CORRIDE, PALII E FESTE CRUDELI
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La Pasqua. Riflessione di un'attivista.
20 aprile 2014
Oggi è una giornata importante per i cristiani.
Io sono stata cresciuta da cattolica, e mi sento cmq molto vicina alla mia religione, anche se ci sono delle cose con la quale non sono d'accordo, oggi vorrei proprio toccare il tasto, tradizione Cristiana e Pasqua:
Tante persone sono oggi ancora convinte che mangiare l'agnello a Pasqua sia una tradizione cristiana, ma ne siamo proprio sicuri?
Gesù stesso scelse di non mangiare l'agnello a Pasqua, come ci riportano le parole del Santo Padre Benedetto XVI in Coena Domini 2007, ad indicare che è Lui l'unico Agnello che può salvare e redimere l'uomo.
Proprio parlando di Gesù, è curioso pensare alla definizione datagli da Giovanni Battista: Agnus Dei, ”agnello di Dio”. Mettere un agnello ammazzato in tavola diventa così, seppur inconsapevolmente, un gesto sadico, a perenne ripetizione della sofferenza di Cristo a mano umana, senza alcuna possibilità di salvezza (e senza averne capito il senso).
Insomma, Dio, Gesù, non sono forse testimoni dei principi di compassione e carità verso ogni essere vivente?
Non dovrebbe forse un cattolico essere pervaso da profondo orrore mentr mangia un mite agnellino nel cui nome il Cristo si è identificato?
Nel Vangelo Esseno della Pace Gesù dice: "Chi uccide un animale uccide suo fratello. Non uccidete e non mangiate le carni delle vostre prede innocenti se non volete diventare schiavi di Satana: questo è il sentiero della sofferenza e della morte. Non uccidete né uomini né animali perché io vi chiederò conto di ogni animale ucciso come di ogni uomo." E nelle Pergamene del Mar Morto dice ancora Gesù: "Sono venuto per porre fine ai sacrifici ed ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l'ira di Dio non si allontanerà da Voi." E negli stessi documenti Gesù rimprovera aspramente anche i pescatori: "Forse che i pesci vengono a voi a chiedere i frutti della terra? Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime." A conferma di quanto suddetto S. Girolamo scrive: "Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare la carne. Tale autorizzazione è stata aggiunta dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale, ma in principio non fu così."
Quindi una tradizione crudele e sanguinaria che deve essere abolita perché non trova giustificazione né sul piano storico, né su quello religioso, né tantomeno sul piano morale ma che preclude lo sviluppo della civiltà dell‚amore e della giustizia.
Le ricorrenze popolari e religiose sono spesso l'occasione per organizzare sagre, palii e altre manifestazioni crudeli durante le quali cavalli, asini, anatre, oche, tori, mucche, buoi, capre, e altre specie ANIMALI Sono sottoposti a crudeltà e abusi.
Al riparo della tradizione, gli animali si frustano, si sovraccaricano, si usano come bersagli, si obbligano a correre su percorsi accidentati e pericolosi, si forzano a trascinare carretti.
Nessuna tradizione può giustificare lo sfruttamento e il dolore dei più deboli, né le torture o le sevizie possono essere considerate un patrimonio culturale da tramandare alle generazioni future.
Costituisce un passo fondamentale ed indispensabile giungere a considerare gli animali come in realtà sono:
esseri senzienti e consapevoli, capaci di provare, come noi, emozioni e dolore.
Al palio di Mendrisio non tutti si divertono
Dal 1983, ogni anno, si svolge a Mendrisio il cosiddetto Palio: manifestazione popolare "di amicizia, solidarietà e incontro"; momento-clou della manifestazione è la Corsa degli Asini, nella quale i rioni del borgo si sfidano cimentandosi in una gara a dorso d'asino.
Giovani e anziani, donne e uomini, tutta la popolazione è in festa per queste giornate di giochi; tutti si divertono, o quasi…
Non crediamo infatti che i simpatici quadrupedi protagonisti di questa presunta "festa" si divertano molto: li abbiamo visti, nervosi, irrequieti, le lunghe orecchie abbassate, chiaramente a disagio nel bel mezzo della folla urlante alla quale non sono abituati.
Ma che ne è veramente di questi asini durante il Palio?
Dopo essere stati condotti sul percorso che dovranno affrontare, gli asini attendono che la sorte li attribuisca ai "fantini" di ogni rione; una volta preso possesso delle loro cavalcature, i fantini montano sugli asini che, non senza difficoltà, vengono allineati sulla linea di partenza nel caos più generale.
Dopo il "via!" dell'arbitro, alcuni asini, forse i più abituati ad essere sfruttati dall'uomo per le sue esigenze, si incamminano, mentre altri, che non vogliono saperne di assecondare le volontà del fantino, restano immobili,meritandosi presto pesanti manate sulla schiena, seguite da altri escamotages per cercare di metterli in marcia, nella maggior parte dei casi infruttuosi. È a questo punto che, di solito, il fantino scende dal malcapitato asino e, tra le risa della folla divertita, inizia a strattonare l'animale per le briglie,tirandolo con tutte le forze fino a costringerlo a camminare. L'asino viene spinto, tirato, strattonato, finché finalmente inizia a muoversi.
Alla fine delle corse, gli animali vengono condotti all'esterno del circuito, seguiti da orde di bambini di tutte le età che, urlando e schiamazzando, iniziano ad importunarli. Solo dopo alcune ore verranno finalmente ricondotti al loro pascolo.
È giusto, in nome della tradizione e del divertimento, sottoporre gli animali a simili crudeltà e abusi?
I media, con i loro soliti e vergognosi servizi, arrivano addirittura a scherzare sulla proverbiale testardaggine dei quadrupedi dalle lunghe orecchie. Abbiamo visto la folla ridere quando un fotografo ha messo in testa ad un asinello un berretto da baseball. Ancora una volta gli animali vengono ridicolizzati, derisi, sfruttati, malmenati,sopraffatti, obbligati ad azioni che vanno contro la loro natura, con la solita prepotenza tipica della specie umana.
Anche gli asini sono esseri senzienti e consapevoli, con le loro emozioni, i loro sentimenti, le loro paure, capaci come noi di provare dolore e sconforto.
Siamo consapevoli che la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica non la pensa come noi, anzi ci prende per fanatici ed estremisti quando facciamo notare queste cose, "con tutti i bambini che muoiono di fame nel mondo".
Ma noi non ci stiamo. Non ce la facciamo proprio a stare zitti, non taceremo mai fin quando gli animali saranno sottoposti a crudeltà e ad abusi, a torture e angherie, di qualunque natura essi siano.
È ora di dire basta a queste cose, è ora di smetterla di pensare che l'uomo può tutto sulla Natura e sugli animali. Dal canto nostro saremo sempre pronti a difendere i più deboli, saremo sempre schierati dalla loro parte; loro sono i Senza voce, possono contare solo sulla nostra per guadagnarsi un minimo di dignità.
Attività:
Palio degli asini: quando il "benessere animale" passa in secondo piano
25.05.2013, Mendrisio
L'asino, per sua natura, non è portato a correre con in groppa un fantino, né tanto meno a farlo su ordine di uomini e megfoni urlanti, circondati da una folla rumorosa e in un ambiente trafficato come quello dove si svolge il palio a Mendrisio. È ora di far rispettare le leggi vigenti nel nostro Paese in materia di benessere, dignità, abuso, stress psicologico e maltrattamento animale, anche se ciò dovesse significare mettere da parte sciocche e pseudo-tradizioni (che in realtà tali non sono) per lasciare spazio ad iniziative più costruttive e rispettose dell'Altro. Ci sono molti modi per divertirsi e prendersi gioco di un essere senziente, sensibile e introverso non ci sembra proprio quello migliore.
PALIO DEGLI ASINI
Mozione parlamentare di Patrizia Ramsauer
Giubiasco, 12.05.2011
Palio degli asini
MOZIONE
Il 29 novembre 1991 il veterinario cantonale aggiunto Andrea Vicari, rispondendo ad una lettera della Società protezione animali di Bellinzona che chiedeva un parere in merito allo svolgimento del palio degli asini di Ravecchia, scriveva:
"L'art. 22 cpv. 2 lett. e) della Legge federale sulla protezione degli animali vieta espressamente l'utilizzazione di animali per esibizioni o fini analoghi, se ciò comporta manifestamente dolori, sofferenze o lesioni per essi.
Da parte nostra riteniamo che la norma sopracitata sia assolutamente applicabile nel caso in questione."
L'art. 22 cpv. 2 lett. e) dell'allora Legge federale sulla protezione degli animali recitava:
"E' vietato inoltre:
...
e. utilizzare animali per esibizioni, pubblicità, riprese cinematografiche o fini
analoghi, se ciò comporta manifestamente dolori, sofferenze o lesioni per essi;
..."
Il palio degli asini di Ravecchia da parecchi anni non ha più luogo presumibilmente per ragioni organizzative ma non - per quel che mi risulta - perchè l'Ufficio del veterinario cantonale, nonostante la presa di posizione, abbia dato ordini in questo senso.
Nell'attuale Legge federale sulla protezione degli animali si può paragonare all'ex art. 22 cpv. 2 lett. e) il nuovo art. 4, e in particolare il cpv. 2 che recita:
"Nessuno ha il diritto di infliggere ingiustificatamente dolori, sofferenze o lesioni a un animale, porlo in stato d'ansietà o ledere in altro modo la sua dignità. E' vietato maltrattare e trascurare gli animali o affaticarli inutilmente."
Ho appreso con piacere - e per una volta applaudo l'Ufficio del veterinario cantonale - che lo scorso anno sono stati proibiti i combattimenti con le mucche se non erro alla fiera di San Martino a Mendrisio.
Chiedo pertanto vengano proibiti in tutto il Canton Ticino i palii degli asini ed eventuali ulteriori manifestazioni con animali che comportino per gli stessi dolori, sofferenze, lesioni, stato di ansietà, lesione della propria dignità e quant'altro indicato negli articoli di Legge.
Con ossequio.
Giubiasco, 12 maggio 2011 Patrizia Ramsauer
PALIO DELLE GALLINE
Alla Festa di Redde un'anacronistica quanto barbara ricorrenza
Bosco di Vaglio (Ticino) - 05 e 12 settembre
Durante i sabati del 5 e del 12 settembre, come ogni anno, si svolge, nel bosco di Vaglio (qualche chilometro sopra Tesserete) la Festa di Redde. Una rievocazione medievale che potrebbe essere un piacevole modo di passare il sabato pomeriggio. Se non fosse che al suo interno vi è l'ennesima trovata per sbeffeggiare e maltrattare esseri deboli ed innocenti: il palio delle galline.
Ci siamo recati sul posto per appurare i fatti e abbiamo trovato diverse situazioni poco felici:
cavalli ed asini messi in vendita per un'ora in cambio di un giro al pari di una giostra al luna-park, mucche scozzesi e capre in esposizione...
Il peggio è cominciato quando, dalle 10 alle 15, si è tenuta l'asta per aggiudicarsi le galline che sarebbero poi state usate dai loro vincitori per la corsa nel palio delle galline, di lì a poco. Il fatto che l'asta si sia svolta alla "piazza della vergogna" la dice lunga.
Dal regolamento (cliccare l'immagine per ingrandirla) si legge che ogni gallina rappresenta ciascuno dei dodici antichi paesi della Criviasca o Greviasca - l'oggi Capriasca, un po' come gli asini dei palii rappresentano i rioni. Motivo sufficiente, sembra, per maltrattare questi animali in mezzo ad una folla urlante e disordinata di gente divertita dal loro comportamento imprevedibile.
A nessuno viene in mente che le galline si comportano in maniera così "insubordinata" semplicemente perché sono prese dal panico e assolutamente non sono portate a correre lungo percorsi prestabiliti e che, per scappare da quest'incubo di strilla, tentano di saltare e svolazzare via? Ma forse è proprio questa violenza psicologica che diverte tanto la gente. Il che è sconcertante.
Nonostante a inizio gara il giudice abbia più volte detto di prendere le galline senza far loro del male, riteniamo che questo non possa essere sufficiente a far risparmiare agli animali di vivere attimi di stress e terrore immensi.
Sensazioni che noi non possiamo immaginare, non essendo nei loro panni, ma che possiamo intravedere con un minimo di sensibilità. Sensibilità verso gli esseri viventi che sembra essere sempre più rara nelle persone, visto l'atteggiamento assunto in occasione di certi spettacoli barbari e anacronistici, oltre che vergognosi.
Il video che segue ne è la prova.
PALIO DEGLI ASINI
Boicottiamo la "cursa di asan" di Mezzovico!
Domenica 30 agosto 2009
Come per il Palio degli asini di Mendrisio, visto che l'abominio si ripeterà anche a Mezzovico-Vira, e visto che i diretti interessati non paiono aver compreso bene le motivazioni che ci spingono ad essere totalmente contrari a manifestazioni di questo tipo, pubblichiamo un nuovo articolo (tratto dalla presentazione della manifestazione) rivisitato per aiutare il lettore a comprendere il punto di vista di un animalista nei confronti delle feste in cui si fa uso (come fossero OGGETTI) di animali. Questa volta abbiamo scelto il lebbroso, figura bistrattata ed emarginata dalla società intera nell'indifferenza generale. I lebbrosi venivano derisi e costretti a portare campanelli per segnalare la propria presenza, costretti a vivere alla mercé di una società crudele e malata. Buona lettura.
"Cursa di Lebruus" - Mezzovico-Vira
Cari Amici,
Archiviata con successo, con l'aiuto di un tempo eccezionale, l'ultima edizione, ci apprestiamo a vivere la
ventitreesima "cursa di lebruus".
In linea di massima sarà come le manifestazioni precedenti ma, quest'anno, ritorneranno dopo qualche anno di assenza,
gli sbandieratori "Del Borgo del Monatto" di Alba con il loro folclore medievale e le loro suggestive produzioni.
Inoltre saremo allietati dalle note della guggen "Amici della Piaga".
La nostra tre giorni terminerà con la corsa dei lebbrosi, dove l'ammorbato sarà il principale protagonista, giocherà
con i bambini (a debita distanza) e da loro sarà vezzeggiato e accarezzato e acclamato dal pubblico.
Vorrei tranquillizzare la popolazione sul comportamento che si terrà verso i lebbrosi i quali godranno del massimo
rispetto.
Il nostro regolamento specifica chiaramente che i lebbrosi non devono essere maltrattati, né disturbati con fruste o
altri oggetti non devono subire abusi.
E come avrete sicuramente già constatato il simpatico bipede fa quello che vuole: è lui il re della festa.
Il nostro è un gioco per far divertire grandi e piccini.
Prepariamoci dunque con entusiasmo a vivere questo evento!
PALIO DI MENDRISIO:
Offensiva Animalista presente!
Sabato 30 maggio 2009
Offensiva Animalista si è recata presso il prato del Vecchio Ginnasio di Mendrisio per documentare, anche quest'anno, ciò che succede durante il Palio degli Asini.
Ciò che i nostri attivisti hanno potuto constatare è stato il trattamento tutt'altro che dolce (come sostenuto da tutte le autorità coinvolte) verso i miti animali.
Strattoni,incitamenti per mezzo di sculacciate, strepiti ed urla non sono certo mancati nemmeno quest'anno.
Come si può evincere dalle foto e dai video, nonostante i tristi sguardi dei miti asinelli i presenti non hanno esitato ad incitarli senza tanti complimenti nel compiere un innaturale giro del campo montati da fantini tutt'altro che leggeri, inducendo il pubblico a deriderli miseramente.
Poco lontano dal Palio, inoltre, come sempre non è mancata la griglia sulla quale i corpi di altri animali venivano bruciati.
Ci chiediamo come sia possibile predicare e vantarsi di rispetto verso gli animali vista questa nefanda presenza e visto il trattamento con il quale gli asini sono stati condotti.
Vorremmo infine far notare lo stato degli asini, costretti ad attendere il loro turno alla mercé di chiunque legati contro un muro: pelo sparuto e in molte parti mancante, briglie strette e scomode, il fastidio dell'afa e del rumore.
Come questa festa possa essere considerata totalmente priva di crudeltà, alla luce di quanto detto e alla luce dell'evidente mancanza di dignità cui gli asini sono costretti, rimane un mistero.
I seguenti video mostrano bene la scarsa delicatezza dei fantini sugli asini:
Qui sotto una rivisitazione di articolo giornalistico apparso questa settimana in una rivista del medrisiotto e riscritto con gli occhi di un animalista.
Perché noi crediamo che un bambino e un animale abbiano gli stessi diritti, non solo a parole. Ambedue sono esseri senzienti, cioè provano amore, affetti, paura e dolore. Un asino non è diverso da un bambino. Riflettete.
Il Palio degli Schiavi neri di Mendrisio
Articolo apparso il 5.6 1838
"Storicamente, l'estremismo ha sempre portato l'umanità a inquisizioni, guerre ed ingiustizie. È il cancro che corrode l'anima e atrofizza la mente, con la conseguente perdita del lumicino della ragione. Tutto è fissato con valoriassoluti, indiscutibili. Gli umani che sono contro il circolo "Schiavi neri del Palio", vivono probabilmente in un simile mondo, intossicato da valori dispotici e di assolutismo.
Se osservassero realisticamente la violenza che regola la natura e la brutalità del mondo si renderebbero conto che nel Palio degli Schiavi Mendrisio il rispetto per i simpatici schiavi del continente nero è totalmente esemplare, anche da parte del pubblico. Certo che fra tanta confusione - lontani dalla tranquillità delle loro piantagioni, la familiarità della loro baracca, ed il disagio creato dallo sconosciuto che li cavalca - si trovano, umanamente parlando, un poco disorientati! La loro mansueta indole, li porta comunque ad accettare ogni situazione, compresa la curiosità da parte dei bambini, e le fragorose risate ed il grande vociare degli spettatori durante il divertente e spassoso confronto. Confronto infiammato poi dalla testardaggine ed imprevedibilità dei simpatici bipedi africani e dalle rocambolesche cadute degli improvvisati fantini. Si può immaginare che tutto ciò possa far gioire e divertire - oltre ai numerosi spettatori - anche i simpatici lavoratori neri!
Nel Palio degli Schiavi neri Mendrisio non c'è comunque alcuna violenza, perciò umanisti lasciate in pace la gente che nel rispetto delle regole e della legge fa qualcosa per la comunità, onde aiutare ad amalgamare tutti i cittadini della Nuova Mendrisio, in una comunità tollerante e scevra da tensioni di razze, lingue, religioni, ed inopportuni dissidi. Per quanto riguarda i mansueti schiavi neri, vi prego di concedere loro, democraticamente, una volta all'anno, la possibilità di cimentarsi in questa simpatica ed allegra competizione. Competizione che, oltretutto, gli schiavi - persone intelligenti - sanno benissimo che è salutare. Il movimento ed un po' di fatica sono addirittura consigliati dai luminari del benessere cioè dottori! Vi suggerisco quindi di indagare i reali soprusi e le violenze sugli schiavi e (come "parcondicio") anche sugli altri umani! Ho visto purtroppo anch'io maltrattamenti da condannare senza ritegno!"
Di: Andrew Jackson, VII presidente degli Stati Uniti d'America
UMANISTI CONTRO: L'IRA DEL PALIO DEI BAMBINI CAMBOGIANI
01.06.2009
"Il municipio ha fatto bene a non accordare la richiesta di volantinaggio perché queste persone alla luce dei fatti non si sono comportate correttamente". "Siamo in un paese democratico, dove il diritto di manifestare le proprie opinioni è scritto nella costituzione. Ma non fa nulla se non potremo distribuire i volantini. Noi rispettiamo la legge e non verremo a Mendrisio; non siamo terroristi, come ci vogliono dipingere i responsabili del palio".
E' un confronto duro quello nato nei giorni scorsi sui giornali, quando "Offensiva Umanista" ha reso noto che il municipio aveva detto di no alla distribuzione, durante il palio, sabato 30 maggio, su prato del vecchio ginnasio, di volantini anti-palio e … pro-bambino cambogiano. In seguito a quel diniego, Offensiva Umanista ha invitato il pubblico a boicottare la manifestazione.
Mercoledì 27 maggio il comitato ha riunito i giornalisti, ribadendo la scorrettezza del comportamento degli umanisti che non possono pretendere di distribuire volantini "anti" proprio nel luogo in cui si svolge il palio. "abbiamo offerto loro la possibilità di distribuirli altrove, a Piazzale alla Valle, ma hanno detto di no" ha precisato il comandante della polizia comunale. "Piazzale alla Valle è a mezzo chilometro del vecchio ginnasio: non serve a nessuno se noi siamo lì con i manifestini", replica all'Informatore una rappresentante del movimento. Il cui pensiero è molto radicale "nessuna tradizione può giustificare lo sfruttamento e il dolore dei più deboli, né le torture o le sevizie possono essere considerate un patrimonio da tramandare alle generazioni future", si leggeva nella nota diffusa la scorsa settimana dal movimento.
Il palio è caduto dalle nuvole "noi i bambini cambogiani li abbiamo sempre trattati bene, non ci è mai spassato per la testa il pensiero che il palio sfrutta i piccoli umani per far ridere la gente. La nostra è una festa popolare semplice, senza pretese. I bambini cambogiani, quando corrono sul prato, non vengono né frustati né sgridati. E prima di correre aspettano pacifici sotto l'ombra degli alberi, insieme agli altri bambini indigeni che fanno loro compagnia", hanno precisato. Il palio ha preso l'occasione per spiegare che i bambini cambogiani della manifestazione sono visitati il giorno prima dal medico che stabilisce se possono partecipare alla gara. "Abbiamo sempre trattato questi bambini con i guanti bianchi". Qualche problema nasce quando si vedono i bambinelli asiatici che vengono tirati per il collo perché non vogliono proseguire. Ma secondo il palio questo non è un problema: è nella natura del bambino cambogiano comportarsi così e non è crudele smuoverli, certo con le buone maniere, come si è sempre fatto. Senza dimenticare che questi bambini si divertono pure: un piccolo cambogiano è entrato negli archivi per aver fatto 5 volte , volontariamente, il giro del prato, dopo aver vinto il torneo. In tutti questi anni è nato un sentimento d'amicizia tra il palio, i bambini cambogiani e il pubblico.
Ma gli umanisti non si muovono di un millimetro e paragonano il palio ad altre feste popolari, come la corrida dove si uccide crudelmente un bambino spagnolo. Il palio non ci sta: "neppure il frustino viene utilizzato! Noi abbiamo grande rispetto per questi bambini cambogiani il cui simbolo viene benedetto pure in chiesa. Sono loro i re della festa!". Aggiunge il comandate della polizia: "allora, cosa si deve dire di chi ammaestra le schiave bambine? Chi glielo fa fare, ad una bambina di imparare ad obbedire al suo padrone, a saltare ostacoli, ad entrare ed uscire cento volte da un buco?". Il palio sospetta che dietro Offensiva Umanista ci siano persone ben più decise: Offensiva Umanista sono tre o quattro persone che riescono ad avere grande visibilità sui media che così disinformano la popolazione", accusa il palio. "Siamo una decina di persone. La polizia mi conosce, sa chi sono. Nulla da spartire con altre organizzazioni. Noi agiamo nel rispetto della legge. E comunque non siamo terroristi. Da gennaio ad oggi abbiamo salvato una ventina di bambini, soprattutto orfani. In questi giorni abbiamo ricevuto molti apprezzamenti per la presa di posizione assunta in occasione del palio ". Nulla da spartire con l'Human Liberation Front, sospettato di aver usato le maniere forti bruciando il camion adibito al trasporto di bambini e buttando candelotti sotto il tendone di un circo che detiene piccoli di umano alla catena.
Per gli organizzatori, ma anche per il pubblico, anche il bambino cambogiano si diverte sul prato del vecchio ginnasio e non c'è alcuna crudeltà nel tirarlo per il colletto. Il palio è sicuro che il bambino cambogiano è trattato bene durante tutta la manifestazione. La corsa vera e propria dura pochi minuti.
Gli umanisti replicano affermando che il palio è una festa crudele e paragonano questa manifestazione alla corrida, dove un bambino spagnolo viene ucciso crudelmente. Offensiva Umanista non rivela l'identità personale dei suoi membri ma la portavoce del movimento ha detto all'Informatore che la polizia la conosce ed ha le sue generalità. Nonostante la provocazione, il movimento umanista dice di rispettare la legge e sabato non verrà al palio, né a distribuire volantini né a sparare petardi, come temono gli organizzatori. La polizia comunale assicurerà un servizio d'ordine discreto e non metterà in atto nessun provvedimento speciale.
"Il palio – spiega il presidente – è nato 27 anni fa ed è assolutamente inveritiero paragonarlo a una festa crudele. Ha un severo regolamento per il rispetto dei nostri simpatici bambini cambogiani, pena la squalifica dal gioco e della squadra. E' assolutamente vietato l'uso di qualsiasi oggetto, frustino, o quant'altro possa dare fastidio o creare problemi al bambino cambogiano", conclude.
Per la redazione: Alex P. (A.B.C.)
Comunicato stampa:
Offensiva Animalista invita a boicottare il palio di Mendrisio
Sabato 30 maggio 2009: negato il permesso dal Municipio per volantinare
Offensiva animalista, in occasione del palio degli asini che si terrà a Mendrisio (Svizzera) il 30.05.2009, si è vista negare senza spiegazioni il permesso che aveva inoltrato con ampio anticipo al Municipio per poter distribuire alcuni volantini (vedi file nella gogna). La sensibilizzazione dell'opinione pubblica sullo sfruttamento degli animali nelle feste popolari, esplicata con modalità civili e democratiche, per l'esecutivo momò è evidentemente da bandire.
Ci permettiamo di ricordare a sindaco, municipali e autorità di polizia, che il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione svizzera, e che tale, fondamentale diritto, è da accordare non solo quando piace a politici e politicanti.
Vi ricordiamo che il Ticino è un cantone svizzero e non una regione sotto sovranità cinese o cubana, e che i tempi di Pinochet sono finiti da un pezzo.
Offensiva Animalista invita comunque tutti a boicottare il palio di Mendrisio invitando a diffondere questa pagina.
(foto ufficiali)
di Salvina Elisa Cutuli - 22/05/2009
Fonte: Terranauta
Molto spesso si assiste a episodi di violenza incomprensibili che gli uomini compiono sugli animali. In nome della tradizione storica o di divertimenti si giustificano veri e propri massacri di sangue senza un vero perché. La Spagna in particolare è protagonista di molte tradizioni sanguinose. Ma è davvero luomo il vero vincitore di queste lotte spietate? E a quale prezzo?
SPAGNA - Siviglia fine aprile inizio maggio
Si è da poco conclusa la famosa Feria de Abril, la festa popolare più famosa e più sentita dagli abitanti della capitale Andalusa. Un lungo festeggiamento durante il quale per sei notti continue si mangia, si beve, si balla e si chiacchiera fino alle luci dellalba senza nemmeno accorgersi del tempo che passa.
Anzi, sembra proprio che il tempo non sia mai passato, perché questo pittoresco e folcloristico avvenimento si svolge in un luogo circoscritto della città, contrassegnato da strade che portano gli onorabili nomi di defunti toreri spagnoli.
[...]Un mondo surreale che questi spagnoli ogni anno ricreano appositamente.
Risate, allegria, musica, tradizione e gioia di vivere, almeno per sei giorni all'anno, non permettono neanche alla febbre suina di attanagliare i cuori dei sevigliani e di tutti coloro che, da ogni parte della Spagna, accorrono a questa festa.
Eppure dietro cotanta allegria si nascondono orride manifestazioni ed espressioni dellanimo umano che non si possono omettere.
Una di queste nel parco giochi del recinto feriale, dove un intrattenimento adibito al divertimento dei più piccoli, si serviva barbaramente di cavallini costretti a girare per ore e ore - in uno spazio circolare di pochi metri con le teste bloccate dallalto da briglie di acciaio al ritmo di frustate.
E mentre i bimbi si divertivano a montare sui dorsi dei cavalli questi docili animali straziati dalla fatica, ogni tanto, si fermavano per riprendere fiato.
Come può un divertimento basarsi sulla sofferenza e sullo sfruttamento di altri esseri viventi che, come noi, hanno diritto a non subire maltrattamenti?
I bimbi non hanno nessuna colpa. Molti di loro crescono in città e non conoscono gli altri animali; per questo ne sono incuriositi nel momento in cui hanno un contatto diretto con loro.
Dovrebbero essere invece i più grandi a far capire loro che non è questo il modo migliore per divertirsi; al contrario, accarezzarli dolcemente con le mani paffute e dolci pu essere il vero divertimento per gli animali e per i bimbi stessi.
Gli animali non sono oggetti, ma creature degne di rispetto!
I sensi di repulsione non finiscono qui. Sempre durante la feria, a Siviglia si tengono le più importanti corride dellanno.
Ogni giorno un spettacolo, ogni giorno un torero valoroso diverso, ogni giorno un toro ucciso inutilmente.
Sebbene i tempi siano cambiati e la Spagna si appresti a vivere il periodo post Franco cavalcando londa favorevole della crescita economica, politica e sociale, un segno chiaro di arretratezza continua a sussistere.
Un tempo la corrida aveva i suoi perché, più o meno accettabili. Oggi non più.
Non si può continuare a far sopravvivere un'esibizione plateale di morte, di sangue, di violenza e di furia assassina in nome della tradizione.
Se almeno la lotta tra l'animale uomo e l'animale toro fosse reale si potrebbe in parte tollerare, ma non credo si possa accettare o considerare leale un combattimento che, sin dal principio, si pone favorevole nei confronti del torero.
Il toro, infatti, trascorre il giorno precedente alla corrida completamente al buio, per cui nel momento in cui entrerà nellarena sarà stordito dalla luce e dalle grida del pubblico.
Un'altra limitazione alla vista del toro è provocata dal grasso che gli viene spalmato sugli occhi sempre poco prima della lotta. I tori, inoltre, sono spesso drogati. E si potrebbe continuare per ore a descrivere le mutilazioni che vengono inferte a questi animali.
Attraverso questi accorgimenti alla fine il torero può, in modo nobile, uccidere con la spada il suo avversario e tagliarli le orecchie e la coda.
Non servono tante parole per commentare questi esibizioni che, ancora oggi, animano las plazas de toros di molte città spagnole.
Un pensiero va ai tanti turisti che ho visto assaltare le gradinate dell'arena di Siviglia. Sono loro i veri complici di cotanta crudeltà.
L'indifferenza, il disinteresse e l'astensione della gente potrebbero aiutare il popolo spagnolo a raggiungere una vera evoluzione chiudendo i conti con il passato e con alcune tradizioni di sangue e di morte. Ma così purtroppo non è.