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LA
GOGNA
Questo
spazio è riservato a chi si è distinto in modo negativo
nei confronti degli animali in Ticino.
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150esimo anniversario della PSA
La "Protezione" dei conti in banca
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Pochi giorni fa la Protezione svizzera degli animali (PSA), che ha sede a Basilea, ha festeggiato i 150 anni. E dove l’ha fatto? L’ha fatto in uno dei posti peggiori che avrebbe potuto scegliere: il tendone del circo Knie.
Il suo presidente, intervistato dai mass media, ha pronunciato parole sconvolgenti per ogni animalista, lodando la famiglia Knie e il suo presunto rispetto per gli animali, tenuti a regola d’arte. |
Hans Leinhard
presidente della Psa |
Che gli animali del circo Knie siano trattati meno peggio che in altri circhi non è motivo sufficiente per tessere le lodi di una realtà che sfrutta e umilia gli animali, obbligandoli ad eseguire esercizi contro natura, tenendoli segregati lontani dai propri habitat naturali, impedendo loro ogni qualsivoglia relazione che avrebbero, se vivessero nell’unico modo accettabile: liberi.
Anni di lavoro per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle aberrazioni dei circhi che utilizzano gli esseri viventi più indifesi al mondo sono andati in fumo, grazie alla Protezione svizzera degli animali.
Ma, ovviamente, c’è una spiegazione semplice per cercare di capire come mai i dirigenti della Psa abbiano dato prova di tanto schifo. Che siano pazzi? No, sono semplicemente criminali.
Una ventina di anni fa, quando i cittadini svizzeri ebbero la possibilità di votare contro tutti gli esperimenti sugli animali, la PSA si oppose all’iniziativa che chiedeva di vietarli.
Sì, avete capito bene. Una protezione animali che invita i cittadini che hanno la possibilità di esprimersi contro una delle più grandi aberrazioni della storia dell’umanità, e chiede loro di seguire le indicazioni dei vivisettori.
Quell’ associazione, che è la stessa che oggi loda il circo Knie, ricevette un regalo di 200 mila franchi per la costruzione di un nuovo canile. Da chi? Dalle industrie farmaceutiche.
Anche un cretino integrale riteniamo sia in grado di trarre le conclusioni. Solo un consiglio. Piuttosto che versare un solo franco alla Protezione svizzera degli animali, bruciate i vostri risparmi nel camino. Sarà senza dubbio più etico.
alla
GoGnA:
Comunicato
Stampa
LA VERITÀ SULLA MORTE DEL DOGO ARGENTINO
29.11.2010
- due anni dopo
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Pubblichiamo
un documento che non avremmo mai voluto pubblicare e che riguarda
la soppressione (avvenuta due anni fa) del dogo argentino di
cui si sono occupati, a lungo, i mass media ticinesi e che ha
intristito e lasciato perplesse persone da tutta la Svizzera.
Il cucciolo di dogo, colpevole solo di essersi difeso dalle
sevizie di un padrone che gli spegneva le sigarette in testa,
è stato tenuto in custodia a lungo dalla SPAB
in attesa che il Vet.
Cant. Tullio Vanzetti
decidesse la sua sorte. Era un cane del tutto recuperabile.
Nonostante le diverse opzioni che Offensiva Animalista aveva
offerto, in collaborazione con alcuni noti esperti, il cane
è stato ucciso dalle autorità. In seguito all'incontro
avuto in precedenza con il veterinario cantonale, infatti, il
clima sembrava positivo e la speranza era alta.
Eppure,
improvvisamente, la notizia della soppressione. Nessun perché,
nessun preavviso.
Ora, a distanza di due anni, possiamo finalmente far luce su
questo mistero. La lettera che ci è pervenuta risale
infatti alla settimana prima dell'uccisione.
Non
aggiungiamo alcun commento.
Giudicate voi chi è il responsabile della morte di quel
cane.
Giudicate voi se un’associazione, piuttosto che veder
riconosciuto qualche merito ad un’altra, preferisce decretare
la morte di un animale.
Una precisazione importante: Simona
Mombelli, membro dell'ATRA
(Associazione per
l’abolizione della vivisezione), nonché
rappresentante del CDA
(Centro di documentazione
animalista) non ha affatto agito a livello personale.
La
lettera al veterinario cantonale che segue è stata discussa
durante una riunione del CDA, come ci hanno dichiarato ex attivisti
del gruppo di Molteni e che, proprio per questo motivo, se ne
sono andati sbattendo la porta.
vedi
il documento
altre
nefandezze del CDA:
PROTESTA
MEDIATICA
MUNICIPIO DI BELLINZONA
Negato
il permesso di volantinare nei pressi del circo Nock
|
In
seguito alla negazione, da parte del Municipio di Bellinzona, del
diritto di manifestare e diffondere informazioni contrastanti la
pratica di sfruttamento di animali nei circhi, Offensiva Animalista
indica una settimana di protesta.
A partire dal 2 settembre 2010, per una settimana,
invitiamo tutti coloro che hanno a cuore non solo i diritti animali,
ma pure quelli civili, di esprimere il proprio sdegno alla suddetta
amministrazione comunale e di spiegare a coloro che vi lavorano
e, puntualmente, si schierano dalla parte degli aguzzini che i circhi
con animali come il Nock e il Knie sono una vergogna per il nostro
Paese e non delle vittime da difendere a spada tratta.
Tutto
ormai sappiamo che portare dei bambini a vedere uno spettacolo dove
degli animali sono forzati con fruste e bastoni ad eseguire esercizi
che vanno contro la loro natura fisiologica e psicologica è
ALTAMENTE diseducativo. Insegnare ai nostri figli che è
giusto piegare la volontà del più debole usando la
violenza e la sopraffazione non porterà che a conseguenze
nefaste per la loro crescita.
Nonostante
la richiesta da noi inoltrata per eseguire dei semplici volantinaggi
nei pressi del circo Nock in data 5 settembre, il Municipio e la
Polizia cantonale, senza dare spiegazioni, hanno risposto negandocene
il permesso, se non a MEZZO KILOMETRO di distanza, dove ovviamente
è impensabile di poter raggiungere la gente che si sta recando
nel tendone.
Dopo una successiva intimazione da parte nostra di fornirci dei
chiarimenti sulle motivazioni di tale decisione, la risposta, del
tutto ingiustificata, è stata la seguente: "Il
tenore della querelata risoluzione è dettato da comprensibili
motivi di ordine e sicurezza pubblici, in particolare dall'obiettivo
di verificarsi di possibili disordini" [...] "Non si può
inoltre dimenticare quanto avvenuto nei recentissimi 'presidi' di
Locarno e Lugano".
Non sappiamo assolutamente di quali fatti "recentissimi"
siano avvenuti nelle date citate, dal momento che ogni volantinaggio
si è svolto nella più completa calma, testimoni le
polizie locali.
PROTESTIAMO
CONTRO QUESTA VERGOGNOSA COMPLICITÀ NEI CONFRONTI DI CHI
DETIENE, SFRUTTA E VIOLENTA I NOSTRI FRATELLI ANIMALI PER SOLDI!
indirizzi
a cui scrivere:
[email protected],
[email protected],
[email protected]
INVESTIRE
UN ANIMALE E POI FUGGIRE...
NON È REATO
Per
Alvaro Franchini, sergente maggiore della polizia cantonale,
una normativa in tal senso non è necessaria
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TICINO
05/08/2010 - tio.ch
LUGANO
- In Italia, da gennaio, se durante un incidente stradale un animale
viene ferito e non si chiamano i mezzi di soccorso veterinari e
di vigilanza zoofila, si rischia una multa di 1500 euro. È
la norma del nuovo codice di sicurezza stradale approvato dal Senato
a parlare. Per la prima volta quindi in Italia gli animali vengono
riconosciuti come "esseri senzienti", secondo principio
in vigore in base al Trattato dell'Unione Europea.
Per
il nuovo codice della strada dunque se non si soccorre un animale
coinvolto in un incidente è reato. La nuova legge prevede
altri due importanti punti quali l'uso delle sirene acustiche lampeggianti
consentito alle autoambulanze veterinarie e la possibilità
per una macchina privata che trasporta un animale in gravi condizioni
di poter passare col rosso o andare oltre i limiti di velocità.
Normativa
completamente assente in Ticino e che per Alvaro Franchini sergente
maggiore della polizia cantonale non è necessaria.
"Per noi la collisione con l'animale è di fatto
risarcita dall'RCI, come polizia il nostro compito è soltanto
quello di constatare l'incidente e, se necessario, a seconda della
ferite riportate dall'animale, attivare o meno tutta la catena d'allarme
per l'intervento del veterinario o della protezione animali o quanto
meno del guardia caccia".
Questo
se la polizia viene allertata, ma quando chi investe l'animale scappa?
"In genere l'automobilista subisce un danno per cui
non scappa, ma piuttosto si preoccupa di denunciare l'incidente
per essere risarcito dalla propria assicurazione. Nel caso però
in cui questi, per un motivo qualsiasi, decida di non fermarsi e
di non soccorrere l'animale, non esiste una normativa che punisce
il mancato soccorso. L'animale, non direi che non è tutelato,
ma piuttosto va considerato come un elemento improvviso, repentino,
non altrimenti evitabile che mi si mette sulla strada".
Ma
anche un bambino può essere un elemento improvviso.
"La legge nell'articolo 26 che è la norma fondamentale
parla di vecchi, fanciulli e infermi. L'animale non rientra tra
le categorie difese, Semmai è contemplato laddove si presenta
una segnaletica di pericolo che avverte sulla possibilità
dell'attraversamento di una specie piuttosto che di un'altra, ma
parliamo di animali selvatici o da pascolo, non di animali domestici.
È il proprietario che deve vigilare sull'animale domestico".
Una
normativa questa che non è solo italiana, ma che risponde
a quello che è un Trattato dell'Unione Europea. "Il
codice delle obbligazioni parla chiaro. Il proprietario d'animali
deve esserne anche responsabile. Se il proprio cane è causa
di un danno esiste un'assicurazione che si occuperà del risarcimento.
C'è qui, è evidente, un fattore culturale che va preso
in considerazione. Non mi sembra che in Ticino il problema sia così
importante da richiedere addirittura una normativa specifica".
Quindi
nell'eventualità in cui un automobilista, per soccorrere
un animale ferito, non dovesse rispettare la normativa stradale
non sarebbe in alcun modo giustificato? "La normativa
stradale non prevede nulla del genere. Credo tuttavia che la Svizzera
sia dalla parte degli animali, con una legislazione tra le migliori
in Europa. Probabilmente, Stati come l'Italia, che arrivano a legiferare
in questo modo, lo fanno perché, almeno sotto questo profilo
si è riscontrata un'inciviltà di fondo. Eventi come
questi, qui da noi, sono davvero sporadici. Inoltre credo che molti
di questi animali uccisi siano randagi. Qui da noi il randagismo
non è un fenomeno diffuso. Tutto ciò dovrebbe bastare
a giustificare il perché non esista e ritengo che non sia
necessaria, perché superflua, una normativa al riguardo".
Lugano,
via Boschetto: MASSACRO DI ANIMALI
una
decina di animali ha trovato la morte per stenti.
Gli autori due ragazzi: Lei è Joelle Moscato. Lui
è Anouk Araya.
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Via
Boschetto e i suoi orrori
Animali morti e putrefatti: violata
la LF, inchiesta penale in corso
La
giovane titolare dell'appartamento e il suo amico sono stati
collocati in una struttura protetta - Amministratore dello
stabile e vicini avevano segnalato da tempo una situazione
anomala e comportamenti molto strani
Poteva
sembrare a qualsiasi cosa quell'appartamento, ma non certo
a una casa dove delle persone vivono. Oggetti e indumenti
sparsi ovunque tra escrementi e sporcizia. Gli inquilini
della palazzina di via Boschetto avevano segnalato ripetutamente
agli amministratori i disagi che quella diciannovenne mora
- che nel palazzo ci abitava da circa un anno - e il suo
amico, arrecavano. Avevano segnalato, in particolare, l'abbaiare
disperato di uno dei due cani della ragazza che, a cadenze
regolari, veniva abbandonato per giorni e giorni e che in
quel modo chiedeva aiuto. Gli amministratori, a più
riprese, erano intervenuti: verbalmente e con lettere raccomandate.
Lei, però, le raccomandate non è mai andata
a ritirarle e la storia è andata avanti. Sempre peggio.
Oltre all'abbaiare dei cani da quell'appartamento giungevano
urla, rumori, puzzo. Una sera di giugno, per liberare i
due cani che la ragazza aveva «dimenticato»
chiusi in automobile, era dovuta intervenire la polizia
comunale. Uno dei due agenti era presente anche la sera
del 16 luglio - quella in cui furono ritrovate le carcasse
di diversi animali in avanzato stato di decomposizione -
e fu lui a chiedere alla giovane dove fosse l'altro cane.
Lei rispose che l'aveva venduto. Mercoledì 21, come
riferito, è stato ritrovato, morto e nascosto in
una coperta sotto il letto, dagli addetti alla disinfestazione
dell'appartamento. Adesso, sia lei sia il suo amico, sono
collocati in una struttura protetta. Il quadro dei due giovani,
così come emerge dalla successione dei fatti, non
è di quelli che parlano di equilibrio psicologico
e serenità personale. Anzi: si potrebbe addirittura
parlare di persone estremamente problematiche sia dal profilo
sociale sia da quello medico.
Sarà però l'inchiesta, condotta dalla polizia,
a fornire al procuratore pubblico Mario Branda gli elementi
sui quali definire le responsabilità penali dei singoli.
Allo stato attuale delle cose è verosimile la violazione
dell'art. 26 della Legge federale sulla Protezione degli
animali, violazione che può portare a sanzioni pecuniarie
fino a un massimo di 20.000 franchi. Impossibile dire se
i due abbiano agito di comune accordo o in ambiti e situazioni
separate. Sta di fatto che, parallelamente all'inchiesta
pena le, è in corso quella amministrativa. Le risultanze
di entrambe potrebbero anche confluire in un divieto, per
uno o per entrambi, di detenere animali in futuro. Ma questa
è la teoria. L'inchiesta ha i suoi tempi che occorre
rispettare.
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NOVAGGIO:
UCCISI DUE ANIMALI
Spari
nel giardino di casa, a trovare la morte una rana e una
testuggine. Lo spavento dei genitori. Scattata la denuncia
al Ministero Pubblico
|
08/06/2010
- tio.ch
NOVAGGIO
- Sarà l’inchiesta della polizia a dover appurare da
dove sono partiti i colpi indirizzati in modo preciso contro gli
animali del biotopo. Nei due casi, sia l’anfibio che la testuggine
sono stati centrati alla testa.
Episodio inquietante quello accaduto oggi a Novaggio. Un episodio
che ha suscitato il timore dei genitori, in quanto nel giardino
di casa dove sono arrivati i colpi d'arma da fuoco è luogo
di giuochi e di spensieratezza dei bambini che abitano nell'abitazione.
Gli
animali uccisi sono stati controllati da un veterinario che ha steso
il relativo rapporto ed è stata inoltrata al Ministero pubblico
del Ticino denuncia penale contro ignoti, per violazione della Legge
federale sulla protezione degli animali; della Legge federale sulla
Caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici e
per uso d’arma da fuoco nell’abitato.
La
Spa di Bellinzona che segue il caso, ha provveduto ad avvertire
del fatto il Veterinario cantonale e l’Ufficio Caccia e Pesca.
La
vergogna del CDA
Un
documento pervenutoci per posta testimonia dei fatti imperdonabili
|
Quelle
di seguito sono due pagine di una fattura - alla quale sono state
coperte delle parti che non ritenevamo giusto pubblicare - che mi
è stata inviata da un* attivista del Centro di Documentazione
Animalista di Lugano, che vuole rimanere anonimo. Con questo suo
coraggioso gesto ha voluto dare un freno a certi fatti avvenuti
all'interno di questo gruppo che si professa animalista.
Quando
ho aperto la busta - tra l'altro con un errore nell'indirizzo- contenente
questi documenti, non ho potuto credere ai miei occhi. Il bigliettino
allegato parlava chiaro: spiegava quanto avvenuto e commentava quanto
io ho evidenziato nei fogli.
Credo
che ognuno di voi, lettori di questo blog, sarete in grado di trarre
le vostre conclusioni in merito. Vi ricordo solo che questo gruppo
tempo fa uscì con una campagna in favore dei gatti Fiv positivi,
cosa lodevole per altro e da me ben accolta già in tempi
non sospetti. Mi ero persino detta che finalmente qualcosa si stava
muovendo, sperando che il centro di documentazione animalista ritornasse
alle origini del movimento, ai tempi in cui ancora ci credeva nella
causa e lavorava davvero in favore degli animali.
Ma
come potete constatare anche voi ora, prove alla mano, mi sbagliavo
e di molto.
Il
mio pensiero va a queste anime prematuramente morte o mai nate per
mano di persone che avrebbero dovuto salvarli.
Altri
commenti non servono. Rimane solo l'amarezza e la rabbia.
COMUNE
DI SORENGO
Emesso
avviso di divieto alimentazione gatti randagi
|
AGGIORNAMENTO:
Comunichiamo che abbiamo avuto uno scambio molto
civile tra lettere e mail con il municipio di Sorengo.
L'ordinanza
di per se non è attiva, nel senso che non vengono fatti controlli
e dunque non concretamente in atto.
Inoltre nel caso avessero bisogno di contenere con delle mirate
sterilizzazioni i randagi della zona, il municipio ha avuto la nostra
più totale disponibilità ad intervenire.
Dopo
diversi scritti mail, si è arrivati ad un buon compromesso
che aiuterà fattivamente gli animali.
Ci hanno assicurato che faranno tutto quanto possibile per salvaguardare
il benessere degli animali e per qualunque problema in futuro ci
contatteranno.
Offensiva
Animalista invita la popolazione di Sorengo alla disobbedienza
civile ed a non osservare il divieto comunale di nutrire
i gatti randagi del territorio.
Perchè
lasciare morire di fame esseri innocenti o indifesi invece che colpire
chi abbandona gli animali è improponibile, crudele e indegno
di un paese civile.
Il
Municipio, nella seduta del 14 dicembre 2009, ha adottato uno specifico
provvedimento che vieta l'alimentazione ai gatti randagi.
"Il Municipio, confrontato
con ripetute lagnanze e segnalazioni di vario
genere pervenute dalla Cittadinanza, ha adottato nel corso del corrente
anno i necessari provvedimenti volti ad evitare il proliferare di
colonie
feline.
Per ridurre il randagismo felino ed il propagarsi di malattie infettive,
e
nell’ottica di un contenimento dei costi di intervento per
le operazioni di
cattura, è fatto espresso divieto di deporre alimenti
di qualunque
genere per la nutrizione dei gatti abbandonati o randagi.
Osserviamo che i contravventori saranno considerati a pieno titolo
proprietari degli animali che nutrono; pertanto, le spese conseguenti
alla cattura come pure per le prestazioni veterinarie saranno a
loro
accollate.
Confidiamo nella vostra cortese comprensione e vogliate gradire
i nostri
migliori saluti e auguri di Buone Feste.
IL MUNICIPIO
Sorengo, 16 dicembre 2009
Ris. Mun. 547/09
6924
SORENGO | TEL. 091/994 65 45 | FAX 091/994.59.81 | E-mail [email protected]"
COMUNICATO
STAMPA:
Taglia sull'avvelenatore di cani al Cimitero di Lugano
Lugano, 03 febbraio 2010 |
Periodicamente,
in Ticino, apprendiamo dai mass media, da amici e conoscenti, che
numerosi gatti e cani vengono avvelenati. Ora è la volta
di Lugano dove, nei pressi del cimitero, sarebbero già tre
le vittime canine di qualche squilibrato.
Dal momento che, negli ultimi anni, non ci risulta siano stati catturati
i responsabili di questi gesti, riteniamo di dover dare una svolta
al modus operandi sin qui perseguito per fermare i colpevoli.
Abbiamo
il vago sentore che la polizia nicchi, evidentemente convinta si
tratti "solo di animali".
Offensiva
animalista propone pertanto una taglia di 1'000.-- franchi sull'"avvelenatore
del cimitero". La cifrà verrà corrisposta a chiunque
riempia di botte il, o i , responsabili degli avvelenamenti.
Se
qualcuno avesse solo sospetti, chiediamo si aggiunga a noi per formare
una ronda che provvederemo a costituire al
più presto.
Non
perderemo tempo né in denunce, né in prediche.
per
informazioni:
Mail: [email protected]
Telefono: 0041/77.458.22.30
Taglia
sui cormorani? No, taglia sui leghisti!
Il
Mattino propone una taglia sui cormorani del lago Ceresio
|
notizia del 24/01/2010:
http://www.mattinonline.ch/115/prima-che-sia-troppo-tardi-taglie-sui-cormorani
La
triste storia di cinque cani invisibili
una
situazione che si protrae da diversi anni a Lugano (zona
Cinestar)
|
Aggiornamento:
A
tutt'oggi la situazione non è cambiata: difatti l'approssimativo
ed insoddisfacente rapporto dell'inviato dell'Ufficio del Veterinario
Cantonale afferma di aver accertato la ferita alla zampa della cagna
ma ha dichiarato che per il resto non è stato riscontrato
nulla di anomalo. Un'affermazione pressapochista e del tutto contraria
a quanto testimoniato da diverse persone, che nel corso degli anni
hanno chiamato più volte sia l'UVC che la Protezione Animali,
scandalizzate dalla costante condizione di degrado nella quale si
trovano da sempre questi cani (e i loro predecessori), senza però
aver mai un riscontro decisivo.
Durante
questi giorni di freddo e pioggia, i cani sembra siano chiusi nella
minuscola casetta:
Invitiamo
tutti a dimostrare il proprio sdegno verso questa decisione e verso
la condizione scandalosa nella quale si trovano questi poveri cani,
contattandoci e contattando direttamente anche i signori Brumana
(prorietari dei cani) e l'Ufficio del Veterinario Cantonale:
BRUMANA
GIOVANNI
panetteria-pasticceria
via al Mulino 6 /Resega
6948 Porza
Telefono:
0041 91 941 44 53
Fax:
0041 91 941 44 54
|
Ufficio
Veterinario Cantonale
Tullio
Vanzetti, veterinario cantonale: [email protected]
Luca Bacciarini sostituto veterianario cantonale: [email protected]
Telefono: 091 814 41 00
Fax: 091 814 44 44 |
La
storia:
La
sera del 19 novembre 2009 siamo stati
contattati da una persona che ci ha segnalato un caso davvero pietoso:
cinque cani, presumibilmente da caccia, che da anni vivono in un
piccolo cortile isolato dal mondo civile, circondato da mura e da
case, dietro la panetteria Brumana di Canobbio (zona stadio di Lugano).
Ci siamo recati subito a visionare la situazione e quello che abbiamo
visto è stato a nostro parere grave.
I cani vivono senza apparentemente dell’acqua a disposizione,
senza cibo, camminano nei loro escrementi, non escono mai da questo
spazio e una di queste cagne ha un problema alla zampa (come si
evince dalle fotografie allegate). Inoltre abbiamo, non solo raccolto
prove fotografiche che attestano lo stato degli animali, ma anche
delle confidenze di persone che vivono o lavorano nelle vicinanze,
e il quadro che ci è stato dipinto non è dei più
felici: sembra infatti che questi cani vengano fatti accoppiare
per poi venderne i cuccioli e che la situazione si protragga ormai
da anni.
Non abbiamo potuto appurare di chi fossero questi cani, ma lunedì
23 novembre abbiamo allertato l'ufficio del veterinario cantonale
con una denuncia dettagliata e sembra che ora stia seguendo il caso.
Purtroppo però a tutt’oggi i cani sono nella medesima
condizione, nulla si è fatto nemmeno per la cagna con il
problema alla zampa.
Offensiva Animalista con questa denuncia pubblica vuole rendere
attenti i ticinesi di quanto avviene purtroppo anche nel nostro
Cantone ai danni dei più deboli, anche perché questo
stato di cose si protrae da anni e sembra che nulla sia stato fatto
fino a adesso per migliorare la loro esistenza.
Puntiamo il dito contro chi detiene questi animali, contro chi ha
fatto finta di non vedere per molto tempo, contro chi non ha agito
per aiutarli ma poteva farlo.
Siamo nel 2009, siamo in paese che si definisce civile; eppure questi
esseri senzienti sono come invisibili. Ma se si fosse trattato di
bambini, siamo certi, sarebbero già in salvo.
vedi dimensione grande: http://www.flickr.com/photos/oanimalista/sets/72157622817370621/
Il
Caffè della domenica - 08.11.2009
Articolo
di elogio al circo Knie e superficiale intervista ad uno
psicologo di parte
|
Heinz
Leinhard - presidente SPA
Editoriale
sui fatti contro Daniel Vasella e Novartis "Triste
realtà"
|
Seydoux-Christe
Anne e i 12 firmatari dell'atto parlamentare
Ecoterroristi
e gruppuscoli estremisti violenti: la Svizzera dispone di
sufficienti strumenti?
|
La
parlamentare Seydoux-Christe Anne e: Bieri Peter, Bischofberger
Ivo, David Eugen, Fournier Jean-René, Frick Bruno,
Graber Konrad, Imoberdorf René, Lombardi Filippo, Maissen
Theo, Schwaller Urs, Stadler Hansruedi, Stähelin Philipp
hanno presentato il 24.09.2009 la seguente interpellanza (09.3892): |
|
Testo
depositato
Nel
corso dell'estate estremisti animalisti hanno commesso reati contro
il signor M. Vasella e la sua famiglia. Alcuni collaboratori della
Novartis sono anch'essi già stati vittime di questo tipo
d'estremismo. Simili azioni preoccupano seriamente gli ambienti
della ricerca biomedica in Svizzera, uno dei Paesi più severi
in materia di sperimentazione animale.
In un comunicato stampa del 17 settembre
2009 il Ministero pubblico della Confederazione informa di essere
giunto alla conclusione che la competenza della Confederazione non
è data né per quanto concerne i fatti né a
livello di legislazione. La Polizia giudiziaria federale (PGF) dell'Ufficio
federale di polizia (fedpol) coordina le indagini e lo scambio di
informazioni tra le autorità svizzere e quelle straniere.
I Cantoni sono responsabili del perseguimento penale, del primo
intervento sul posto e delle questioni relative alla sicurezza.
Invito Consiglio federale a rispondere alle
seguenti domande:
1.
Le attuali disposizioni legali sono sufficienti per lottare in maniera
efficace contro i gruppuscoli estremisti violenti e prevenire le
loro azioni illecite?
2.
Da qualche anno in Gran Bretagna lo strumentario legale che consente
di fronteggiare gli estremisti animalisti è stato rafforzato
con successo. È possibile prendere spunto da questa esperienza
per completare la legislazione svizzera?
3.
Il disegno di modifica della legge federale del 21 marzo 1997 sulle
misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI) è
stato rinviato al Consiglio federale dal Consiglio degli Stati nella
sessione primaverile 2009. Le misure previste nel quadro di tale
disegno sono limitate agli ambiti della lotta al terrorismo, dello
spionaggio politico o militare e del commercio illegale disostanze
radioattive. A che punto si trova il disegno di modifica della LMSI?
Non sarebbe opportuno estendere ai gruppuscoli estremisti violenti
il campo di applicazione delle misure previste?
RSI
- trasmissione "latele"
Servizio
"Senza Auto" andato in onda il 22.08.2009 - ore
12:00
|
Durante
questo servizio si è deciso di far correre due noti piloti
ticinesi di corsa automobilistica, Philipp Peter e Joël Camathias,
senz'auto, ovvero in groppa a degli asini, per le strette vie di
un borgo.
Questo servizio a dir poco vergognoso, "degno" della TV
di Stato svizzera (che ultimamente sta combinando non poche nefandezze),
si è svolto a Mezzovico - paese già tristemente noto
per il palio degli asini ed accorso prontamente ad applaudire questa
ennesima barbarie - sotto una pioggia fine ma sufficiente a far
sbandare e scivolare i poveri asini malcapitati, già barcollanti
a causa dell'enorme peso dei due improvvisati fantini.
Vergogna
RSI!
vedi
il video del servizio
Palio
di Mezzovico "cursa di asan"
in
programma il 30.08.2009
|
Come
per il Palio degli asini di Mendrisio, visto che
l'abominio si ripeterà anche a Mezzovico-Vira,
e visto che i diretti interessati non paiono aver compreso bene
le motivazioni che ci spingono ad essere totalmente contrari a manifestazioni
di questo tipo, pubblichiamo un nuovo articolo (tratto dalla presentazione
della manifestazione) rivisitato per aiutare il lettore a comprendere
il punto di vista di un animalista nei confronti delle feste in
cui si fa uso (come fossero OGGETTI)
di animali. Questa volta abbiamo scelto il lebbroso, figura bistrattata
ed emarginata dalla società intera nell'indifferenza generale.
I lebbrosi venivano derisi e costretti a portare campanelli per
segnalare la propria presenza, costretti a vivere alla mercé
di una società crudele e malata. Buona lettura.
"Cursa
di Lebruus" - Mezzovico-Vira
Cari
Amici,
Archiviata
con successo, con l'aiuto di un tempo eccezionale, l'ultima edizione,
ci apprestiamo a vivere la
ventitreesima "cursa di lebruus".
In linea
di massima sarà come le manifestazioni precedenti ma, quest'anno,
ritorneranno dopo qualche anno di assenza,
gli sbandieratori "Del Borgo del Monatto" di Alba con
il loro folclore medievale e le loro suggestive produzioni.
Inoltre saremo allietati dalle note della guggen "Amici della
Piaga".
La nostra
tre giorni terminerà con la corsa dei lebbrosi, dove l'ammorbato
sarà il principale protagonista, giocherà
con i bambini (a debita distanza) e da loro sarà vezzeggiato
e accarezzato e acclamato dal pubblico.
Vorrei
tranquillizzare la popolazione sul comportamento che si terrà
verso i lebbrosi i quali godranno del massimo
rispetto.
Il
nostro regolamento specifica chiaramente che i lebbrosi non devono
essere maltrattati, né disturbati con fruste o
altri oggetti non devono subire abusi.
E come
avrete sicuramente già constatato il simpatico bipede fa
quello che vuole: è lui il re della festa.
Il
nostro è un gioco per far divertire grandi e piccini.
Prepariamoci
dunque con entusiasmo a vivere questo evento!
La
Regione Ticino
Rispondiamo
al tendenzioso articolo pubblicato il 24.08.2009 in riferimento
alla menzione nella Gogna di Offensiva Animalista della
cacciatrice 24enne
|
Pensate
pensate, la Regione, la cui veste grafica è semplicemente
rivoltante, giornale radical-massonico, si stupisce perché
gli animalisti sono contro la caccia e la Pedrazzini vuole dare
una nuova immagine al loro club
di assassini.
Rispondiamo
al tendenzioso articolo apparso sulla Regione in riferimento alla
menzione in gogna della cacciatrice Lucia Pedrazzini (vedi più
in basso):
Vorremmo
innanzitutto chiarire che l'inserimento in gogna da parte nostra
non è in alcun modo imputabile al fatto che la
Pedrazzini sia una donna, come insinuato dalla Regione. L'unico
motivo per cui la signora è presente nella sezione del
sito è che si tratta di una cacciatrice,
per di più di giovane età.
Desideriamo
poi soffermarci sul rispetto che tanto preme alla signora Pedrazzini:
lei parla di rispetto, ma inizi lei a rispettare le vite
di esseri senzienti e sensibili. Ci sentiamo infatti offesi e scandalizzati
che una persona possa trovare divertente, utile, appagante e degna
di rispetto ed encomio una pratica violenta come quella di uccidere
creature innocenti ed indifese.
Una
delle attività più antiche al mondo? Anche la schiavitù,
l'infibulazione, il rogo degli infedeli sono pratiche antiche.
Sono degni di rispetto? Assolutamente no.
Il
rispetto non è presente nel nostro vocabolario? Per
quanto ci riguarda il rispetto non è assolutamente contemplato
nemmeno
dalla signora Pedrazzini, specialmente nei confronti della vita.
Immagine
veritiera e completa della caccia? Utilità ambientale? La
caccia è uccisione di esseri senzienti. Non c'è alcuna
fantomatica motivazione od utilità che la giustifichi.
O forse, parlando di contenimento delle popolazioni in sovrannumero,
allora dovremmo fare lo stesso discorso anche per il genere umano,
il quale supera di gran lunga tutte le altre specie in quanto a
sovrappopolamento. Ma non credo che sia altrettanto accettato che
qualcuno, per rimediare a questo problema, vada in giro con un fucile
a sparare alle persone.
DANIEL
VASELLA e i giornali che lo assecondano
il
termine "Tier-Terroristen" si sta inculcando ovunque
a causa loro!
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"Chi
di spada ferisce di spada perisce". "Chi la fa,
l'aspetti". "Chi semina vento raccoglie tempesta".
Insomma, vedete voi quale sarebbe stato il titolo più appropriato
da pubblicare sui giornali per commentare l'incendio della villa
e la profanazione della tomba della madre di Daniel Vasella, gran
guru di Novartis. Un uomo scosso dalla paura (anche se lui, novello
Arnold Von Winkelried, ha dichiarato che paura non ne ha), “vittima”
di un gruppo di animalisti radicali.
E
invece no.
La
stampa politicamente corretta si è ovviamente scatenata,
definendo terroristi persone che neppure
la polizia - e ce ne vuole - osa definire tali, come ha del
resto precisato ai mass media il responsabile delle indagini
sulle azioni messe a punto dagli animalisti.
Quando
l'amministratore delegato di una società fa torturare
e sterminare migliaia di animali ogni anno, nei suoi o negli
altrui laboratori non potrebbe fregarcene di meno, in un mondo
che va al contrario come quello contemporaneo, si aspetta
lodi e incensi. Tappeti rossi e peana. Oltre a un magro stipendio
di oltre 44 milioni di franchi. E, beninteso, nessuno deve
fiatare.
Ogni
tanto, invece, c’è anche qualcuno che non gradisce.
Sorpresa!
Il capo di quella vergogna nazionale chiamata Novartis, azienda
che, dopo aver fatto assassinare migliaia di animali ogni
anno, avvelena milioni di uomini con le sue pozioni miracolose,
si atteggia a povera vittima. E al suo capezzale (no, Vasella
non è morto, e purtroppo gode ancora di buona salute)
è persino corso quel simpaticone di Pascal Couchepin,
il consigliere federale che doveva fermare l’esplosione
dei costi della salute e che, invece (toh guarda), li ha fatti
esplodere. “Non sono amico di Vasella – ha tuonato
il ministro mettendo le mani avanti-. Ma ho voluto testimoniargli
la mia solidarietà”.
|
|
Le
baggianate sulla necessità della vivisezione che Vasella
ha dispensato ai giornalisti scodinzolanti, ignoranti per partito
preso, e ignari del fatto che la sperimentazione animale è
una frode scientifica, oltre ad essere un’aberrazione da un
punto di vista etico e morale, vada a raccontarle ai duri di comprendonio
e ai delinquenti.
Non
a noi.
Vada
a raccontare le sue menzogne pure agli “animalisti”
al rosolio, ai protezionisti, rifugisti, scrivanisti, e a tutti
coloro che condannano sempre la violenza, ma la praticano ogni giorno
mangiando carne e pesce, formaggio e uova o consumando regolarmente
farmaci testati su animali perché non sopportano neanche
per cinque minuti un’emicrania o un raffreddore.
Vasella
vada a raccontare le sue sporche menzogne a quei genii che definiscono
controproducenti certe “azioni estremiste”.
Controproducenti
per chi?
C’è
pure gente che scrive lettere aperte al patron di Novartis, spiegandogli
in dettaglio quanto inutile e pericolosa sia la vivisezione.
Come
se Vasella non lo sapesse…
No,
ma dico…
Vasella
è un uomo rivoltante. Non un cretino.
In
ogni caso, grazie al loro ineccepibile lavoro, quegli zoofili che
se non hanno il permesso scritto di polizie e municipi non tirano
fuori neanche una trombetta, di risultati ci sembra ne abbiano portati
a casa pochini. In compenso, quello che portano a casa di tanto
in tanto è un bel po’ di denaro. Merito delle dettagliate
istruzioni pubblicate sulle loro riviste con cui spiegano a innocenti
vecchiette in attesa della dipartita, come e a chi lasciare i loro
averi.
I
pacifisti al rosolio, se il dialogo, il confronto, le petizioni
e gli appelli sono l’unico strumento di lotta, non sanno però
spiegare certi particolari.
Al
loro posto parlano le cifre.
Gli
animali vivisezionati e sterminati ogni anno non fanno che aumentare.
Nel corso del 2008, nella sola Svizzera, hanno superato la soglia
delle 700 mila “unità”.
Dicasi
settecentomila.
Un’ecatombe.
Topi,
ratti, gatti, cani, maiali, cavalli, scimmie.
Tutto
per il bene dell’umanità, ovvio.
E
c’è pure chi, evidentemente con un quoziente di intelligenza
stratosferico, ci crede pure. O chi, vorrebbe sedersi intorno a
un tavolo (possibilmente imbandito) e spiegare a Vasella che dovrebbe
rinunciare per amore nei confronti degli animali e dell’umanità
tutta, ai suoi 44 milioni di franchi. Come no. Perché
una cosa è chiara: niente vivisezione, niente veleni nelle
farmacie, niente soldini in saccoccia.
Cosa
dire?
Noi
diciamo, ad esempio, che la pericolosissima cellula terroristica
conosciuta con il nome di ALF, dalla sua fondazione, ha liberato
oltre 100 mila animali in tutto il mondo.
Sapete
quanto frega agli animali sapere come è stata ottenuta la
loro liberazione…
Certo,
certo, la violenza va sempre condannata, no?
Non
ci eravamo accordi che questa massa informe di giornalisti, politici,
zoofili, amici dell’umanità tutta, fossero un concentrato
all’ennesima potenza di Madre Teresa di Calcutta e di Gandhi.
Che
sbadati, che siamo.
(Il
termine "terrorista" viene usato esclusivamente per organizzazioni
che operano contro un intero Stato, ma forse il Signor Vasella
con la sua Novartis, crede di essere pari ad uno
Stato).
COMMENTI
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Offensiva Animalista
10-10 18:21:06
Email: [email protected]
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Grazie
Iris per il tuo resoconto che combacia perfettamente con i racconti
precedenti de "le avventure di Misslin", il nostro "seguace" più
accanito, quando si tratta di Zoo al Maglio. Per ricordare al meglio le
sue prodezze, presto pubblicherò qualcosa sul sito, così potrai rifarti
quattro ghignate verso questo bizzarro personaggio che agisce per non si
sa quale ideale, utopico e surreale, nel quale i prigionieri sono
felici di stare chiusi in gabbia e dove forse, in realtà, dal loro punto
di vista potremmo essere noi i prigionieri che loro guardano con
curiosità dal loro "sconfinato" mondo di qualche metro quadrato. IP: logged
|
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ulrike knife
4-10 22:46:03
Email: [email protected]
Link
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Mi
chiamo Iris, cittadina svizzera, e vivo in Spagna da ormai quattro
anni. Questa domenica – giorno degli animali – San Francesco- sono stata
invitata da una amica a partecipare ad una manifestazione pacifista
contro l’incarcerazione degli animali allo zoo di Magliaso.
All’arrivare al luogo d’incontro, trovo i giovani educati e democratici del gruppo Offensiva Animalista.
Mi
accolgono amichevolmente, e bevendo molta acqua viste le stupende
condizioni metereologiche, iniziamo la manifestazione. L’ambiente è
tranquillo, siamo tutti molto contenti di poter manifestare per la
libertà degli animali che altro non sono che i nostri cugini di 1°
grado.
Lo slogan è realista e razionale: chiediamo la
riconversione di questo zoo in uno piu’ moderno-autoctono-rispettoso
come quelli che esistono in altri paesi piu’ avanzati in questo campo,
come in Germania.
Chiediamo anche che venga messo il punto
finale alla speculazione finanziaria che gira attorno allo sfruttamento
ed alla vendita dei cuccioli che nascono qui’.
Infine, se il
consto monetario per la riconversione dello zoo fosse troppo “alto”
(qual’è il prezzo della libertà?), chiediamo una chiusura “naturale”
dello zoo: se gli animali non procreano, con gli anni gli “adulti” se ne
andranno a miglior/libera finalmente vita.
Tutto qui’.
Osservo
contenta come le famiglie s’interessano alla nostra azione, si
avvicinano, parlano con noi e accettano i nostri foglietti sorridendo e
ringraziando.
E sono proprio i bambini i piu’ interessati!
Mi fumo una sigaretta, e siccome mi da un po’ di nausea, sputo per terra.
Proprio in quel momento, passa una macchina quasi sui miei piedi.
Il
conduttore, un uomo sulla quarantina con una macchina decisamente
inquinante, inizia ad insultarmi pesantemente per aver sputato “vicino
alla sua macchina”. Io gli rispondo in spagnolo, dicendoli che il suolo
e’ pubblico e che quasi m’investe, poi glielo dico in italiano. Pare non
importa in quante lingue glielo spiego. S’arrabbia infondatamente ancor
di piu’ e m’insulta per il mio taglio di capelli.
La spiacevole vicenda finisce qui’.
A
questo punto, inaspettatamente, mi accorgo di un bizzarro personaggio,
il signor Misslin, maestro di scuola elementare a Viganello, sulla
cinquantina e vestito buffamente. Sta scrivendo tutto quello che
facciamo (perlomeno… la sua distorsionata visione) e fa
contro-propaganda invitando ed accompagnando i clienti a entrare allo
zoo.
La prima cosa che mi passa per la testa e’ che si tratta di
un lavoratore al servizio della famiglia Fehr, che riceve allettanti
bustarelle non con contenenti di certo gli “auguri” per questo giorno
animale.
Mi avvicino a lui, mi ci siedo accanto e gli chiedo di
raccontarmi chi e’ e cosa fa e se per favore mi lascia leggere quello
che sta scrivendo su di me. Vedo come gli cresce l’ego, mi dice:
“Ma
come, non sai chi sono? Sono il famosissimo signor Misslin (?) e sono
qui’ per controllare “che tutto vada bene”. Ho gli avvocati. Sono contro
la vostra ideologia giacche’ siete degli antidemocratici e perche’ sono
convinto che gli animali in gabbia non soffrono. Di fatti ho molti
serpenti che vivono “felici” in acquari per pesci (li chiama terrari).
No, non ti faccio leggere nulla. Sei una incivile, hai intimidato il
conduttore. Domani leggerai il mio articolo sul giornale.”
“Vabbe’
“ gli dico ammutolita “Allora scrivero’ io su di Lei, e lo leggera’ sul
giornale. Buon giorno degli animali a Lei… auguri ai suo “felicissimi”
serpenti (il signor Misslin e’ sotto denuncia per problemi con i suoi
serpenti).”
E finisco qui’ la mia storiella del terrore, giacche’
in questo giorno cosi’ gioioso non mi sono potuta manifestare in pace.
Vabbe’, lo faccio ora:
ANIMALI FUORI DALLA GABBIA
ANTI-ANIMALISTI IN GABBIA (ad essere felici come dicono loro)
E le bustarelle, quelle potrebbero essere spese in un miglior modo. Grazie.
IP: logged
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anonimo
17-02 16:29:25
Email: N/D
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si sa che prima del vostro comunicato Besomi i cani non li voleva prendere, quindi avete fatto bene! IP: logged
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nadja
7-01 13:48:12
Email: N/D
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siamo con voi... IP: logged
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