alla
GoGnA:
Comunicato
Stampa
LA VERITÀ SULLA MORTE DEL DOGO ARGENTINO
29.11.2010
- due anni dopo
|
Pubblichiamo
un documento che non avremmo mai voluto pubblicare e che riguarda
la soppressione (avvenuta due anni fa) del dogo argentino
di cui si sono occupati, a lungo, i mass media ticinesi e
che ha intristito e lasciato perplesse persone da tutta la
Svizzera.
Il cucciolo di dogo, colpevole solo di essersi difeso dalle
sevizie di un padrone che gli spegneva le sigarette in testa,
è stato tenuto in custodia a lungo dalla SPAB
in attesa che il Vet.
Cant. Tullio Vanzetti
decidesse la sua sorte. Era un cane del tutto recuperabile.
Nonostante le diverse opzioni che Offensiva Animalista aveva
offerto, in collaborazione con alcuni noti esperti, il cane
è stato ucciso dalle autorità. In seguito all'incontro
avuto in precedenza con il veterinario cantonale, infatti,
il clima sembrava positivo e la speranza era alta.
Eppure,
improvvisamente, la notizia della soppressione. Nessun perché,
nessun preavviso.
Ora, a distanza di due anni, possiamo finalmente far luce
su questo mistero. La lettera che ci è pervenuta risale
infatti alla settimana prima dell'uccisione.
Non
aggiungiamo alcun commento.
Giudicate voi chi è il responsabile della morte di
quel cane.
Giudicate
voi se un’associazione, piuttosto che veder riconosciuto
qualche merito ad un’altra, preferisce decretare la
morte di un animale.
Una precisazione importante: Simona
Mombelli, membro dell'ATRA
(Associazione per
l’abolizione della vivisezione), nonché
rappresentante del CDA
(Centro di documentazione
animalista) non ha affatto agito a livello personale.
La
lettera al veterinario cantonale che segue è stata
discussa durante una riunione del CDA, come ci hanno dichiarato
ex attivisti del gruppo di Molteni e che, proprio per questo
motivo, se ne sono andati sbattendo la porta.
vedi
il documento
VETERINARIO
O MACELLAIO?
L’avvenuto
assassinio del cucciolo di dogo argentino, alla luce delle
più di 500 firme in sua difesa raccolte in meno di
una settimana in tutto il Ticino da parte di Offensiva Animalista,
ci conferma che il Dottor Tullio Vanzetti, la Dottoressa Marta
Morini-Lanfranconi, e i collaboratori dell’ ufficio
preposto, poco hanno davvero a che fare con la professione
di veterinario e possono essere invece considerati alla stregua
di macellai.
La morte del dogo è apparsa nei media con un comunicato
colmo di menzogne; difatti come ci è stato ribadito
da più persone, il cane era tenuto in condizioni pietose,
di certo non idonee e maltrattato da un uomo con gravi problemi
sociali. Inoltre il Dottor Vanzetti ha cambiato continuamente
versione durante le nostre numerose chiamate informative,
dando di volta in volta una risposta diversa a seconda della
persona con cui stava parlando.
Considerando che il Dott. Vanzetti e tutti gli altri funzionari
dell’ufficio del veterinario cantonale sono pagati con
le tasse dei cittadini ticinesi ci si aspetterebbe come minimo
una certa chiarezza ed onestà d’intenti.
Infine al Dottor Vanzetti è stata data non solo l’opportunità
di rieducare il cane in quel di Arese nella struttura di Vita
Da Cani (non un rifugio ma un centro di recupero specializzato),
ma anche di affidarlo privatamente a persone competenti in
Svizzera e ancora in una struttura che si occupa solo di questa
razza, di cui la maggior parte sordi proprio come il cucciolo
assassinato. Di alternative valide e sicure dunque ve n’erano.
Ma si è deciso per la via più comoda: l’assassinio.
Alla
luce di questo triste episodio, Offensiva Animalista a partire
da subito e a tempo indeterminato da il via ad una protesta
che si svolgerà su più fronti.
Incominciamo
a far sentire il nostro sdegno ai diretti interessati:
Ufficio
del Veterinario cantonale: [email protected]
Marta Morini-Lanfranconi: [email protected]
tel.: 0041/91.814.41.06
Tullio Vanzetti, veterinario cantonale: [email protected]
Luca Bacciarini sostituto veterianario cantonale: [email protected]
Ufficio del Veterinario cantonale
All'att. Tullio Vanzetti
Via Dogana 16
6500 Bellinzona
tel. 0041/91 814 41 00
fax 091 814 44 44
SALVIAMO
IL DOGO ARGENTINO!
In
Canton Ticino un dogo argentino in giovane età, nei
giorni scorsi si è reso protagonista di un atto di
aggressione verso il suo padrone.
La stampa ha riportato a caratteri cubitali l’evento,
evitando però di scrivere la vera dinamica dei fatti.
Il cane
era di proprietà di una persona - non perfettamente
inserita nella società - che lo maltrattava sistematicamente.
Inoltre non è stato riportato che il dogo è
probabilmente sordo, che l’uomo che lo deteneva gli
spegneva delle sigarette sulla testa e che per questo motivo
il cane si è solo difeso.
Questo
dogo è ora affidato alla protezione animali di Bellinzona
in attesa dei test comportamentali che verranno effettuati
dalla veterinaria Elena Stern Balestra, la stessa che nel
2006 decise per l’uccisione (eutanasia è solo
una parola di comodo, per mettere a tacere le coscienze!)
di tre pitbull ritenuti aggressivi. Insomma, ci sembra chiaro
che il destino del dogo maltrattato è già segnato.
In un
paese che si definisce civile accade dunque che un cane sano
venga soppresso, non ritenuto idoneo a vivere in società
solo perché ha comprensibilmente reagito ai maltrattamenti
subiti. Ci chiediamo anche se l’uomo che si è
macchiato di reati penali
quali il maltrattamento di animali verrà denunciato
alle competenti autorità.
Questo
non è che un assassinio di Stato commissionato da una
legge ingiusta che permette l’uccisione di un essere
senziente il quale altra colpa non ha che quella di aver reagito
ai continui abusi.
Per un
essere umano si chiamerebbe “legittima difesa”.
Per un animale invece si tratta di una colpa così grave
da espiare con la morte.
Senza
dimenticare poi un’altra recente storia d’uccisione
ingiustificata di un animale domestico da parte delle autorità
ticinesi. Un cane proveniente dall’Italia infatti è
stato soppresso poche settimane fa perché la sua nuova
padrona svizzera l’ha ritenuto aggressivo nei confronti
dei figli. Tale cane è stato dichiarato “non
conforme” senza nemmeno l’ausilio dei test comportamentali.
Per questi
motivi vogliamo protestare e far sentire la nostra voce. Vogliamo
evitare una nuova morte inutile.
Vogliamo
anche cercare di sensibilizzare le coscienze dei ticinesi
e degli svizzeri tutti su questa pratica barbara e anacronistica
delle uccisioni compiacenti e taciute.
I cani
(maltrattati o no) con problemi di comportamento sono recuperabili.
Altri Paesi hanno dimostrato di essere sensibili e all’avanguardia
aprendo dei centri di recupero proprio per questo tipo di
animali dal vissuto particolare e riuscendo nella maggior
parte dei casi a riabilitarli completamente.
Per il dogo si sono già attivati dei volontari disposti
ad accoglierlo e seguirne la riabilitazione e per dargli un
futuro sereno.
Vogliamo
che questa brutta vicenda di sofferenza animale divenga un
esempio per il futuro, per arrivare ad una legge più
severa in materia di soppressione e che questo dogo diventi
un simbolo per tutti i cani e gatti uccisi nel silenzio dell'indifferenza.
E’
ora che il cittadino ticinese e svizzero dica basta a tutto
questo.
Scriviamo
il nostro pensiero, la nostra rabbia e la nostra delusione
ai veterinari cantonali all’indirizzo:
Veterinario
cantonale:
[email protected]
[email protected] (Luca Bacciarini sostituto
veterianario cantonale)
[email protected]
(Tullio Vanzetti, veterinario cantonale)
Ufficio
del Veterinario cantonale
All'att. Tullio Vanzetti
Via Dogana 16
6500 Bellinzona
0041/91.814.41.00
[email protected]
(Società protezione animali di Bellinzona)
Protezione
degli Animali
Casella Postale 2646
6500 Bellinzona (Svzzera)
Stern Elena (-Balestra) veterinario comportamentalista
6558 Lostallo
Telefono: 004191 830 17 19
(non chiamare più la Dott.ssa
Stern poiché la perizia è già stata fatta)
Consolato
Svizzero in Italia:
[email protected]
Consolato
generale di Svizzera
Via Palestro 2, 20121 Milano MI
Tel.
+39 02 77 79 161
Fax +39 02 76 01 42 96
Mandiamo in copia ai giornali ticinesi la nostra lettera
di protesta:
Corriere
del Ticino: [email protected]
La Regione: [email protected]
Giornale del Popolo: [email protected]
Il Caffè: [email protected]
Offensiva
animalista comunica che oggi, lunedì 3 novembre, la
rappresentante dell’Associazione “Vita da cani”,
riconosciuta per competenza e capacità nel recupero
di animali problematici, ci ha informato di aver parlato con
il consolato svizzero di Milano, già al corrente del
problema del cane tenuto ancora sotto osservazione a Bellinzona.
Siamo stati messi al corrente che a giorni il console riceverà
la dr.ssa Sara D’Angelo (responsabile di "Vita
da cani") per discutere del problema.
Il recupero del dogo è pertanto non solo auspicabile
verbalmente, ma realizzabile concretamente grazie alla disponibilità
di diversi soggetti , in Svizzera e all’estero, che
vorrebbero prendersene cura.
Cani mordaci, come anche ribadito da etologi di fame europea
(vedasi intervista a Giorgio Celli, pubblicata domenica 2
novembre 2008 da il Caffè) sono rieducabili, e la soppressione
è da scartare a priori.
La mobilitazione spontanea, con cui centinaia di persone hanno
dimostrato la loro indignazione per l’ennesimo caso
di visione a senso unico di un problema imputabile non a un
cane, ma al suo proprietario che lo maltrattava, è
tutt’altro da considerarsi conclusa. In particolare
se la soluzione dovesse portare alla soppressione del cane.
La
portavoce di Offensiva Animalista
Vistita
all'ufficio del Veterinario Cantonale Dott. Vanzetti
21.11.2008
Questa
mattina ci siamo recati presso l'ufficio del Veterinario Cantonale,
a Bellinzona, con l'intento di parlare con il Dott. Vanzetti
della questione, ancora in sospeso, del dogo argentino.
Come sapevamo, la perizia è già stata fatta
ma una decisione definitiva non è ancora stata presa.
Vanzetti e il suo assistente, lì presente, si dicono
alquanto disturbati dalle innumerevoli chiamate ricevute da
parte di gente contraria alla soppressione del cane. Affermano,
infatti, di voler prendere una decisione senza la pressione
mediatica alle costole.
Per
quanto gentili e disponibili al dialogo, ci sono apparsi
molto scettici sulla possibilità di far reintegrare
questo cucciolo per mezzo di una struttura adeguata
come il rifugio di Vita da Cani di Arese, gestito dall'esperta
in materia di cani maltrattati e reduci da situazioni
difficili Dott.sa Sara D'angelo. |
|
Oltretutto,
la sicurezza pubblica sarebbe così altresì tutelata,
dal momento che gli animali ospitati in questo posto paradisiaco
hanno i loro spazi e hanno contatti solo con gente istruita
e competente.
I veterinari non escludono questa via a priori e ne terranno
conto al momento di prendere la decisione, pur restando molto
vaghi quando si tratta di contattare o farsi contattare dalla
sopracitata Dott.ssa D'Angelo (cosa già avvenuta in partenza
e che auspichiamo si ripeterà).
La rassegnazione
del Veterinario Cantonale al fatto che bisogna innanzi tutto
seguire la legge di tutela della sicurezza pubblica e la mancanza
di una che vieti la soprressione di animali con precedenti
come questo, ci fa pensare, purtroppo, ad un risvolto negativo.
Per questo
motivo, noi non smetteremo di protestare e di appellarci a
tutti quanti perché contattino anch'essi l'ufficio
(vedi recapito sopra) per esprimere, senza minacce né
insulti, il proprio dissenso verso l'uccisione di un cane
così giovane e recurabilissimo (che per altro al canile
della SPAB non sta causando disagi di nessun tipo, a detta
del Sig. Besomi) e sopratutto che incentivino i responsabili
del caso a prendere sul serio in considerazione la proposta
della rieducazione, dando così all'innocente dogo argentino
una possibilità di vivere, finalmente, una vita dignitosa
e piena d'affetto.
vedi
le foto
Comunicato
stampa:
RACCOLTA
DI FIRME IN DIFESA DEL DOGO ARGENTINO!
Offensiva
Animalista è scesa in piazza per salvare la vita al
cucciolo di cane che settimane fa ha aggredito il suo ex-proprietario,
nel Luganese. E’ stato appurato che, oltre a vivere
in un contesto non di certo idoneo, il cucciolo è sordo,
dunque è un cane disabile.
Ora è affidato alla Protezione Animali di Bellinzona
ed è stato sottoposto a test comportamentali dalla
veterinaria Elena Stern Balestra. I risultati di questi test
sono sulla scrivania del Veterinario Cantonale da parecchi
giorni, ma da quanto ci è parso di capire dalle risposte
avute alle nostre numerose telefonate la sorte del dogo sembrerebbe
segnata e la sua soppressione solo una mera formalità
burocratica.
L’associazione Vita Da Cani (www.vitadacani.org)
di Arese (Milano) e la sua rappresentante, Dott.ssa D’angelo,
hanno chiesto ufficialmente all’Ufficio del Veterinario
Cantonale l’affidamento del cane e il suo trasferimento
nella loro struttura che da anni recupera cani ritenuti “aggressivi”
e che si è distinta per l’ottima percentuale
di riuscita nella rieducazione e nel reinserimento in società
anche di casi “difficili”. Vogliamo che il dogo
argentino abbia la possibilità di vivere ancora riabilitato,
in un contesto idoneo.
Per
ribadire questo nostro desiderio siamo scesi in piazza
a raccogliere firme di sostegno per trasferire il cucciolo
in una struttura come quella di Arese, che purtroppo
in Svizzera manca. Un numero sorprendente di ticinesi
ha firmato la protesta indirizzata alle autorità
che si stanno |
|
occupando del caso, dimostrando ancora una volta di
essere un popolo sensibile e attento alla problematica
della “soppressione facile” degli animali
d’affezione.
|
La
protesta si potrà firmare, scaricandola, dal link qui
sotto.
Inoltre il testo integrale della lettera con tutte le firme
raccolte verranno consegnate di persona direttamente a Bellinzona,
nelle mani del Dott. Vanzetti.
|