto avanzare. Se la contadina cagiona la morte di un pollo o un coniglio per il pranzo domenicale lo fa con crudeltà? No. Lo fa senza necessità? Beh, sì e no. Potrebbe mangiare polenta e funghi o spaghetti alla carbonara, è vero, ma chi le impedisce di mettere in padella il pollo allevato accuratamente per mesi all'aria aperta a mais, crusca ed erba medica? E allora perché il coniglio sì e il gatto no?
«Proprio quello cui stai pensando -ha chiuso l'avvocato- ti aspetto sabato sera con le manette o con la fame e la curiosità di un vero seguace d'Epicuro».

Qualcuno mi scriva dove sbaglio. Grazie.


da Bairo.info
BLICK

10/08/08

http://www.blick.ch/news/schweiz/ich-esse-lieber-hunde-als-katzen-97534

Bauer Bruno D. im Rheintal

"Preferisco mangiare cane piuttosto che gatto"

Il contadino Bruno D.* (62) ama tantissimo mangiare carne di cane a cena o come spuntino pomeridiano. I gatti gli piacciono meno: «Hanno troppo poca carne , sono quasi tutti ossa»



Il contadino Bruno D. con il suo cane: «Luki è troppo
vecchio per essere mangiato»

Gli amici degli animali del nostro Paese che dell'estero sono sconvolti: «Gli svizzeri mangiano gatti!»,
ha riferito il giornale SonntagsBlick. Alla redazione sono arrivate moltissime lettere; nei forum su Internet il tema viene discusso in modo molto animato.
Il contadino Bruno D. della valle del Reno del Canton San Gallo non riesce a capire tutta questa agitazione. Per lui un arrosto di gatto o cane sono normali così come lo è una cotoletta di vitello o di maiale. «So che mangia carne di cane», dice Edith Zellweger, protettrice di animali.

Il giornale SonntagsBlick lo incontra nella sua stalla mentre sta mungendo : «Almeno una volta l'anno mangia carne di cane affumicata», racconta, «nel passato in modo ancora molto più frequente» Spesso sono cani giovani che ha in più qui alla masseria, che non uccide subito, ma li nutre e quando hanno massimo un anno - allora sono il massimo per mangiarli -, dice D.

Il suo cane, che lo segue passo per passo, non è in pericolo: «Luki non lo mangerei di certo, è troppo vecchio e troppo duro»

Gulasch di cane o carne secca

D. conosce diversi modi di preparazione: Come Gulasch i cani hanno un sapore straordinario, ma anche affumicati; allora sembra la carne tipica svizzera che si chiama Bündnerfleisch. Un collega di D, una volta che avevano mangiato insieme, voleva sapere di che carne si trattava.

"Ho allungato un pezzetto al mio cane. Ha annusato brevemente ed è scappato via come un fulmine!" racconta D."una delizia di cane" considera D. queste pietanze particolari e poi hanno anche un altro buon uso: "la pelle di ogni cane poi diventa tappeto" .

Ha anche mangiato gatti, ma c'è troppa poca carne: «Preferisco mangiare cani piuttosto che gatti », dice il vecchio contadino. Anche un macellaio di un paesino vicino è al corrente che nella regione si mangia ancora carne di cane e gatto. "Più volte è venuta da me della gente pregandomi di macellare il loro gatto. Io mi sono rifiutato, una cosa del genere io non la faccio", ha detto.

Leuthard deve agire

La Svizzera, insieme alla Cina ed alla corea del Sud, è uno dei pochi paesi dove il consumo di animali domestici è legale.

Hansjörg Walter (57), Consigliere nazionale della SVP e presidente dell'associazione degli agricoltori afferma: «E' chiaro che in alcune regioni si fa ancora, spesso si tratta di persone anziane. Io personalmente, per ragioni di coscienza, non riesco a mangiare nemmeno la carne di cavallo» . Nonostante ciò il parlamentare però non ritiene ci voglia un divieto. "Importante è che nel macellare cani e gatti vengano rispettate le leggi sulla protezione animale" afferma. Anche politici di altri partiti sono del suo stesso parere.

La consigliera nazionale Kathy Riklin (CVP/ZH, 55) ritiene che un controllo non porti a molto : «Chi riesce a conciliare con la propria coscienza il mangiarsi il proprio animale domestico. Lo faccia pure. Non possiamo mica vietare tutto!» Tomi Tomek (55), presidente dell'organizzazione della svizzera dell'Ovest SOS, resta attonita quando sente queste affermazioni da parte dei politici. Come ha riferito «Le Matin» venerdì scorso, ha scritto una lettera alla Consigliera nazionale Doris Leuthard (45, CVP) : «Signora Leuthard, contiamo su di Lei e speriamo che verrà vietato in Svizzera il consumo di carne di gatto come un tutti i paesi civili !»

 

VERSIONE ORIGINALE

BLICK
10/08/08

http://www.blick.ch/news/schweiz/ich-esse-lieber-hunde-als-katzen-97534

Bauer Bruno D. im Rheintal

"Ich esse lieber Hunde als Katzen"
Bauer Bruno D.* (62) isst für sein Leben gern Hundefleisch – zum Abendessen oder zum Zvieri. Katzen mag er weniger: «Die haben zu wenig Fleisch am Knochen.»

Tierfreunde aus dem In- und Ausland sind entrüstet: «Schweizer essen Katzen!», berichtete SonntagsBlick. Viele Leserbriefe landeten im Redaktionsbriefkasten; in Internetforen wird das Thema heftig diskutiert.

Bauer Bruno D. aus dem St. Galler Rheintal versteht die ganze Aufregung nicht. Für ihn sind Katzen- oder Hundebraten so normal wie ein Kalbs- oder Schweinskotelett. «Er ist mir als Hundeesser bekannt», sagt Tierschützerin Edith Zellweger.

SonntagsBlick trifft D. in seinem Stall beim Melken: «Ich esse mindestens einmal im Jahr geräucherten Hund», erzählt er, «früher noch viel häufiger.» Meistens sind es die überschüssigen jungen Hunde vom eigenen Hof, die er nicht sofort tötet, sondern verspeist, wenn sie maximal ein Jahr alt sind – dann schmecken sie, laut D., am besten.

Sein Hund, der ihm auf Schritt und Tritt folgt, ist also nicht in Gefahr: «Luki würde ich sicher nicht verspeisen, er ist viel zu alt und zu zäh.»

Hundegulasch und Trockenfleisch

D. kennt verschiedene Zubereitungsarten: Als Gulasch würden Hunde vorzüglich schmecken, auch geräuchert; das sehe dann aus wie Bündnerfleisch. Was denn das für eine Fleischsorte sei, wollte ein Kollege von D. einmal wissen, nachdem sie zusammen davon gegessen hatten. «Ich streckte meinem Hund ein Stück davon hin. Der schnupperte kurz und rannte dann weg wie der Blitz!», so D.

Einen «Hundeplausch» nennt D. diese speziellen Mahlzeiten, und die hätten erst noch einen schönen Nebeneffekt: «Aus jedem Hund gibts einen Teppich.» Katzen habe er auch schon probiert, doch da sei zu wenig Fleisch am Knochen: «Ich esse lieber Hunde als Katzen», sagt der alte Bauer.

Auch ein Metzger aus einem nahe gelegenen Dorf weiss, dass in seiner Region noch immer Hunde- und Katzenfleisch gegessen wird. Er will sicherheitshalber anonym bleiben. «Schon mehrmals sind Leute zu mir gekommen, die mich baten, ihre Katze zu schlachten. Ich lehnte ab, so etwas mache ich nicht!», sagt er bestimmt.

Leuthard soll handeln

Die Schweiz ist neben China und Südkorea eines der wenigen Länder, wo der Verzehr von Haustieren legal ist. Hansjörg Walter (57), SVP-Nationalrat und Bauernverbands-Präsident: «Klar wird das in gewissen Regionen immer noch gemacht, meist von älteren Leuten. Ich selber kann aus Gewissensgründen nicht einmal Pferdefleisch essen.» Dennoch hält der Parlamentarier nichts von einem Verbot. «Wichtig ist, dass beim Schlachten von Hunden und Katzen die Tierschutzgesetze eingehalten werden», findet er.

Auch Politiker anderer Parteien teilen seine Ansicht. Nationalrätin Kathy Riklin (CVP/ZH, 55) findet, dass sich kein Kontrollaufwand lohnen würde: «Wer es mit seinem Gewissen vereinbaren kann, das eigene Haustier zu essen, soll das tun. Wir können doch nicht alles verbieten!»

Tomi Tomek (55), Präsidentin der Westschweizer Organisation SOS, stockt der Atem, wenn sie solche Politiker-Sätze hört. Wie «Le Matin» am Freitag berichtete, hat sie Bundesrätin Doris Leuthard (45, CVP) einen Brief geschrieben: «Frau Leuthard, wir zählen auf Sie und hoffen, dass der Konsum von Katzenfleisch in der Schweiz wie in allen zivilisierten Ländern verboten wird!»

*Name der Redaktion bekannt



Edith Zellweger lotta da 24 anni per il benessere animale. L'amante degli animali Edith Zellwege (54) di Salez SG salva da anni cani e gatti dalle pentole.


Signroa Zellweger, perché ancora oggi gli svizzeri mangiano cani e gatti?

Edith Zellwege: è una tradizione come lo Jodel (canto tipico) e la transumanza - e nello stesso tempo una vergogna. In Svizzera tutti gli anni vengono mangiati migliaia di cani e gatti.

Come mai a tutt'oggi non è stato vietato?

E' un problema politico. Cosa ci si può aspettare dai politici nazionali se loro stessi mangiano cani? Assolutamente niente!In Svizzera viene tutto messo a tacere.

Lei cosa fà contro?

Io cerco di ricomprarmi questi animali. Molti contadini lo sanno e mi chiamano quando vogliono macellare un cane. Vogliono soldi - chiedono sino a 1000 Franchi Svizzeri.In casi estremi libero gli animali in modo illegale, le leggi non possono evitarmelo.

Ma è peggio mangare un gatto piuttosto che un vitello o un cavallo?

Io da vegana molto rigida non faccio differenza tra gatto e vitello, non possiamo mangiare animali, non ne abbiamo il diritto. Mio padre era macellario ed anche mio fratello. Sono come tutti i macellai assassini di animali.

Intervista di Lorenz Honegger



4 marzo 2002 - 12.04

Cani in padella anche in Svizzera



Spezzatini, arrosti, interiora e lingua. In certe regioni del paese, il cane figura tuttora sulla lista delle vivande

Non solo nei paesi asiatici. Anche in alcune regioni rurali della Svizzera la carne del migliore amico dell'uomo è tuttora ritenuta una leccornia.

Parlarne è considerato un tabù, ma gli intenditori sanno perfettamente dove reperire carne secca affumicata, ragù e arrosti di cane. In Ticino invece il fenomeno, dettato in passato perlopiù dalla fame, è praticamente scomparso.

Nei paesi asiatici la carne di cane viene sovente portata in tavola: è addirittura ritenuta una prelibatezza per palati fini. In Europa tale pratica suscita invece perlopiù disgusto e incomprensione ed è spesso messa al bando: in Germania ad esempio il consumo di questo tipo di carne è vietato dal 1986.

Lo scontro tra le due concezioni gastronomiche rischia di acutizzarsi durante i mondiali di calcio del 2002 organizzati da Corea e Giappone. La Fifa ha suggerito di sospendere la pratica culinaria per tutta la durata della manifestazione, ma le autorità coreane hanno risposto picche: non intendono chinarsi davanti all'»imperialismo culturale dell'Occidente».

E in Svizzera?

In Svizzera la legge dal 1954 proibisce il commercio di carne di cane, mentre sono ammessi lo smercio privato e il consumo. Cibarsi di un quattrozampe sembra in genere incontrare la disapprovazione della gente: suscita ad esempio grande scandalo la pratica diffusa in Cina di mettere in padella i cani San Bernardo, uno dei simboli più amati dagli svizzeri, quasi un'icona nazionale.

Come spesso succede, la realtà è però un'altra: stando a servizi pubblicati di recente dai giornali svizzero tedeschi, in alcune regioni rurali della Svizzera la carne di cane non solo viene consumata regolarmente, ma è addirittura considerata eccellente e ricercata per tradizionali manicaretti.

Nella valle del Reno sangallese, ad esempio, il migliore amico dell'uomo viene utilizzato da alcuni per la preparazione di una speciale carne secca affumicata. «Ho macellato l'ultimo cane - un «rottweiler cattivo» - in gennaio: la carne rimane sotto sale con una miscela di spezie per due settimane e poi la affumico nel camino di casa», ha confidato un 73enne della regione al quotidiano «Der Bund».

Anche nella campagna appenzellese il cane figura tuttora sulla lista delle vivande: con la carne vengono preparati per lo più spezzatini e arrosti, ma non si disdegnano neppure le interiora e la lingua. «I cani di due-tre anni sono i migliori», ha precisato a «Der Bund» una contadina 68enne.


Etica e problemi sanitari

I pareri sono discordanti, come dimostrano le lettere dei lettori pubblicate domenica dal settimanale «Sonntagsblick». «Perché uccidere un cane in salute? in Svizzera nessuno muore di fame», si interroga un bernese. «Il cane vuole essere amico dell'uomo. Come si può semplicemente abbattere il fedele animale e gustarlo come prelibatezza?», ribadisce uno zurighese. «Meglio un succulento arrosto di cane alla carne di coccodrillo», risponde un lettore di Berna.

Il problema non è solo etico: la carne di cane, al contrario di quella normalmente in commercio, non è sottoposta agli usuali controlli da parte delle autorità. «Il cane è un carnivoro e come le volpi e i topi, è spesso colpito da un parassita della carne, la trichinella spiralis», indica il veterinario cantonale ticinese Tullio Vanzetti. «Il parassita si installa nei muscoli dell'organismo che lo ospita e rimane in forma latente. Può provocare leggeri disturbi ma può anche portare alla morte: dipende dalla quantità di parassiti presenti», aggiunge Vanzetti. Il fenomeno non risparmia neppure l'uomo.

In Ticino l'ultimo caso di «trichinellosi umana» risale agli anni '50 ed era da imputare proprio al consumo di carne di cane. Fino a 40-50 anni fa quella dei cani in padella era una realtà, ora è un fenomeno completamente scomparso, ha aggiunto Vanzetti: «non sono a conoscenza di nessun caso». Inoltre nel cantone non vi è una tradizione gastronomica legata alle carni del migliore amico dell'uomo.

Vanzetti sfata anche il mito del «cane farmacia ambulante», largamente diffuso nella Svizzera tedesca. La tradizione vuole infatti che il grasso dell'animale venga impiegato per la cura di infiammazioni e affezioni alle vie respiratorie: fino ad alcuni anni fa era persino reperibile in alcune farmacie, al prezzo di 10 franchi all'etto. «Si tratta di una credenza popolare che affonda la radici nel passato lontano: scientificamente non vi è nessun fondamento», ha affermato il veterinario cantonale.

swissinfo e agenzie


Dalla redazione di UnoMattina (all'interno di una ricetta su come cucinare il coniglio)

"La carne di cane è come quella di coniglio", ha dichiarato l'augusto ...
Con lo stesso coraggio con cui si mangia qualsiasi altro animale! ...
"animali che in altri paesi sono sacri. Per noi il cane è di serie A."

Henrik di Danimarca è amico del migliore amico dell'uomo, ma solo se
questo gli viene presentato a fettine, delicatamente soffritto. Il
principe, che ha sempre mostrato una grande affezione per i cani, ha
rivelato in un'intervista shock che usa nutrirsi di carne di cane fin
dalla tenera età. "E'come quella di coniglio", ha dichiarato l'augusto
signore, "come quella di un capretto. O forse come il vitello".

Dopo il sindaco di Londra che ha ammesso di non tirare lo siacqone dopo
aver fatto pipì, spinto da ideali ecologisti, la rivista di costume
danese, Ud & Se, riporta la notizia del principe consorte della regina
Margherita di Danimarca che ama i cani così, in modo sui generis. I
gusti culinari del 72enne principe hanno causato non poco scalpore in
patria.
In qualità di marito della regina Margherita è una delle voci ufficiali
del Paese, e poi la Danimarca è da sempre in prima linea nella lotta
contro le crudeltà inflitte agli animali. Ma non finisce qui: il
principe è anche presidente onorario del "Danish Dachsund Club", il Clun
danese del Dachsund, il bassotto scandinavo e raramente si fa vedere in
giro raramente senza i suoi Dachsund. A sua discolpa va detto che quella
di mangiare cane è un'abitudine che il reale ha preso fin dall'infanzia.
Essendo cresciuto in Vietnam, dove il cane arrosto resta una delle
specialità nazionali ha imparato appetitose ricette e non si fa scrupoli
a mangiare carne canina. Che oggi in quelle zone, è certo consigliabile
al pollo.