LA GOGNA

Questo spazio è riservato a chi si è distinto in modo negativo nei confronti degli animali in Ticino.

 

 


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150esimo anniversario della PSA
La "Protezione" dei conti in banca


Pochi giorni fa la Protezione svizzera degli animali (PSA), che ha sede a Basilea, ha festeggiato i 150 anni. E dove l’ha fatto? L’ha fatto in uno dei posti peggiori che avrebbe potuto scegliere: il tendone del circo Knie.

 

Il suo presidente, intervistato dai mass media, ha pronunciato parole sconvolgenti per ogni animalista, lodando la famiglia Knie e il suo presunto rispetto per gli animali, tenuti a regola d’arte.


Hans Leinhard
presidente della Psa

Che gli animali del circo Knie siano trattati meno peggio che in altri circhi non è motivo sufficiente per tessere le lodi di una realtà che sfrutta e umilia gli animali, obbligandoli ad eseguire esercizi contro natura, tenendoli segregati lontani dai propri habitat naturali, impedendo loro ogni qualsivoglia relazione che avrebbero, se vivessero nell’unico modo accettabile: liberi.

Anni di lavoro per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle aberrazioni dei circhi che utilizzano gli esseri viventi più indifesi al mondo sono andati in fumo, grazie alla Protezione svizzera degli animali.

Ma, ovviamente, c’è una spiegazione semplice per cercare di capire come mai i dirigenti della Psa abbiano dato prova di tanto schifo. Che siano pazzi? No, sono semplicemente criminali.

Una ventina di anni fa, quando i cittadini svizzeri ebbero la possibilità di votare contro tutti gli esperimenti sugli animali, la PSA si oppose all’iniziativa che chiedeva di vietarli.

Sì, avete capito bene. Una protezione animali che invita i cittadini che hanno la possibilità di esprimersi contro una delle più grandi aberrazioni della storia dell’umanità, e chiede loro di seguire le indicazioni dei vivisettori.

Quell’ associazione, che è la stessa che oggi loda il circo Knie, ricevette un regalo di 200 mila franchi per la costruzione di un nuovo canile. Da chi? Dalle industrie farmaceutiche.

Anche un cretino integrale riteniamo sia in grado di trarre le conclusioni. Solo un consiglio. Piuttosto che versare un solo franco alla Protezione svizzera degli animali, bruciate i vostri risparmi nel camino. Sarà senza dubbio più etico.

 


alla GoGnA:
Comunicato Stampa
LA VERITÀ SULLA MORTE DEL DOGO ARGENTINO

29.11.2010 - due anni dopo

 

Pubblichiamo un documento che non avremmo mai voluto pubblicare e che riguarda la soppressione (avvenuta due anni fa) del dogo argentino di cui si sono occupati, a lungo, i mass media ticinesi e che ha intristito e lasciato perplesse persone da tutta la Svizzera.


Il cucciolo di dogo, colpevole solo di essersi difeso dalle sevizie di un padrone che gli spegneva le sigarette in testa, è stato tenuto in custodia a lungo dalla SPAB in attesa che il Vet. Cant. Tullio Vanzetti decidesse la sua sorte. Era un cane del tutto recuperabile.

Nonostante le diverse opzioni che Offensiva Animalista aveva offerto, in collaborazione con alcuni noti esperti, il cane è stato ucciso dalle autorità. In seguito all'incontro avuto in precedenza con il veterinario cantonale, infatti, il clima sembrava positivo e la speranza era alta.


Eppure, improvvisamente, la notizia della soppressione. Nessun perché, nessun preavviso.

Ora, a distanza di due anni, possiamo finalmente far luce su questo mistero. La lettera che ci è pervenuta risale infatti alla settimana prima dell'uccisione.

Non aggiungiamo alcun commento.

Giudicate voi chi è il responsabile della morte di quel cane.
Giudicate voi se un’associazione, piuttosto che veder riconosciuto qualche merito ad un’altra, preferisce decretare la morte di un animale.


Una precisazione importante: Simona Mombelli, membro dell'ATRA (Associazione per l’abolizione della vivisezione), nonché rappresentante del CDA (Centro di documentazione animalista) non ha affatto agito a livello personale.

La lettera al veterinario cantonale che segue è stata discussa durante una riunione del CDA, come ci hanno dichiarato ex attivisti del gruppo di Molteni e che, proprio per questo motivo, se ne sono andati sbattendo la porta.

vedi il documento

altre nefandezze del CDA:


PROTESTA MEDIATICA
MUNICIPIO DI BELLINZONA

Negato il permesso di volantinare nei pressi del circo Nock

In seguito alla negazione, da parte del Municipio di Bellinzona, del diritto di manifestare e diffondere informazioni contrastanti la pratica di sfruttamento di animali nei circhi, Offensiva Animalista indica una settimana di protesta.

A partire dal 2 settembre 2010, per una settimana, invitiamo tutti coloro che hanno a cuore non solo i diritti animali, ma pure quelli civili, di esprimere il proprio sdegno alla suddetta amministrazione comunale e di spiegare a coloro che vi lavorano e, puntualmente, si schierano dalla parte degli aguzzini che i circhi con animali come il Nock e il Knie sono una vergogna per il nostro Paese e non delle vittime da difendere a spada tratta.

Tutto ormai sappiamo che portare dei bambini a vedere uno spettacolo dove degli animali sono forzati con fruste e bastoni ad eseguire esercizi che vanno contro la loro natura fisiologica e psicologica è ALTAMENTE diseducativo. Insegnare ai nostri figli che è giusto piegare la volontà del più debole usando la violenza e la sopraffazione non porterà che a conseguenze nefaste per la loro crescita.

Nonostante la richiesta da noi inoltrata per eseguire dei semplici volantinaggi nei pressi del circo Nock in data 5 settembre, il Municipio e la Polizia cantonale, senza dare spiegazioni, hanno risposto negandocene il permesso, se non a MEZZO KILOMETRO di distanza, dove ovviamente è impensabile di poter raggiungere la gente che si sta recando nel tendone.

Dopo una successiva intimazione da parte nostra di fornirci dei chiarimenti sulle motivazioni di tale decisione, la risposta, del tutto ingiustificata, è stata la seguente: "Il tenore della querelata risoluzione è dettato da comprensibili motivi di ordine e sicurezza pubblici, in particolare dall'obiettivo di verificarsi di possibili disordini" [...] "Non si può inoltre dimenticare quanto avvenuto nei recentissimi 'presidi' di Locarno e Lugano".

Non sappiamo assolutamente di quali fatti "recentissimi" siano avvenuti nelle date citate, dal momento che ogni volantinaggio si è svolto nella più completa calma, testimoni le polizie locali.

PROTESTIAMO CONTRO QUESTA VERGOGNOSA COMPLICITÀ NEI CONFRONTI DI CHI DETIENE, SFRUTTA E VIOLENTA I NOSTRI FRATELLI ANIMALI PER SOLDI!

indirizzi a cui scrivere:
[email protected], [email protected], [email protected]


INVESTIRE UN ANIMALE E POI FUGGIRE...
NON È REATO
Per Alvaro Franchini, sergente maggiore della polizia cantonale, una normativa in tal senso non è necessaria

TICINO
05/08/2010 - tio.ch

LUGANO - In Italia, da gennaio, se durante un incidente stradale un animale viene ferito e non si chiamano i mezzi di soccorso veterinari e di vigilanza zoofila, si rischia una multa di 1500 euro. È la norma del nuovo codice di sicurezza stradale approvato dal Senato a parlare. Per la prima volta quindi in Italia gli animali vengono riconosciuti come "esseri senzienti", secondo principio in vigore in base al Trattato dell'Unione Europea.

Per il nuovo codice della strada dunque se non si soccorre un animale coinvolto in un incidente è reato. La nuova legge prevede altri due importanti punti quali l'uso delle sirene acustiche lampeggianti consentito alle autoambulanze veterinarie e la possibilità per una macchina privata che trasporta un animale in gravi condizioni di poter passare col rosso o andare oltre i limiti di velocità.

Normativa completamente assente in Ticino e che per Alvaro Franchini sergente maggiore della polizia cantonale non è necessaria.
"Per noi la collisione con l'animale è di fatto risarcita dall'RCI, come polizia il nostro compito è soltanto quello di constatare l'incidente e, se necessario, a seconda della ferite riportate dall'animale, attivare o meno tutta la catena d'allarme per l'intervento del veterinario o della protezione animali o quanto meno del guardia caccia".

Questo se la polizia viene allertata, ma quando chi investe l'animale scappa? "In genere l'automobilista subisce un danno per cui non scappa, ma piuttosto si preoccupa di denunciare l'incidente per essere risarcito dalla propria assicurazione. Nel caso però in cui questi, per un motivo qualsiasi, decida di non fermarsi e di non soccorrere l'animale, non esiste una normativa che punisce il mancato soccorso. L'animale, non direi che non è tutelato, ma piuttosto va considerato come un elemento improvviso, repentino, non altrimenti evitabile che mi si mette sulla strada".

Ma anche un bambino può essere un elemento improvviso. "La legge nell'articolo 26 che è la norma fondamentale parla di vecchi, fanciulli e infermi. L'animale non rientra tra le categorie difese, Semmai è contemplato laddove si presenta una segnaletica di pericolo che avverte sulla possibilità dell'attraversamento di una specie piuttosto che di un'altra, ma parliamo di animali selvatici o da pascolo, non di animali domestici. È il proprietario che deve vigilare sull'animale domestico".

Una normativa questa che non è solo italiana, ma che risponde a quello che è un Trattato dell'Unione Europea. "Il codice delle obbligazioni parla chiaro. Il proprietario d'animali deve esserne anche responsabile. Se il proprio cane è causa di un danno esiste un'assicurazione che si occuperà del risarcimento. C'è qui, è evidente, un fattore culturale che va preso in considerazione. Non mi sembra che in Ticino il problema sia così importante da richiedere addirittura una normativa specifica".

Quindi nell'eventualità in cui un automobilista, per soccorrere un animale ferito, non dovesse rispettare la normativa stradale non sarebbe in alcun modo giustificato? "La normativa stradale non prevede nulla del genere. Credo tuttavia che la Svizzera sia dalla parte degli animali, con una legislazione tra le migliori in Europa. Probabilmente, Stati come l'Italia, che arrivano a legiferare in questo modo, lo fanno perché, almeno sotto questo profilo si è riscontrata un'inciviltà di fondo. Eventi come questi, qui da noi, sono davvero sporadici. Inoltre credo che molti di questi animali uccisi siano randagi. Qui da noi il randagismo non è un fenomeno diffuso. Tutto ciò dovrebbe bastare a giustificare il perché non esista e ritengo che non sia necessaria, perché superflua, una normativa al riguardo".


Lugano, via Boschetto: MASSACRO DI ANIMALI
una decina di animali ha trovato la morte per stenti.
Gli autori due ragazzi: Lei è Joelle Moscato. Lui è Anouk Araya.

Via Boschetto e i suoi orrori
Animali morti e putrefatti: violata la LF, inchiesta penale in corso
 

La giovane titolare dell'appartamento e il suo amico sono stati collocati in una struttura protetta - Amministratore dello stabile e vicini avevano segnalato da tempo una situazione anomala e comportamenti molto strani

Poteva sembrare a qualsiasi cosa quell'appartamento, ma non certo a una casa dove delle persone vivono. Oggetti e indumenti sparsi ovunque tra escrementi e sporcizia. Gli inquilini della palazzina di via Boschetto avevano segnalato ripetutamente agli amministratori i disagi che quella diciannovenne mora - che nel palazzo ci abitava da circa un anno - e il suo amico, arrecavano. Avevano segnalato, in particolare, l'abbaiare disperato di uno dei due cani della ragazza che, a cadenze regolari, veniva abbandonato per giorni e giorni e che in quel modo chiedeva aiuto. Gli amministratori, a più riprese, erano intervenuti: verbalmente e con lettere raccomandate. Lei, però, le raccomandate non è mai andata a ritirarle e la storia è andata avanti. Sempre peggio. Oltre all'abbaiare dei cani da quell'appartamento giungevano urla, rumori, puzzo. Una sera di giugno, per liberare i due cani che la ragazza aveva «dimenticato» chiusi in automobile, era dovuta intervenire la polizia comunale. Uno dei due agenti era presente anche la sera del 16 luglio - quella in cui furono ritrovate le carcasse di diversi animali in avanzato stato di decomposizione - e fu lui a chiedere alla giovane dove fosse l'altro cane. Lei rispose che l'aveva venduto. Mercoledì 21, come riferito, è stato ritrovato, morto e nascosto in una coperta sotto il letto, dagli addetti alla disinfestazione dell'appartamento. Adesso, sia lei sia il suo amico, sono collocati in una struttura protetta. Il quadro dei due giovani, così come emerge dalla successione dei fatti, non è di quelli che parlano di equilibrio psicologico e serenità personale. Anzi: si potrebbe addirittura parlare di persone estremamente problematiche sia dal profilo sociale sia da quello medico.
Sarà però l'inchiesta, condotta dalla polizia, a fornire al procuratore pubblico Mario Branda gli elementi sui quali definire le responsabilità penali dei singoli. Allo stato attuale delle cose è verosimile la violazione dell'art. 26 della Legge federale sulla Protezione degli animali, violazione che può portare a sanzioni pecuniarie fino a un massimo di 20.000 franchi. Impossibile dire se i due abbiano agito di comune accordo o in ambiti e situazioni separate. Sta di fatto che, parallelamente all'inchiesta pena le, è in corso quella amministrativa. Le risultanze di entrambe potrebbero anche confluire in un divieto, per uno o per entrambi, di detenere animali in futuro. Ma questa è la teoria. L'inchiesta ha i suoi tempi che occorre rispettare.




 


NOVAGGIO: UCCISI DUE ANIMALI
Spari nel giardino di casa, a trovare la morte una rana e una testuggine. Lo spavento dei genitori. Scattata la denuncia al Ministero Pubblico

08/06/2010 - tio.ch

NOVAGGIO - Sarà l’inchiesta della polizia a dover appurare da dove sono partiti i colpi indirizzati in modo preciso contro gli animali del biotopo. Nei due casi, sia l’anfibio che la testuggine sono stati centrati alla testa.

Episodio inquietante quello accaduto oggi a Novaggio. Un episodio che ha suscitato il timore dei genitori, in quanto nel giardino di casa dove sono arrivati i colpi d'arma da fuoco è luogo di giuochi e di spensieratezza dei bambini che abitano nell'abitazione.

Gli animali uccisi sono stati controllati da un veterinario che ha steso il relativo rapporto ed è stata inoltrata al Ministero pubblico del Ticino denuncia penale contro ignoti, per violazione della Legge federale sulla protezione degli animali; della Legge federale sulla Caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici e per uso d’arma da fuoco nell’abitato.

La Spa di Bellinzona che segue il caso, ha provveduto ad avvertire del fatto il Veterinario cantonale e l’Ufficio Caccia e Pesca.


La vergogna del CDA
Un documento pervenutoci per posta testimonia dei fatti imperdonabili

Quelle di seguito sono due pagine di una fattura - alla quale sono state coperte delle parti che non ritenevamo giusto pubblicare - che mi è stata inviata da un* attivista del Centro di Documentazione Animalista di Lugano, che vuole rimanere anonimo. Con questo suo coraggioso gesto ha voluto dare un freno a certi fatti avvenuti all'interno di questo gruppo che si professa animalista.

Quando ho aperto la busta - tra l'altro con un errore nell'indirizzo- contenente questi documenti, non ho potuto credere ai miei occhi. Il bigliettino allegato parlava chiaro: spiegava quanto avvenuto e commentava quanto io ho evidenziato nei fogli.

Credo che ognuno di voi, lettori di questo blog, sarete in grado di trarre le vostre conclusioni in merito. Vi ricordo solo che questo gruppo tempo fa uscì con una campagna in favore dei gatti Fiv positivi, cosa lodevole per altro e da me ben accolta già in tempi non sospetti. Mi ero persino detta che finalmente qualcosa si stava muovendo, sperando che il centro di documentazione animalista ritornasse alle origini del movimento, ai tempi in cui ancora ci credeva nella causa e lavorava davvero in favore degli animali.

Ma come potete constatare anche voi ora, prove alla mano, mi sbagliavo e di molto.

Il mio pensiero va a queste anime prematuramente morte o mai nate per mano di persone che avrebbero dovuto salvarli.

Altri commenti non servono. Rimane solo l'amarezza e la rabbia.


COMUNE DI SORENGO
Emesso avviso di divieto alimentazione gatti randagi

AGGIORNAMENTO:

Comunichiamo che abbiamo avuto uno scambio molto civile tra lettere e mail con il municipio di Sorengo.

L'ordinanza di per se non è attiva, nel senso che non vengono fatti controlli e dunque non concretamente in atto.
Inoltre nel caso avessero bisogno di contenere con delle mirate sterilizzazioni i randagi della zona, il municipio ha avuto la nostra più totale disponibilità ad intervenire.

Dopo diversi scritti mail, si è arrivati ad un buon compromesso che aiuterà fattivamente gli animali.
Ci hanno assicurato che faranno tutto quanto possibile per salvaguardare il benessere degli animali e per qualunque problema in futuro ci contatteranno.

 

Offensiva Animalista invita la popolazione di Sorengo alla disobbedienza civile ed a non osservare il divieto comunale di nutrire i gatti randagi del territorio.

Perchè lasciare morire di fame esseri innocenti o indifesi invece che colpire chi abbandona gli animali è improponibile, crudele e indegno di un paese civile.

Il Municipio, nella seduta del 14 dicembre 2009, ha adottato uno specifico provvedimento che vieta l'alimentazione ai gatti randagi.

"Il Municipio, confrontato con ripetute lagnanze e segnalazioni di vario
genere pervenute dalla Cittadinanza, ha adottato nel corso del corrente
anno i necessari provvedimenti volti ad evitare il proliferare di colonie
feline.
Per ridurre il randagismo felino ed il propagarsi di malattie infettive, e
nell’ottica di un contenimento dei costi di intervento per le operazioni di
cattura, è fatto espresso divieto di deporre alimenti di qualunque
genere per la nutrizione dei gatti abbandonati o randagi.

Osserviamo che i contravventori saranno considerati a pieno titolo
proprietari degli animali che nutrono; pertanto, le spese conseguenti
alla cattura come pure per le prestazioni veterinarie saranno a loro
accollate.

Confidiamo nella vostra cortese comprensione e vogliate gradire i nostri
migliori saluti e auguri di Buone Feste.

IL MUNICIPIO

Sorengo, 16 dicembre 2009
Ris. Mun. 547/09

6924 SORENGO | TEL. 091/994 65 45 | FAX 091/994.59.81 | E-mail [email protected]"


COMUNICATO STAMPA:
Taglia sull'avvelenatore di cani al Cimitero di Lugano

Lugano, 03 febbraio 2010

Periodicamente, in Ticino, apprendiamo dai mass media, da amici e conoscenti, che numerosi gatti e cani vengono avvelenati. Ora è la volta di Lugano dove, nei pressi del cimitero, sarebbero già tre le vittime canine di qualche squilibrato.
Dal momento che, negli ultimi anni, non ci risulta siano stati catturati i responsabili di questi gesti, riteniamo di dover dare una svolta al modus operandi sin qui perseguito per fermare i colpevoli.

Abbiamo il vago sentore che la polizia nicchi, evidentemente convinta si tratti "solo di animali".

Offensiva animalista propone pertanto una taglia di 1'000.-- franchi sull'"avvelenatore del cimitero". La cifrà verrà corrisposta a chiunque riempia di botte il, o i , responsabili degli avvelenamenti.

Se qualcuno avesse solo sospetti, chiediamo si aggiunga a noi per formare una ronda che provvederemo a costituire al
più presto.

Non perderemo tempo né in denunce, né in prediche.

per informazioni:
Mail: [email protected]
Telefono: 0041/77.458.22.30


Taglia sui cormorani? No, taglia sui leghisti!
Il Mattino propone una taglia sui cormorani del lago Ceresio

notizia del 24/01/2010:
http://www.mattinonline.ch/115/prima-che-sia-troppo-tardi-taglie-sui-cormorani


La triste storia di cinque cani invisibili
una situazione che si protrae da diversi anni a Lugano (zona Cinestar)

Aggiornamento: A tutt'oggi la situazione non è cambiata: difatti l'approssimativo ed insoddisfacente rapporto dell'inviato dell'Ufficio del Veterinario Cantonale afferma di aver accertato la ferita alla zampa della cagna ma ha dichiarato che per il resto non è stato riscontrato nulla di anomalo. Un'affermazione pressapochista e del tutto contraria a quanto testimoniato da diverse persone, che nel corso degli anni hanno chiamato più volte sia l'UVC che la Protezione Animali, scandalizzate dalla costante condizione di degrado nella quale si trovano da sempre questi cani (e i loro predecessori), senza però aver mai un riscontro decisivo.

Durante questi giorni di freddo e pioggia, i cani sembra siano chiusi nella minuscola casetta:

Invitiamo tutti a dimostrare il proprio sdegno verso questa decisione e verso la condizione scandalosa nella quale si trovano questi poveri cani, contattandoci e contattando direttamente anche i signori Brumana (prorietari dei cani) e l'Ufficio del Veterinario Cantonale:

BRUMANA GIOVANNI
panetteria-pasticceria
via al Mulino 6 /Resega
6948 Porza

Telefono: 0041 91 941 44 53
Fax: 0041 91 941 44 54

Ufficio Veterinario Cantonale

Tullio Vanzetti, veterinario cantonale: [email protected]
Luca Bacciarini sostituto veterianario cantonale:
[email protected]

Telefono: 091 814 41 00
Fax: 091 814 44 44

La storia:
La sera del 19 novembre 2009 siamo stati contattati da una persona che ci ha segnalato un caso davvero pietoso: cinque cani, presumibilmente da caccia, che da anni vivono in un piccolo cortile isolato dal mondo civile, circondato da mura e da case, dietro la panetteria Brumana di Canobbio (zona stadio di Lugano). Ci siamo recati subito a visionare la situazione e quello che abbiamo visto è stato a nostro parere grave.

I cani vivono senza apparentemente dell’acqua a disposizione, senza cibo, camminano nei loro escrementi, non escono mai da questo spazio e una di queste cagne ha un problema alla zampa (come si evince dalle fotografie allegate). Inoltre abbiamo, non solo raccolto prove fotografiche che attestano lo stato degli animali, ma anche delle confidenze di persone che vivono o lavorano nelle vicinanze, e il quadro che ci è stato dipinto non è dei più felici: sembra infatti che questi cani vengano fatti accoppiare per poi venderne i cuccioli e che la situazione si protragga ormai da anni.

Non abbiamo potuto appurare di chi fossero questi cani, ma lunedì 23 novembre abbiamo allertato l'ufficio del veterinario cantonale con una denuncia dettagliata e sembra che ora stia seguendo il caso. Purtroppo però a tutt’oggi i cani sono nella medesima condizione, nulla si è fatto nemmeno per la cagna con il problema alla zampa.

Offensiva Animalista con questa denuncia pubblica vuole rendere attenti i ticinesi di quanto avviene purtroppo anche nel nostro Cantone ai danni dei più deboli, anche perché questo stato di cose si protrae da anni e sembra che nulla sia stato fatto fino a adesso per migliorare la loro esistenza.

Puntiamo il dito contro chi detiene questi animali, contro chi ha fatto finta di non vedere per molto tempo, contro chi non ha agito per aiutarli ma poteva farlo.

Siamo nel 2009, siamo in paese che si definisce civile; eppure questi esseri senzienti sono come invisibili. Ma se si fosse trattato di bambini, siamo certi, sarebbero già in salvo.

vedi dimensione grande: http://www.flickr.com/photos/oanimalista/sets/72157622817370621/

 

 


Il Caffè della domenica - 08.11.2009
Articolo di elogio al circo Knie e superficiale intervista ad uno psicologo di parte


Heinz Leinhard - presidente SPA
Editoriale sui fatti contro Daniel Vasella e Novartis "Triste realtà"



Seydoux-Christe Anne e i 12 firmatari dell'atto parlamentare
Ecoterroristi e gruppuscoli estremisti violenti: la Svizzera dispone di sufficienti strumenti?


La parlamentare Seydoux-Christe Anne e: Bieri Peter, Bischofberger Ivo, David Eugen, Fournier Jean-René, Frick Bruno, Graber Konrad, Imoberdorf René, Lombardi Filippo, Maissen Theo, Schwaller Urs, Stadler Hansruedi, Stähelin Philipp hanno presentato il 24.09.2009 la seguente interpellanza (09.3892):

Testo depositato
Nel corso dell'estate estremisti animalisti hanno commesso reati contro il signor M. Vasella e la sua famiglia. Alcuni collaboratori della Novartis sono anch'essi già stati vittime di questo tipo d'estremismo. Simili azioni preoccupano seriamente gli ambienti della ricerca biomedica in Svizzera, uno dei Paesi più severi in materia di sperimentazione animale.

In un comunicato stampa del 17 settembre 2009 il Ministero pubblico della Confederazione informa di essere giunto alla conclusione che la competenza della Confederazione non è data né per quanto concerne i fatti né a livello di legislazione. La Polizia giudiziaria federale (PGF) dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) coordina le indagini e lo scambio di informazioni tra le autorità svizzere e quelle straniere. I Cantoni sono responsabili del perseguimento penale, del primo intervento sul posto e delle questioni relative alla sicurezza.

Invito Consiglio federale a rispondere alle seguenti domande:

1. Le attuali disposizioni legali sono sufficienti per lottare in maniera efficace contro i gruppuscoli estremisti violenti e prevenire le loro azioni illecite?

2. Da qualche anno in Gran Bretagna lo strumentario legale che consente di fronteggiare gli estremisti animalisti è stato rafforzato con successo. È possibile prendere spunto da questa esperienza per completare la legislazione svizzera?

3. Il disegno di modifica della legge federale del 21 marzo 1997 sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI) è stato rinviato al Consiglio federale dal Consiglio degli Stati nella sessione primaverile 2009. Le misure previste nel quadro di tale disegno sono limitate agli ambiti della lotta al terrorismo, dello spionaggio politico o militare e del commercio illegale disostanze radioattive. A che punto si trova il disegno di modifica della LMSI? Non sarebbe opportuno estendere ai gruppuscoli estremisti violenti il campo di applicazione delle misure previste?


RSI - trasmissione "latele"
Servizio "Senza Auto" andato in onda il 22.08.2009 - ore 12:00

Durante questo servizio si è deciso di far correre due noti piloti ticinesi di corsa automobilistica, Philipp Peter e Joël Camathias, senz'auto, ovvero in groppa a degli asini, per le strette vie di un borgo.
Questo servizio a dir poco vergognoso, "degno" della TV di Stato svizzera (che ultimamente sta combinando non poche nefandezze), si è svolto a Mezzovico - paese già tristemente noto per il palio degli asini ed accorso prontamente ad applaudire questa ennesima barbarie - sotto una pioggia fine ma sufficiente a far sbandare e scivolare i poveri asini malcapitati, già barcollanti a causa dell'enorme peso dei due improvvisati fantini.

Vergogna RSI!

vedi il video del servizio


Palio di Mezzovico "cursa di asan"
in programma il 30.08.2009

Come per il Palio degli asini di Mendrisio, visto che l'abominio si ripeterà anche a Mezzovico-Vira, e visto che i diretti interessati non paiono aver compreso bene le motivazioni che ci spingono ad essere totalmente contrari a manifestazioni di questo tipo, pubblichiamo un nuovo articolo (tratto dalla presentazione della manifestazione) rivisitato per aiutare il lettore a comprendere il punto di vista di un animalista nei confronti delle feste in cui si fa uso (come fossero OGGETTI) di animali. Questa volta abbiamo scelto il lebbroso, figura bistrattata ed emarginata dalla società intera nell'indifferenza generale. I lebbrosi venivano derisi e costretti a portare campanelli per segnalare la propria presenza, costretti a vivere alla mercé di una società crudele e malata. Buona lettura.

"Cursa di Lebruus" - Mezzovico-Vira

Cari Amici,

Archiviata con successo, con l'aiuto di un tempo eccezionale, l'ultima edizione, ci apprestiamo a vivere la
ventitreesima "cursa di lebruus".

In linea di massima sarà come le manifestazioni precedenti ma, quest'anno, ritorneranno dopo qualche anno di assenza,
gli sbandieratori "Del Borgo del Monatto" di Alba con il loro folclore medievale e le loro suggestive produzioni.
Inoltre saremo allietati dalle note della guggen "Amici della Piaga".

La nostra tre giorni terminerà con la corsa dei lebbrosi, dove l'ammorbato sarà il principale protagonista, giocherà
con i bambini (a debita distanza) e da loro sarà vezzeggiato e accarezzato e acclamato dal pubblico.

Vorrei tranquillizzare la popolazione sul comportamento che si terrà verso i lebbrosi i quali godranno del massimo
rispetto.
Il nostro regolamento specifica chiaramente che i lebbrosi non devono essere maltrattati, né disturbati con fruste o
altri oggetti non devono subire abusi.

E come avrete sicuramente già constatato il simpatico bipede fa quello che vuole: è lui il re della festa.
Il nostro è un gioco per far divertire grandi e piccini.

Prepariamoci dunque con entusiasmo a vivere questo evento!

 


La Regione Ticino
Rispondiamo al tendenzioso articolo pubblicato il 24.08.2009 in riferimento alla menzione nella Gogna di Offensiva Animalista della cacciatrice 24enne


Pensate pensate, la Regione, la cui veste grafica è semplicemente rivoltante, giornale radical-massonico, si stupisce perché gli animalisti sono contro la caccia e la Pedrazzini vuole dare una nuova immagine al loro club di assassini.

 

Rispondiamo al tendenzioso articolo apparso sulla Regione in riferimento alla menzione in gogna della cacciatrice Lucia Pedrazzini (vedi più in basso):

Vorremmo innanzitutto chiarire che l'inserimento in gogna da parte nostra non è in alcun modo imputabile al fatto che la Pedrazzini sia una donna, come insinuato dalla Regione. L'unico motivo per cui la signora è presente nella sezione del sito è che si tratta di una cacciatrice, per di più di giovane età.

Desideriamo poi soffermarci sul rispetto che tanto preme alla signora Pedrazzini: lei parla di rispetto, ma inizi lei a rispettare le vite di esseri senzienti e sensibili. Ci sentiamo infatti offesi e scandalizzati che una persona possa trovare divertente, utile, appagante e degna di rispetto ed encomio una pratica violenta come quella di uccidere creature innocenti ed indifese.

Una delle attività più antiche al mondo? Anche la schiavitù, l'infibulazione, il rogo degli infedeli sono pratiche antiche. Sono degni di rispetto? Assolutamente no.

Il rispetto non è presente nel nostro vocabolario? Per quanto ci riguarda il rispetto non è assolutamente contemplato nemmeno dalla signora Pedrazzini, specialmente nei confronti della vita.

Immagine veritiera e completa della caccia? Utilità ambientale? La caccia è uccisione di esseri senzienti. Non c'è alcuna fantomatica motivazione od utilità che la giustifichi. O forse, parlando di contenimento delle popolazioni in sovrannumero, allora dovremmo fare lo stesso discorso anche per il genere umano, il quale supera di gran lunga tutte le altre specie in quanto a sovrappopolamento. Ma non credo che sia altrettanto accettato che qualcuno, per rimediare a questo problema, vada in giro con un fucile a sparare alle persone.

 


DANIEL VASELLA e i giornali che lo assecondano
il termine "Tier-Terroristen" si sta inculcando ovunque a causa loro!

"Chi di spada ferisce di spada perisce". "Chi la fa, l'aspetti". "Chi semina vento raccoglie tempesta". Insomma, vedete voi quale sarebbe stato il titolo più appropriato da pubblicare sui giornali per commentare l'incendio della villa e la profanazione della tomba della madre di Daniel Vasella, gran guru di Novartis. Un uomo scosso dalla paura (anche se lui, novello Arnold Von Winkelried, ha dichiarato che paura non ne ha), “vittima” di un gruppo di animalisti radicali.

E invece no.

La stampa politicamente corretta si è ovviamente scatenata, definendo terroristi persone che neppure la polizia - e ce ne vuole - osa definire tali, come ha del resto precisato ai mass media il responsabile delle indagini sulle azioni messe a punto dagli animalisti.

Quando l'amministratore delegato di una società fa torturare e sterminare migliaia di animali ogni anno, nei suoi o negli altrui laboratori non potrebbe fregarcene di meno, in un mondo che va al contrario come quello contemporaneo, si aspetta lodi e incensi. Tappeti rossi e peana. Oltre a un magro stipendio di oltre 44 milioni di franchi. E, beninteso, nessuno deve fiatare.

Ogni tanto, invece, c’è anche qualcuno che non gradisce.

Sorpresa!


Il capo di quella vergogna nazionale chiamata Novartis, azienda che, dopo aver fatto assassinare migliaia di animali ogni anno, avvelena milioni di uomini con le sue pozioni miracolose, si atteggia a povera vittima. E al suo capezzale (no, Vasella non è morto, e purtroppo gode ancora di buona salute) è persino corso quel simpaticone di Pascal Couchepin, il consigliere federale che doveva fermare l’esplosione dei costi della salute e che, invece (toh guarda), li ha fatti esplodere. “Non sono amico di Vasella – ha tuonato il ministro mettendo le mani avanti-. Ma ho voluto testimoniargli la mia solidarietà”.

Le baggianate sulla necessità della vivisezione che Vasella ha dispensato ai giornalisti scodinzolanti, ignoranti per partito preso, e ignari del fatto che la sperimentazione animale è una frode scientifica, oltre ad essere un’aberrazione da un punto di vista etico e morale, vada a raccontarle ai duri di comprendonio e ai delinquenti.

Non a noi.

Vada a raccontare le sue menzogne pure agli “animalisti” al rosolio, ai protezionisti, rifugisti, scrivanisti, e a tutti coloro che condannano sempre la violenza, ma la praticano ogni giorno mangiando carne e pesce, formaggio e uova o consumando regolarmente farmaci testati su animali perché non sopportano neanche per cinque minuti un’emicrania o un raffreddore.

Vasella vada a raccontare le sue sporche menzogne a quei genii che definiscono controproducenti certe “azioni estremiste”.

Controproducenti per chi?

C’è pure gente che scrive lettere aperte al patron di Novartis, spiegandogli in dettaglio quanto inutile e pericolosa sia la vivisezione.

Come se Vasella non lo sapesse…

No, ma dico…

Vasella è un uomo rivoltante. Non un cretino.

In ogni caso, grazie al loro ineccepibile lavoro, quegli zoofili che se non hanno il permesso scritto di polizie e municipi non tirano fuori neanche una trombetta, di risultati ci sembra ne abbiano portati a casa pochini. In compenso, quello che portano a casa di tanto in tanto è un bel po’ di denaro. Merito delle dettagliate istruzioni pubblicate sulle loro riviste con cui spiegano a innocenti vecchiette in attesa della dipartita, come e a chi lasciare i loro averi.

I pacifisti al rosolio, se il dialogo, il confronto, le petizioni e gli appelli sono l’unico strumento di lotta, non sanno però spiegare certi particolari.

Al loro posto parlano le cifre.

Gli animali vivisezionati e sterminati ogni anno non fanno che aumentare. Nel corso del 2008, nella sola Svizzera, hanno superato la soglia delle 700 mila “unità”.

Dicasi settecentomila.

Un’ecatombe.

Topi, ratti, gatti, cani, maiali, cavalli, scimmie.

Tutto per il bene dell’umanità, ovvio.

E c’è pure chi, evidentemente con un quoziente di intelligenza stratosferico, ci crede pure. O chi, vorrebbe sedersi intorno a un tavolo (possibilmente imbandito) e spiegare a Vasella che dovrebbe rinunciare per amore nei confronti degli animali e dell’umanità tutta, ai suoi 44 milioni di franchi. Come no. Perché una cosa è chiara: niente vivisezione, niente veleni nelle farmacie, niente soldini in saccoccia.

Cosa dire?

Noi diciamo, ad esempio, che la pericolosissima cellula terroristica conosciuta con il nome di ALF, dalla sua fondazione, ha liberato oltre 100 mila animali in tutto il mondo.

Sapete quanto frega agli animali sapere come è stata ottenuta la loro liberazione…

Certo, certo, la violenza va sempre condannata, no?

Non ci eravamo accordi che questa massa informe di giornalisti, politici, zoofili, amici dell’umanità tutta, fossero un concentrato all’ennesima potenza di Madre Teresa di Calcutta e di Gandhi.

Che sbadati, che siamo.

(Il termine "terrorista" viene usato esclusivamente per organizzazioni che operano contro un intero Stato, ma forse il Signor Vasella con la sua Novartis, crede di essere pari ad uno Stato).

 

COMMENTI

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Offensiva Animalista
10-10 18:21:06
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Grazie Iris per il tuo resoconto che combacia perfettamente con i racconti precedenti de "le avventure di Misslin", il nostro "seguace" più accanito, quando si tratta di Zoo al Maglio. Per ricordare al meglio le sue prodezze, presto pubblicherò qualcosa sul sito, così potrai rifarti quattro ghignate verso questo bizzarro personaggio che agisce per non si sa quale ideale, utopico e surreale, nel quale i prigionieri sono felici di stare chiusi in gabbia e dove forse, in realtà, dal loro punto di vista potremmo essere noi i prigionieri che loro guardano con curiosità dal loro "sconfinato" mondo di qualche metro quadrato.

IP: logged

 
ulrike knife
4-10 22:46:03
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Mi chiamo Iris, cittadina svizzera, e vivo in Spagna da ormai quattro anni. Questa domenica – giorno degli animali – San Francesco- sono stata invitata da una amica a partecipare ad una manifestazione pacifista contro l’incarcerazione degli animali allo zoo di Magliaso.

All’arrivare al luogo d’incontro, trovo i giovani educati e democratici del gruppo Offensiva Animalista.

Mi accolgono amichevolmente, e bevendo molta acqua viste le stupende condizioni metereologiche, iniziamo la manifestazione. L’ambiente è tranquillo, siamo tutti molto contenti di poter manifestare per la libertà degli animali che altro non sono che i nostri cugini di 1° grado.

Lo slogan è realista e razionale: chiediamo la riconversione di questo zoo in uno piu’ moderno-autoctono-rispettoso come quelli che esistono in altri paesi piu’ avanzati in questo campo, come in Germania.

Chiediamo anche che venga messo il punto finale alla speculazione finanziaria che gira attorno allo sfruttamento ed alla vendita dei cuccioli che nascono qui’.

Infine, se il consto monetario per la riconversione dello zoo fosse troppo “alto” (qual’è il prezzo della libertà?), chiediamo una chiusura “naturale” dello zoo: se gli animali non procreano, con gli anni gli “adulti” se ne andranno a miglior/libera finalmente vita.

Tutto qui’.

Osservo contenta come le famiglie s’interessano alla nostra azione, si avvicinano, parlano con noi e accettano i nostri foglietti sorridendo e ringraziando.

E sono proprio i bambini i piu’ interessati!

Mi fumo una sigaretta, e siccome mi da un po’ di nausea, sputo per terra.

Proprio in quel momento, passa una macchina quasi sui miei piedi.

Il conduttore, un uomo sulla quarantina con una macchina decisamente inquinante, inizia ad insultarmi pesantemente per aver sputato “vicino alla sua macchina”. Io gli rispondo in spagnolo, dicendoli che il suolo e’ pubblico e che quasi m’investe, poi glielo dico in italiano. Pare non importa in quante lingue glielo spiego. S’arrabbia infondatamente ancor di piu’ e m’insulta per il mio taglio di capelli.

La spiacevole vicenda finisce qui’.

A questo punto, inaspettatamente, mi accorgo di un bizzarro personaggio, il signor Misslin, maestro di scuola elementare a Viganello, sulla cinquantina e vestito buffamente. Sta scrivendo tutto quello che facciamo (perlomeno… la sua distorsionata visione) e fa contro-propaganda invitando ed accompagnando i clienti a entrare allo zoo.

La prima cosa che mi passa per la testa e’ che si tratta di un lavoratore al servizio della famiglia Fehr, che riceve allettanti bustarelle non con contenenti di certo gli “auguri” per questo giorno animale.

Mi avvicino a lui, mi ci siedo accanto e gli chiedo di raccontarmi chi e’ e cosa fa e se per favore mi lascia leggere quello che sta scrivendo su di me. Vedo come gli cresce l’ego, mi dice:

“Ma come, non sai chi sono? Sono il famosissimo signor Misslin (?) e sono qui’ per controllare “che tutto vada bene”. Ho gli avvocati. Sono contro la vostra ideologia giacche’ siete degli antidemocratici e perche’ sono convinto che gli animali in gabbia non soffrono. Di fatti ho molti serpenti che vivono “felici” in acquari per pesci (li chiama terrari). No, non ti faccio leggere nulla. Sei una incivile, hai intimidato il conduttore. Domani leggerai il mio articolo sul giornale.”

“Vabbe’ “ gli dico ammutolita “Allora scrivero’ io su di Lei, e lo leggera’ sul giornale. Buon giorno degli animali a Lei… auguri ai suo “felicissimi” serpenti (il signor Misslin e’ sotto denuncia per problemi con i suoi serpenti).”

E finisco qui’ la mia storiella del terrore, giacche’ in questo giorno cosi’ gioioso non mi sono potuta manifestare in pace. Vabbe’, lo faccio ora:



ANIMALI FUORI DALLA GABBIA

ANTI-ANIMALISTI IN GABBIA (ad essere felici come dicono loro)



E le bustarelle, quelle potrebbero essere spese in un miglior modo. Grazie.

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anonimo
17-02 16:29:25
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si sa che prima del vostro comunicato Besomi i cani non li voleva prendere, quindi avete fatto bene!

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nadja
7-01 13:48:12
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siamo con voi...

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