Gli estremisti prendono sul serio le proprie
convinzioni e le mettono in pratica in maniera coerente.
La maggior parte delle persone sono spaventate dalla coerenza.
Perché richiede troppo lavoro.
* Niente di quanto riportato in questa pagina vuole incorraggiare alle pratiche illegali.
I contenuti del sito sono a scopo puramente informativo*
Cronologia delle Azioni ALF (ANIMAL LIBERATION FRONT) in Svizzera:
Dicembre 2012 - Ticino: Nella notte di capodanno sono state compiute tre azioni sinergiche contro delle macellerie nei pressi delle principali città del Cantone: una porta è stata sigillata, una macelleria è stata imbrattata con della vernice e il centro MATI SA è stato coperto di scritte ed imbrattato con della vernice
Agosto 2012 - Bern: pellicceria nuovamente colpita in pieno giorno da attacchi di palloncini colmi di vernice. Danni stimati attorno ai 200 000 Fr, il negozio probabilmente ha chiuso, in seguito all'azione
Luglio 2012 - Bern: palloncini riempiti di vernice lanciati all'interno di una pellicceria. Danni stimati tra i 3600 e i 10000 Fr
Agosto 2012 - Ticino: scritte sprayate su due strutture di aguzzini (MaxiCarni e SteakHouse di selvaggina)
Novembre 2011 - Ticino: verniciate svariate macellerie e pelliccerie. Danneggiati striscioni del circo Knie, con scritta anti-circo su un muro. Invio di una mail di annullamento tappe ai media in Ticino. In ricordo di Barry Horne
Ottobre 2011 - Ticino: scritta su un muro e verniciata l'insegna di una macelleria
Agosto 2011 - Ticino: danneggiamento di alcuni striscioni in PVC del circo Nock
Aprile 2011 - Ticino: imbrattamento di muri contro lo sterminio pasquale di innocenti
Novembre 2010 - Ticino: azioni di danneggiamento di striscioni del circo Knie
Agosto 2010 - Ticino: azione di danneggiamento contro il palio degli asini
Agosto 2010 - Ticino: liberati 2 conigli da un allevamento
Luglio 2010 - Ticino: liberati 5 conigli da un allevamento
Dicembre 2009 - Ticino: inviato a media ticinesi confezioni di carne avvelenata firmata Animal Rights Militia
Agosto 2009 - Berna: danneggiato un ufficio della Novartis utlizzando acido butirico
Luglio 2009 - Grigioni: profanata la tomba della madre di Daniel Vasella (Novartis)
Luglio 2009 - Ticino: l'insegnadella falconeria è stata di nuovo danneggiata completamente
Giugno 2009 - Ticino: delle lettere con all'interno proiettili sono state mandate ai dirigenti del nuovo MATI SA
Maggio 2009 - Solothun:tre ordigni esplosivi posti sotto le tre auto di Bruno Heynen, facente parte dei quadr direttivi della Novartis
Maggio 2009 - Basel: verniciate e spraiate le auto e le abitazioni di quattro dipendenti della Novartis (Ann Bailey, Erwin Schillinger, Michael Pluess e Giacomo Di Nepi - quest'ultimo non lavora più presso l'azienda)
Pasqua 2009 - Ticino: Vetrine, furgoni e pareti di macellerie e pescherie imbrattate di vernice
Gennaio 2009 - Zürich: Vetrine di Max Mara completamente ricoperte di vernice rossa e serratura bloccata.
Settembre 2008 - Ticino: Alcune centinaia di persone presenti alla rappresentazione serale sotto il tendone del circo sono state fatte evacuare a causa di una nube di fumo proveniente da un ordigno fumogeno a Bellinzona
Giugno 2008 - Ticino: Ufficio di Ugo Basile (fornitore di strumenti per laboratori di vivisezione) imbrattato con vernice rossa e coperto di slogan
Marzo 2008 - Vaud: vetrina di una macelleria danneggiata
Dicembre 2007 - Ticino: veicoli di proprietari di uno zoo danneggiati
Agosto 2007 - Basel: danneggiato l'abitazione di uno dei dirigenti di Novartis (Di Nepi)
Luglio 2007 - Ticino: liberazione di alcuni falchi dalla falconeria di Locarno
Maggio 2007 - Ticino: liberazione di alcuni animali dallo Zoo Al Maglio
Aprile 2007 - Vaud: vetrina di una pelliccieria danneggiata e mura e marciapiedi imbrattati di slogan
Marzo 2007 - Basel: imbrattata l'abitazione di Thomas Weller, direttore di Actelion, torturatore di cani e gatti per HLS così come quelle di Louis Delaissence e Dr.Clozel, dell'HLS
Marzo 2007 - Zürich: Vetrine di tre pelletterie danneggiate e imbrattate
Marzo 2007 - Zürich: vetrine di una pellicceria imbrattate. Dopo diverse azioni, un'altra pelletteria ha chiuso i battenti
Febbraio 2007 - Ticino: incendiati tre furgoni adibiti a trasporto della carne
Gennaio 2007 - Basel: abitazioni di Walter Fischli e Isaac Kobrin (HLS) imbrattate, serrature chiuse, olio nella cassetta della posta e slogan sui muri nelle vicinanze
Gennaio 2007 - Zürich: danneggiate le vetrine di una pelletteria, successivamente un'altra imbrattata e ad un'altra è stata bloccata la serratura
Dicembre 2006 - Basel: abitazioni di Walter Fischli, Thomas Widmann e Christian Albrich (Actelion - HLS) imbrattate e serrature bloccate
Natale 2006 - Zürich: Quattro vetrine di pelletterie e una vettura imbrattate
Novembre 2006 - Basel: Abitazioni di quattro dirigenti di Actelion Pharmaceutica e un impiegato di Arpida imbrattate con slogan
Novembre 2006 - Ticino: striscioni del circo coperti con la scritta "cancellato" e altri danneggiati
Novembre 2006 - Zürich: WC di quattro filiali McDonald's danneggiati con cemento e due vetrine di pelletterie rotte e sacchi di vernice buttati al loro interno
Novembre 2006 - Ticino: imbrattate diverse vetrine di macellerie, pelletterie e rivendite di kebab
Novembre 2006 - Zürich: Apertura di sette gabbie allo Zoo di Langnau e danneggiamento del ristorante al suo interno
Ottobre 2006 - Zürich: ALF ha attaccato il Zirkus Royal liberando numerosi piccioni, un coniglio, un porcellino d'India e ha imbrattato due roulotte del direttore
Ottobre 2006 - Zürich: vetrina di una pelletteria danneggiata e imbrattata
Ottobre 2006 - Zürich: abitazione del Dr. Keller (dirigente Roche) imbrattata con vernice insieme alle sue automobili e serratura bloccata
Agosto 2006 - Basel: abitazioni e auto di Burns William (Roche), Pius Renner (Novartis), Esteban Pombovillar (Novartis), Knowles Jonathan (Roche) e Martine Clozel (Actelion, HLS) danneggiate e imbrattate
Agosto 2006 - Thurgau: visita dell'ALF ad un allevamento di maiali con danneggiamenti
Luglio 2006 - Basel: abitazioni di due dirigenti Novartis (Henrich Martin e Peter Burckhardt) imbrattate
Aprile 2006 - Basel: diverse abitazioni e auto di dirigenti e impiegati di Roche, Arpida - HLS e Oeri danneggiate, imbrattate, in alcuni casi sono stati posti falsi ordigni esplosivi e altro
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La storia dell'Animal Liberation Front
Nel 1971 Ronnie Lee fonda a Luton (Gran Bretagna) un'organizzazione dedita alla liberazione animale, la Band of Mercy, di cui l'anno seguente entrerà a far parte anche Cliff Goodman. Nel 1974 Lee e Goodman vengono arrestati dopo un raid compiuto ai danni di un laboratorio di Oxford.
Nel 1976, una volta uscito dal carcere, Ronnie Lee riorganizza i militanti della Band of Mercy, a cui si aggiungono nuovi attivisti, costituendo l'Animal Liberation Front. Sin dalla sua nascita l'organizzazione ha privilegiato le azioni dirette, spesso anche illegali, indirizzate sia a "rivelare" all'opinione pubblica lo sfruttamento animale (vivisezione, allevamenti, produzioni di pellicce e maltrattamenti d'ogni tipo ecc.) e sia alla liberazione fisica degli stessi dai luoghi in cui subiscono violenze fisiche e psichiche.
Lentamente, in tutto il mondo, cominciano a formarsi nuclei di attivisti, soprattutto negli USA, che iniziano firmare le loro azioni col nome "ALF". Durante gli "anni '80" si intensificano le azioni di sabotaggio rivendicate dall'organizzazione, ma, parallelamente, crescono esponenzialmente le misure repressive nei riguardi degli attivisti, considerati spesso alla stessa stregua di pericolosi terroristi.
Il più conosciuto attivista dell'"ALF" è stato probabilmente Barry Horne, morto poi in carcere in seguito ad una serie di scioperi della fame attuati come forma di protesta estrema contro le vane promesse dell'allora premier britannico Tony Blair.
Non possiamo fermare la vivisezione,
ma possiamo fermare un vivisettore.
Non possiamo porre fine alla caccia,
ma possiamo farla finita con alcuni cacciatori.
Non possiamo paralizzare l'industria delle pellicce,
ma possiamo paralizzare alcuni bracconieri.
Non possiamo impedire ad automobili e camion di danneggiare gli animali,
ma possiamo danneggiare automobili, camion e strade.
In un mondo costruito ad uso e consumo per gli umani, il Fronte di Liberazione Animale è una realtà positiva di opposizione a questo sistema antropocentrico che schiaccia, tortura, ingabbia e uccide ogni giorno innumerevoli esseri senzienti.
Appoggiare la causa della liberazione animale è un atto dovuto, non un reato.
Offensiva Animalista, attraverso questa pagina, vuole rendere omaggio a tutte quelle persone che in ogni parte del mondo lottano senza sosta, con coerenza e determinazione per la causa di liberazione animale e la salvezza dei nostri fratelli.
DICHIARAZIONE DI PETER YOUNG DAVANTI AL TRIBUNALE
Peter Young è stato accusato e ritenuto colpevole di 6 liberazioni in allevamenti di visoni
"Questo è il momento in cui normalmente un imputato esprime il suo
pentimento per i crimini commessi. Permettete che vi dica il perché io
non sono pentito. Sono qui per essere processato per aver partecipato
alla liberazione di visoni da 6 allevamenti. Mi pento che siano stati
solo 6. Sono qui per essere processato per aver partecipato alla
liberazione di 8.000 visoni da detti allevamenti. Mi pento che siano
stati solo 8.000. Mi risulta che solo 2 di tali allevamenti hanno
chiuso. Mi pento che siano solo 2.
Mi pento, in particolar modo, della mia moderazione perché, indipendentemente
dal danno causato a questo commercio, se tali allevamenti continuano ad essere attivi,
se un solo animale è stato lasciato indietro, allora non è stato sufficiente.
Non pretendo esimermi dalle conseguenze di tali azioni supplicando la
misericordia o appellandomi alla coscienza della corte, perché se questo
sistema avesse coscienza io non sarei qui ed al mio posto ci sarebbero
tutti i macellai, i vivisettori e i pellicciai del mondo intero.
Penso di continuare a tenere la testa in alto in questa corte, che mi
condannerà per un atto di coscienza. Nemmeno darò il piacere agli
allevatori presenti in aula di vedermi chino di fronte ad essi. A coloro
i quali ho visitato le fattorie nel 1997, fatemelo dire in faccia per
la prima volta: è stato un piacere attaccare i vostri allevamenti e
liberare quegli animali che tenevate in gabbia. E' di fronte a questi
ultimi che io rispondo, non a voi, non a questo tribunale. Ricorderò le
notti che entrai nelle vostre proprietà come la miglior esperienza della mia vita.
E voi allevatori o sadici che leggerete le mie parole e riderete della mia sorte, ricordatevi:
abbiamo lasciato più noi allevatori in bancarotta di quanti liberatori voi siete riusciti a far imprigionare.
Non lo dimenticate.
Lasciatemi ringraziare tutte le persone che sono venute ad appoggiarmi in questo processo.
Il mio ultimo desiderio, prima di tornare in carcere, è che ognuno di voi
si diriga a un allevamento di animali da pelliccia questa stessa notte, tirate giù i recinti e aprite tutte le gabbie...
E' tutto."
8 novembre 2005
RIVOLUZIONARIO E MILITANTE
di Walter Bond
Da Golden, penitenziario del Colorado Dicembre 2010 - Due paroloni che sento usare sempre più spesso in molti circoli radicali sono "rivoluzionario" e "militante". Penso siano due parole di un' importanza straordinaria, troppo inflazionate e abusate senza il rispetto che meritano. In questo saggio, intendo presentare una nuova prospettiva per il termine "rivoluzionario", riscattando la definizione di "militante". Tutto questo attraverso l'ottica degli attivisti abolizionisti per la Liberazione Animale e di quegli ambientalisti radicali che hanno maggiormente a cuore l'interesse della nostra Madre Terra e delle sue Nazioni Animali piuttosto che la moderna società industriale.
Rivoluzionario.
Gli esperti di marketing vorrebbero convincerci che i loro prodotti sono rivoluzionari. I politici vogliono portarci a credere che i rivoluzionari sono "radicali" ed "estremisti". I religiosi pensano che i propri profeti siano i portabandiera della rivoluzione. Suppongo che nel linguaggio comune, "rivoluzionario" stia a designare tutto ciò che porta con sé un cambiamento epocale, un punto di svolta sostanziale per la causa o le cause in cui si crede. Ma dal mio punto di vista, l'importanza sta nel "Come intendiamo realizzare questo cambiamento epocale?". Perciò, vedo il "rivoluzionario" come una costante, anziché un punto di non ritorno. Dalla mia visione anticonvenzionale della parola, trovo che un pianeta in orbita sia l'immagine che meglio ne rende chiaro il significato.
Un pianeta in orbita rimane in orbita. Rivoluzione dopo rivoluzione, la nostra Madre Terra rimane fedele alla sua natura. A prescindere dagli ostacoli che incontra sul suo percorso, che siano asteroidi o comete. Se anche avvenisse una collisione con un altro pianeta, tanto da minacciare l'esistenza di entrambi i pianeti, la nostra Madre Terra non indietreggerebbe di un passo. Sebbene ad un osservatore esterno questa impossibilità a fuggire o cambiare direzione possa sembrare un atteggiamento suicida ed irrazionale, la Terra può solo rimanere nella sua orbita. Lei orbita, è rivoluzionaria.
Ma cosa accadrebbe se non fosse così? Cosa accadrebbe se la nostra Madre Terra fosse reazionaria? Se ogni volta che un asteroide fosse in rotta di collisione, si scansasse, e così per le comete e qualunque altro ostacolo? Ben presto le deviazioni si sommerebbero; infine, l'attrazione gravitazionale dal sole non sarebbe più abbastanza forte da agire come dovrebbe e non solo la traiettoria dell'orbita verrebbe irrimediabilmente compromessa, ma la vita si estinguerebbe dalla faccia della Terra, e non ci sarebbe più nulla da fare, qualunque nuovo spostamento sarebbe inutile. Tornando al discorso dei Movimenti di Liberazione Animale e della Terra: questa stessa regola del movimento rivoluzionario si applica alla liberazione degli Animali e della Terra.
In quanto abolizionisti siamo quelli che proseguono su un sentiero diretto alla volta dei nostri obiettivi. Ciò è di un'importanza fondamentale perché vi sono molte altre forze che cercano di ostacolarci dal toccare il punto critico del cambiamento. Perché se e quando serve, significa far cessare la supremazia morale della proprietà sulla vita. Questo rappresenta un serio problema per quanti traggono profitto dalla morte e dal soggiogamento degli esseri senzienti. Dunque noi combattiamo per la liberazione totale di tutti gli animali. Lo facciamo senza mezzi termini. Non ci lamentiamo per "come" KFC uccide i polli, protestiamo per il fatto stesso che KFC li uccide. Noi non promuoviamo il vegetarismo, perché commerciare morte liquida piuttosto che solida non è un risultato.
Tutte le industrie dello sfruttamento animale sono connesse tra loro, quindi supportarne una significa supportarle tutte. Ad esempio: una mucca da latte, come tutti gli altri mammiferi, produce latte solo in conseguenza della gravidanza. Per questo motivo, viene inseminata artificialmente contro la sua volontà; in altri termini, viene stuprata. Questo tiene la sua produzione di latte alta e proficua; nel momento in cui la produzione cala, viene stuprata nuovamente. Suo figlio viene confinato in un minuscolo box per divenire "carne bianca", costretto all'immobilità per sviluppare anemia. Alla fine della sua miserabile vita, dopo essere stata stuprata ripetutamente ed aver visto morire i propri figli, quando non sarà più in grado di soddisfare gli standard di produzione del suo "padrone" nemmeno sotto tortura, verrà ridotta ad hamburger e cuoio. Go Vegan! In quanto veri Attivisti Abolizionisti per la Liberazione Animale, noi non consideriamo la proprietà più importante della vita!
Gli Assistenzialisti, viceversa, sono reazionari. Essendo intrinsecamente reazionaria, la schiera degli animalisti assistenzialisti sembra non avere alcun reale obiettivo al di là del mercanteggiare per ridicoli compromessi come qualche centimetro di gabbia in più per i polli che vi saranno imprigionati, ed intrattengono piacevoli riunioni con gli allevatori per venirci poi a raccontare che sono "delle personcine piacevoli, proprio come me e te". Già, come me e te, a parte il fatto che loro ammazzano per soldi e cercano di ammazzare sempre più per aumentare il loro sanguinario profitto anno dopo anno! In molte delle mie discussioni con gli assistenzialisti, ho notato solo delle sterili parole d'ordine senza senso.
Primo, sembrano convinti del fatto che se le persone ti trovano gentile, queste cambieranno radicalmente il loro modo di vivere per diventare come te. Secondo, sembrano considerare quasi tutto come una vittoria per gli animali, persino cose come uno strombazzamento di clacson quando tieni un cartello in mano ad un presidio. Anch'io sono d'accordo che il supporto morale faccia piacere, ma se anche tutti i clacson di tutte le automobili del mondo strombazzassero in questo istante in solidarietà con gli animali, non sarebbe ancora minimamente paragonabile al salvataggio diretto di una sola vita. Terzo, gli assistenzialisti non percepiscono alcuna urgenza; fermare lo sfruttamento animale in questo momento è un sogno impossibile secondo loro. Al contrario, guardano ad un meraviglioso futuro nel quale magicamente la guerra per la Liberazione Animale e della Terrà verrà vinta semplicemente perché saremo stati gentili e moralmente superiori per un paio di generazioni (ovviamente, quando c'è bisogno di tirar su soldi, il senso di urgenza c'è eccome e la vittoria è lì dietro l'angolo). Ed infine, il rispetto per l'autorità e per la legge viene promosso con con una sacralità zelante, al punto che molti di questi assistenzialisti mi avrebbero venduto agli sbirri più in fretta di quanto abbia fatto mio fratello e probabilmente per metà della ricompensa.
A conti fatti, l'assistenzialismo va a braccetto con l'industria dello sfruttamento animale. Invece di lottare per il non-uso categorico degli animali, questi reazionari ci hanno portato l'"allevamento a terra", il "biologico", la "macellazione umanitaria" e tutta una serie di belle parole che mettono d'accordo tutti e non cambiano assolutamente niente. Ed è qui che si cela il pericolo.
Il nostro movimento rivoluzionario non può assolutamente competere con il potere lobbistico delle corporazioni degli assassini di animali e della terra. Questo non significa che l'abolizione non passa anche per la politica. Voglio solo dire che dobbiamo essere ben consapevoli di come orientarci su di un terreno che è completamente in mano alle corporazioni del male. La nostra priorità assoluta è e dovrà sempre essere il salvataggio diretto di vite animali e della biosfera, senza la quale non esiste la vita. La nostra seconda priorità è dire la verità. Fintanto che un animale in gabbia cerca la libertà, noi combattiamo per la loro Liberazione Totale. Infine, la nostra terza priorità è di informare le persone circa gli effetti positivi del veganismo e la condizione animale. A questo stadio dello sfruttamento ambientale, tutto il resto sono solo cazzate antropocentriche.
Militante.
Questa parola evoca solitamente un che di militaresco, o comunque legato alla disciplina ferrea. Ma se cerco questo termine in un dizionario, la definizione che trovo è la seguente: adj. 1A. impegnato in una guerra B. orientato alla lotta 2. aggressivo, solitamente per una causa. Non riesco ad immaginare una parola migliore per descrivere tutto ciò a cui dovremmo aspirare in quanto attivisti abolizionisti per la liberazione animale.
Impegnato in una guerra – una rapida occhiata mostrerà che c'è una guerra in atto, una guerra iniqua nella quale gli umani e la nostra logica del dominio stanno stuprando la Terra e torturando a morte qualunque creatura incontriamo sul nostro cammino più di quanto riusciamo anche solo a comprendere. Sì, c'è una guerra in atto, e noi tutti dovremmo schierarci e combattere per difendere ogni singola vita innocente.
Orientato alla lotta – ci sono molti modi di combattere. Puoi lottare con i tuoi pugni, con la mente, con la tua tenacia. L'unico limite alla lotta è l'immaginazione. Ma non può esserci nessuna lotta senza scontro. Di questi tempi, ci hanno programmato per non sfidare nulla e nessuno. Esercitati a dire la verità invece di morderti la lingua. Ovviamente, ci sono situazioni nelle quali è meglio usare il tatto (non andrei mai a cena da mia madre chiamandola "lurida stronza mangiacadaveri"), ma come regola cardine durante le proteste e le discussioni, se non hai nulla di gentile da dire, allora non dire nulla di gentile.
Aggressivi per la nostra causa – ciascuno ha diverse abilità e capacità. Fai un'onesta autovalutazione, scopri quali sono i tuoi punti di forza e mettili al servizio della più nobile tra le cause, la lotta per il biocentrismo e la Liberazione Totale di tutte le Nazioni Animali dalla supremazia umana.
Come un pianeta in orbita, non indietreggiare davanti a nulla e ricorda: non importa che tu viva abbastanza da poter vedere la fine di questa tirannide, ciò che conta realmente è che dedichiamo la nostra vita a lottare strenuamente per questo scopo.
Liberazione Animale, ad ogni costo!
Walter Bond
http://www.supportwalter.org/
Lettera dal carcere del prigioniero animalista Walter Bond
Walter Bond è stato arrestato il 23 luglio 2010 e accusato di essere "Lone Wolf", attivista dell"ALF (Animal Liberation Front) accusato di incendio doloso della fabbrica di Montone in Colorado. E 'stato anche accusato nello Utah per il incendi dolosi della Tandy Leather Factory e Tiburon (un ristorante di dove si serve foie gras).
Attivista impegnato per i diritti degli animali e anti-capitalista per oltre 15 anni, Walter ha lottato per la liberazione animale ed è ad oggi prigioniero.
Sito di supporto a Walter: http://www.supportwalter.org/
ABOLIZIONE
Sono un attivista abolizionista per la liberazione animale, e potresti esserlo anche tu. Quanti altri animali dovranno morire prima che la smettiamo di aderire al 'Grande Disegno'? 100 miliardi? Un trilione? Quanto ancora della nostra Madre Terra deve essere decimato e deforestato prima che noi tracciamo un confine nella sabbia o nella foresta, se sarà il caso? Non sono un docente o un politico.Io sono e sono sempre stato un attivista di strada. Sapete, la strada.E' lì che le vere battaglie vengono combattute, non nelle aule universitarie, dove molto tempo dopo che il fumo della battaglia si è diradato, si fingerà sempre di aver vinto ciò per cui altri hanno combattuto, sanguinato e sono morti. Ciò che vedo guardando al Movimento per i Diritti Animali qui in America è un sacco di codardia esaltata. Non che non vi siano altrettanti individui lodevoli ed altruisti che fanno tanto di indispensabile nell'interesse degli animali non umani. Ce ne sono eccome. Ad ogni modo, come il veganismo si è diffuso, così anche sono aumentati i buffoni e gli impostori convinti che siccome seguono un'alimentazione vegan allora possono permettersi di parlare di attivismo. Odio dire cose ovvie, ma il non far nulla rimane pur sempre un nulla di fatto.
Personalmente supporto il veganismo al 100% perché se tutti seguissero una dieta vegan ferrea, ciò rappresenterebbe la fine dell'uso ed abuso degli animali non umani. Questo è fondamentalmente vero, perché tutti potrebbero diventare vegan. Personalmente, che si sostenga che il veganismo abbia un profondo impatto o non ne abbia nessuno, io vi aderisco comunque perché non intendo prendere parte al peggiore, il più deliberato olocausto di vite innocenti nella storia del pianeta. Significa fare la cosa giusta semplicemente perché è la cosa giusta da fare. Detto questo, il mio veganismo non starà salvando che 90 vite animali o poco più ogni anno. La popolazione mondiale non è statica, aumenta e si ricambia. Nel momento stesso in cui io o voi diventiamo vegan, 100.000 bambini vengono educati a considerare pezzi di cadavere come cibo. Questo è il motivo per cui è ridicolo sederci in cerchio a mangiare biscotti vegan e pensare che questo stia salvando il mondo.
Il vero attivista abolizionista per la Liberazione Animale è colui il quale non solo si oppone alla schiavitù ed alla morte nei propri consumi quotidiani ma vi si oppone anche nel mondo che lo circonda. Per gli abolizionisti di ogni era passata, ciò si è tradotto nell'essere coraggiosi, resistere al sistema, e accettarne le conseguenze. Proviamo ora ad analizzare queste espressioni una alla volta.
Essere coraggiosi
Quando dico 'coraggio' intendo non soccombere alla paura se la situazione lo richiede. Il più semplice esempio in merito è dire ciò che un animale in gabbia vorrebbe tu dicessi. Troppo spesso ho visto 'attivisti' incorrere in questa scuola di pensiero del tipo "devi venire incontro alle persone". No, non devi! Come la gente reagisce alla verità non è un tuo problema. Non puoi combattere lo status quo ed essere percepito come parte di esso, allo stesso tempo. La consapevolezza che gli animali esistono per sé stessi e non per gli interessi umani è diametralmente opposta alla società dei consumi nella quale viviamo. Un altro esempio più estremo di coraggio sarebbe mettersi sul piede di guerra per gli animali non umani fronteggiando i loro oppressori. Per esempio, durante un presidio dove è quasi certo lo scontro con le forze dell'ordine, preferirei avere al mio fianco un solo attivista coraggioso e motivato disposto a dare il massimo per i propri ideali piuttosto che 50 codardi che preferiscono giocare con le parole e parlare del 'Grande Disegno' o di 'risultati a lungo termine del nostro Movimento'! Gli animali stanno soffrendo e morendo adesso. Quindi dovremmo combattere e salvare le loro vite ora; non è così difficile. Per essere impavidi ed audaci, è utile imparare ad interiorizzare il messaggio. Una caratteristica dei codardi è che la loro priorità assoluta è la loro incolumità e sicurezza. Qualsiasi tattica che comporti pericolo è immancabilmente vista come sbagliata, a prescindere da quanto sia evidentemente efficace. Guardatela sotto questo aspetto, se foste voi sotto la ghigliottina, vorreste avere qualcuno che agisce per voi oppure preferireste intrattenere un interessante dibattito filosofico riguardo la vostra imminente condanna a morte e di come ci stiamo attivando per riformarne le modalità entro il 2045? La codardia non è una virtù e il coraggio non è un vizio.
Resistere al Sistema ed accettarne le conseguenze
Quando combatti il Sistema, lui è già pronto a contrattaccare. A seconda di quanto sei efficace, l'oppressore determina il grado della sua reazione. Accettare le conseguenze, non significa accettare la repressione governativa. Quello che intendo è di aspettarsi una reazione. Non importa quanto sei 'entro i tuoi diritti', o quanto 'contrario ad attività illecite' tu possa essere, non sei tu a decidere la pena che ti verrà corrisposta. Lo fanno alcuni poliziotti, agenti federali o investigatori e loro non sono altro che tutori degli interessi di aziende private. In una società dei consumi tu hai il diritto di acquistare degli oggetti e di stare zitto. Al contrario, l'unico vero crimine è disobbedire a come le cose vanno solitamente. Quando sei preparato alla reazione del governo, dello Stato, agli imbrogli legali, sparisce l'elemento di sorpresa ed è uno strumento potente da togliere dalle loro mani. Per certi versi è un complimento. Se i tutori dello sfruttamento animale pensano bene di noi, allora dovremmo pensare il peggio di noi stessi.
Non possiamo smettere di opporci al Sistema. Finché non vediamo cambiamenti nella società, le azioni per la Liberazione Animale e della Terra dovranno non solo esserci, ma aumentare. Non c'è un solo approccio onnicomprensivo. Lo sfruttamento animale non è una tematica semplice, è complessa e ha molte facce. Comprende molte specie animali e la Terra, nostra casa comune. Quindi quando parlo di resistenza, non sto parlando di un'unica tattica o di un'unica strada da seguire. Sto parlando della rabbia che tiene vivo ed attivo il nostro Movimento, una vera minaccia alla schiavizzazione e all'oggettivazione delle specie animali. Che si sia scrittori, attivisti di strada, educatori, filosofi, o semplicemente vegani, é giusto e necessario percepire l'urgenza e l'impellenza della nostra lotta e del dolore e della sofferenza degli animali; senza passione, la resistenza è soltanto l'ennesima parola vuota.
Mentre il veganismo ed i diritti animali cominciano a farsi spazio sul piano collettivo delle coscienze, è fondamentale che il messaggio non si perda nel vento.
Sono incredibilmente felice dei risultati ottenuti negli ultimi 10 anni.
Anche come prigioniero, ho la possibilità di chiedere ed ottenere cibo vegan. Ma come l'aspetto pubblico del veganismo cresce, così deve essere anche per la base del movimento; altrimenti diventerà soltanto un altro settore di mercato, crescendo parallelamente alla tradizionale alimentazione cruenta ma senza ridurla significativamente.
Noi attivisti abolizionisti per la Liberazione Animale non possiamo lasciare che i pubblicitari trasformino il veganismo in un gruppo di ipocondriaci fissati con il cibo, o lasciare che i diritti animali siano semplicemente parte del dibattito filosofico sociale.Le ragioni per cui ci battiamo sono questione di vita o di morte per noi e per moltissimi altri.
Cominciamo a trattarle con la serietà che meritano e non come una dieta alla moda.
Liberazione Animale, ad ogni costo!
Walter Bond
dalla gabbia degli oppressori, Golden, Colorado.